"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

lunedì 22 ottobre 2018

sabato 5 maggio 2018

Niente Governo ma i parlamentari lo stipendio lo prendono senza lavorare...

Alla fine non vale la pena neppure di parlarne.
Abbiamo votato il 4 marzo e a distanza di due mesi il Governo in carica è sempre quello inventato dal precedente Presidente della Repubblica e non scaturito dalle elezioni, Governo che essendo al termine del mandato non fa più assolutamente niente.
A distanza di due mesi dal voto sembra che non ci sia alcuna possibilità di fare un nuovo Governo.
Perché?
Siamo andati a votare con una legge elettorale che predilige le coalizioni di partiti e che è in vigore solo perché tutte le fazioni politiche credevano di poterne trarre vantaggio. Alla fine abbiamo votato e con questa legge elettorale è venuto fuori che nessuno riuscirà mai a formare un governo.
Sicuramente vanno fatti i complimenti ai parlamentari che hanno architettato una legge elettorale così  stupida da risultare inutile Eppure va detto che qualche parlamentare che ha preso fior fiore di stipendi e vitalizzi, si è occupato solo di quella legge inutile e dannosa, oltre che degli affari suoi personali.

fonte dei dati al seguente link
Torniamo a noi, nonostante l'incredibile numero di parlamentari che solo in Italia continuiamo ad avere, tutti i nuovi eletti sono in carica da oramai oltre due mesi senza aver lavorato un singolo giorno.
Due mesi in cui ogni neo eletto parlamentare, pur non avendo lavorato un solo giorno, ha già percepito due stipendi da nababbi. Stipendi che arrivano puntuali come la morte, non come quelli di tanti avoratori che vengono pagati con mesi di ritardo.
Il parlamentare è probabilmente l'unico impiego al mondo dove si viene abbondantemente pagati anche senza lavorare e dove nessuno misura il rendimento o il lavoro fatto.
Con una mentalità imprenditoriale volta alla produttività, chi ha inventato l'attuale legge elettorale non sarebbe mai stato pagato bensì cacciato via a calci, mentre lo stuolo di neo parlamentari non avrebbero mai preso un soldo non avendo lavorato neanche un giorno.
Al contrario nella vomitevole mentalità assistenzialista dello Stato italiano, sin da subito si pagano  profumatamente centinaia di parlaentari che non fanno niente.

Vergogna! E comunque sappiate, voi cari parlamentari, che un giorno verrete giudicati. Sicuramente non giudicati in Italia da gente come voi e probabilmente non in questa vita, ma verrete giudicati, perché se in Italia anche un solo cittadino italiano muore di fame, di stenti o di depressione perché non riesce a trovare lavoro, a mantenere la sua famiglia o a garantirsi un futuro, la colpa è in gran parte la vostra.

Vergogna.


giovedì 26 aprile 2018

25 Aprile e decennali polemiche

Se fossi un marziano che arriva sulla terra, in particolare in Italia, nel giorno del 25 Aprile,mi sentirei a dir poco confuso.

Mi troverei davanti a un mare di gente che festeggia la liberazione d'Italia come se fosse stata ad un tempo dominata da una forza straniera, esterna al paese. Ma in Italia no, in Italia si festeggia l'opposto, ovvero la liberazione da un governo, regime o come vogliamo chiamarlo, comunque italiano e con un gran consenso fino alla ratifica delle leggi marziali, avvenuto ad opera di forze militari straniere.

Continuando la visita in Italia, da marziano, mi imbatterei sicuramente nelle manifestazioni organizzate in tutte le piazze pianificate da partigiani e autorità, fiorite da bandiere tricolore che sono in tema, bandiere rosse fuori tema e bandiere della Palestina, sicuramente più adatte di quelle rosse.

Palestina unico popolo mai riconosciuto e mai liberato da nessuno, la cui bandiera sventole nel giorno della così detta liberazione italiana. Strano vero? Meno di quanto possa sembrare ad un marziano.

Sempre nel mio peregrinare da marziano, noterei poi che nessun ebreo ha partecipato alle celebrazioni della liberazione italiana, proprio perché vi hanno partecipato palestinesi e portatori di bandiere palestinesi.

Ebrei, proprio loro che hanno conosciuto il rifiuto, addirittura il rifiuto di esistere, rifiutano non solo di riconoscere uno stato palestinese, ma rifiutano anche di partecipare alle manifestazioni del 25 Aprile con gente palestinese.

Da marziano noterei sicuramente l'ostilità ebrea nei confronti dei palestinesi, sentimento che in loro non dovrebbe proprio albergare, avendo loro stessi sofferto il rifiuto a loro spese, proprio durante la così detta dominazione fascista, dominazione do cui il 25 aprile celebra la liberazione.


Alla fine, da marziano, me ne tornerei a casa mia, pensando a quanto strano sia il genere umano che non impara niente dalla storia e soprattutto, quanto strana sia l'Italia e quanto strane siano certe ricorrenze italiane con tutte le polemiche che portano.

lunedì 16 aprile 2018

Fallito per non aver riscosso soldi da amministrazioni pubbliche e alla fine sfrattato da casa. Accade in Italia !!!

Fortunatamente una notizia come quella dello sfratto dell'imprenditore Sergio Bramini fa notizia e suscita emozioni nel pubblico, per questo ha avuto notevole risonanza su tutti i mass media... almeno per oggi.

Una copertura tale non rende necessario ripercorrere le vicende dell'imprenditore, che dopo aver lavorato con la propria azienda, non ha mai riscosso crediti con amministrazioni pubbliche ed enti vari per 4 milioni di Euro, fino a dover dichiarare fallimento. 

FALLITO PER AVER LAVORATO PER ENTI E AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE E POI, COME SE NON BASTASSE, SFRATTATO DALLA PROPRIA CASA DALL'INFLESSIBILE AUTORITA' DELLO STATO. Fortunatamente lo sfratto è stato rinviato ma probabilmente non abbastanza a lungo da rislvere il problema.

Il colmo dei colmi ! Solo in Italia!

Quanto accaduto al Sig. Bramini non succede neanche in qualche paese sottosviluppato del terzo mondo perché, dove ci sono meno regole, chi ha un debito lo onora come può se non altro per paura di una giustizia fai da te, un po' intuitiva ma quanto mai efficace quando serve.

Attenzione. Bramini non è l'unico. Nonostante anni e anni di governi nominati artificiosamente (non scaturiti dalle elezioni) e formati da comunisti o pseudo tali, chi ha lavorato per lo stato e le sue amanazioni periferiche, si è puntualmente trovato ad un passo dal baratro del fallimento per la mancata riscossione dei crediti.

ATTENZIONE! Tutti, tranne chi lavora nel business dei migranti. Per l'accoglienza i soldi arrivano puntualmente ogni mese altrimenti le strade sarebbero inondate di migliaia migranti irregolari privi di accoglienza, molti più di quanti siano adesso.

Vorrei vedere come se la passano "in questi tempi di crisi" i soliti "membri della casta" Mario Monti, Enza Fornero,Giuliano Amato o gli stessi Romano Prodi, Massimo D'Alema, Matteo Renzi, Maria Elena Boschi, tanto per fare alcuni nomi di chi ha imperversato nella politica nazionale fino ad oggi, facendo piangere milioni di persone. E' indubbio che prima di loro le cose non andassero benissimo comunque ma adesso siamo alo stremo.

Vergogna! Dovrebbero solo chiedere scusa e vergognarsi. Da comunisti avrebbero dovuto fare una legge che prevede di prendere i soldi a chi i soldi li ha in abbindanza, per pagare i debiti a chi i soldi sono dovuti, se lo stato debitore non può farlo.

Peccato che quelli con i soldi siano proprio loro, quindi meglio tagliare le pensioni e non onorare i debiti dello stato anziché togliersi un euro dalle proprie tasche. 

Sono stufo anche di continuare a parlare di questo branco di "luminari della pubblica amministrazione" o più semplicemente "oculati curatori dei c...i loro".

venerdì 13 aprile 2018

Signore e Signori.... entra in scena Macron !!!


"Molti uomini, come i bambini, 
vogliono una cosa ma non le sue conseguenze"
Josè Ortega Y Gasset
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Non c'è niente di più pericoloso di leader politico in cerca di fama personale. E' il caso Macron.

La scusa americana delle armi chimiche per attaccare nuovamente la Syria, come al solito è giustificata da "intelligence" che paventerebbero prove sull'uso di armi chimiche. Trattandosi sempre dello stesso copione oramai da decenni, già faceva sorridere il fatto che tali intelligence venissero da fonti americane, le stesse fonti che collocavano armi chimiche mai esistite nell'Iraq di Saddam Hussein. Insomma, uno spettacolo già visto che non fa più il tutto esaurito.

Sarebbe stata la solita truffa già vista e già smascherata in passato, che diventa difficile propinare di nuovo all'opinione pubblica mondiale, nonostante l'efficientissimo strumento della propaganda occidentale.

Ed ecco la mossa a sorpresa! Trump ha trovato un nuovo alleato che può mentire al mondo al posto suo ed inventarsi "informazioni attendibili" sulle armi chimiche che avrebbe usato Assad contro i ribelli e contro ogni logica bellica, politica e strategica.

Attenzione, attenzione! Entra in scena Macron signore e signori!
E' arrivato il presidente francese che dopo aver messo una "barchetta" nello scacchiere del "Risiko Mediterraneo", accanto a quelle di Trump e ai sommergibili della signora May, si sta facendo carico delle prove a carico della leadership Syriana dando il "la" alla guerra e finalmente trovando il mezzo per mettersi in mostra a livello internazionale come a suo tempo il suo predecessore Sarkozy in Lybia.

Ha finalmente trovato un palcoscenico per farsi vedere da tutti e dal quale vuol farsi carico di una importante incombenza internazionale: produrre le prove, al posto degli americani, ed affermare che in Syria sono state usate armi chimiche, decretando così l'apertura delle danze e scatenando l'ennesima guerra mediorientale ma di portata mondiale, solo per avere il proprio momento di gloria, il proprio posto al sole e nei libri di storia.

Bravo Macron! Dopo vari fallimenti e figure imbarazzanti in politica internazionale, a causa del solito complesso di inferiorità nei confronti della Germania, stessa sindrome di cui soffriva Sarkozy (ricordiamo che il presidente francese Macron aveva recentemente proposto di mediare una pace tra curdi e turchi, proposta rimandata al mittente in malo modo; ha poi tentato di "invadere" Bardonecchia con le proprie guardie di confine per identificare dei migranti e minacciare dei cooperanti), Macron ha finalmente trovato la scusa per togliersi i panni del bambino e diventare grande agli occhi dell'Europa e del mondo: aprire il sipario sui bombardamenti della Syria.


Attenzione però. Diventare grande con le mani sporche di sangue di solito porta con se delle conseguenze. Forse sarebbe meglio aspettare che il tempo faccia il suo corso, per diventare grande e saggio, senza pesi insormontabili sulla coscienza, come quello di aver scatenato una nuova, inutile e imprevedibile guerra fondata su bugie. 
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Alcuni articoli  suil'argomento:

mercoledì 11 aprile 2018

Ancora minacce di bombardamenti contro la Syria.... e sempre con le stesse scuse....

Fino a quando la guerra la fa' l'America nessuno dice niente, anche i giornali ci vanno leggeri, come se i morti fatti dagli americani e dai suoi alleati contassero meno degli altri. Fosforo, claster bombs, mine, bombardamenti di settimane. Per loro è tutto legale, per gli altri no; per i siriani e i russi, come a suo tempo per i serbi, per gli iracheni, fino a quando erano nemici, la guerra deve tassativamente seguire delle regole come se si trattasse di una partita di Risiko.

(La mappa è quella di un articolo de' il Sole 24 Ore del  10.04.2018 che 
sembra la più eslicativa per mostrare quali sono le forze in campo  o  
deve si combatte al 9.04.2018)

Finalmente, dopo anni di battaglie, il problema ISIS a suo tempo creato dalle amministrazioni americane succedutesi negli anni, non ultima quella del Premio Nobel per la Pace Barak Obama, sta per essere risolto.

Finalmente il legittimo leader siriano Bashar Al-Assad sta sconfiggendo le ultime resistenze di ciò che rimane dello stato islamico, insediatosi in territorio siriano.

In questi giorni la storia si ripete. Come al solito gli americani tentano di giustificare l'ennesimo intervento in Siria spacciandosi per i paladini della giustizia contro l'uso di armi chimiche.

Armi chimiche? Ma dove sono? E soprattutto chi le sta usando e contro chi? Come al solito nessuno dice (o lo dicono in pochi) che l'uso di armi chimiche da parte della Syria, sarebbe un atto controproducente. Perché usasse armi chimiche in una guerra praticamente vinta? Per inimicarsi ancora una volta l'America che si sta finalmente ritirando?

Come a suo tempo avvenuto in Iraq, in Bosnia e in tutte le guerre jugoslave, gli americani cercano delle scuse per fare le proprie guerre di interesse, da loro stessi fomentate e scatenate in paesi a loro non allineati.

Le scuse le cercano e le trovano gli americani, anche costruendo "intelligence" e informazioni non verificate o del tutto false. Ricordiamo il caso emblematico Iraq, con le armi chimiche di Saddam che solo dopo anni e dopo una guerra, si è capito non essere mai esistite.

Cambia l'area geografica o il paese straniero coinvolto ma non cambia il copione. Americani in prima linea sulla base di informazioni prodotte dai loro poco attendibili servizi di intelligence, l'alleato inglese sempre pronto a dare manforte e la Francia del neo presidente Macron in cerca di gloria e affermazione internazionale a discapito di chiunque gli passi a tiro.

Spero che l'Italia non si faccia coinvolgere per l'ennesima volta in un crimine come sarebbe l'ennesimo bombardamento della Syria. Spero che almeno per questa volta si riesca a pensare autonomamente e non lasciarsi trasportare dalla corrente europea ciecamente pro americana e priva, come sempre, di qualsiasi strategia a livello esterno.

Ora che l'ISIS non sembra più in grado di realizzare la minaccia di creare uno stato canaglia, pericoloso per tutti, lasciamo che in Syria le cose ritrovino il loro normale e duraturo ordine; sarebbe il caso di astenersi da interferenze motivate solo da ragioni ipocrite e soprattutto senza che l'America allunghi nuovamente i tempi di una guerra che ha già visto troppi morti.

Confidiamo fiduciosi nel buon senso di Trump che, nonostante continui a gridare la propria aggressività sui social networks, sembra nei fatti il Presidente americano con il maggior buon senso (oppure senza una vera e propria visione sul da farsi), rispetto a tutti i suoi predecessori che di guerre ne hanno scatenate coscientemente a non finire in tutto il mondo.


Trump ha addirittura trovato un equilibrio con la Korea del Nord  (non grazie a lui ma fortunatamente su iniziativa della sua controparte Kim Jong Un). Speriamo che il buon senso (o la sua mancanza di visione strategica) continuino a prevalere nel presidente americano e finalmente decida di dedicarsi ad altro, anziché a fomentare guerre come hanno fatto i suoi predecessori.

venerdì 6 aprile 2018

La Rovesciata di Cristiano Ronaldo a Torino... il bello del calcio

Peccato per la Juventus ma il gol di Ronaldo nella partita di andata dei quarti di finale di Champions League 2018, è destinato a rimanere negli annali del "calcio spettacolo".


Trentatre anni e ha preso una palla in rovesciata a due metri e quaranta di altezza.
Molto più che bravo... un  fenomeno !

giovedì 5 aprile 2018

Riguardo alla gendarmeria francese e alla vicenda dei migranti sul treno a Mentone



Credetemi, non è la manie di dire sempre il contrario di quello che dicono i nostri professionali telegiornali e autorevoli giornalisti, proprio non riesco a vedere queste cose nell'ottica ipocrita e perbenista che rappresenta il modo in cui le notizie ci vengono propinate, il modo standardizzato dei giorni nostri di voler imporre il modo di vedere le cose.

Forse i nostri media hanno colto l'occasione per sparare a zero sui francesi dopo i fatti di Bardonecchia, dove i francesi hanno torto marcio, ma che la politica dovrebbe far pagare diplomaticamente al nuovo, giovane presidente francese, sempre in cerca di affermazione internazionale e sempre in corsa per diventare grande.

Parliamo quindi di una diversa lettura dei fatti del treno di Mentone (di cui ripostiamo anche il noto filmato, prendendolo da YouTube). Una famiglia di clandestini sul treno, che si rifiutano di farsi identificare e poi di scendere, nonostante invitati a farlo con le buone maniere e con il rispetto che si deve a qualsiasi essere umano, fino a quando è ragionevole.

Chi è il primo a strillare? Chi è il primo a ribellarsi all'autorità che rappresenta lo stato? Chi sono i primi a non volere bene a quel bambino piccolo e quello non ancora nato? Chi paga per il ritardo del treno? Chi paga il disagio degli altri passeggeri tra i quali, chi sà, forse c'era anche qualche altra donna incinta con l'esigenza di partire e arrivare in orario?

Guardate bene il filmato e poi domandatevi: "se io fossi stato il gendarme francese, cosa e come avrei potuto e dovuto fare per fare il lavoro che mi viene imposto dalla legge; ovvero far rispettare le regole e mantenere l'ordine e la sicurezza pubblica? Fare il proprio lavoro e il proprio dovere anche se bersagliato da qualche coglione con il telefonino che riprende e pubblica fuori contesto e nonostante l'opinione pubblica controllata da ipocriti e gente pronta a dire che non va bene, senza però proporre alcuna alternativa."

La responsabilità di quanto accaduto è esclusivamente dei migranti clandestini. I nostri paesi, Francia, Italia e altri paesi europei, offrono molto di più rispetto al nord Africa e ai paesi centro africani, lo dimostra il fatto che a migliaia vengono in Europa scappando dai propi paesi. Bene, a questi migranti andrebbe spiegato che se da noi si vive meglio che da loro, è grazie alle regole che ci siamo dati e che vogliamo rispettate, anche tramite persone preposte a tale scopo, dicasi ad esempio la gendarmeria in Francia.

Regole. Quelle regole che i migranti del treno di Mentone non hanno dimostrato di essere intenzionati a capire e rispettare, nascondendosi dietro troppo vaghi diritti umani e senza comprendere alcun dovere imposto dalle regole come ad esempio, attraversare frontiere legalmente, fornire le generalità alla gendarmeria, agevolare e non ostacolare i controlli dei gendarmi, tutte regole funzionali alla sicurezza di tutti!

Né la madre, né il padre di quel bambino non ancora nato, hanno dimostrato di volergli bene altrimenti non avrebbero opposto resistenza ai controlli a loro carico. Nessuno in Europa nega assistenza ad una donna incinta, né l'Italia e voglio credere neanche la Francia. Allo stesso tempo un
treno carico di passeggeri non può attendere all'infinito i comodi di un clandestino che non vuole essere identificato e che pensa solo a se stesso e a non essere rimandato a casa in base alle già citate regole, sin troppo elastiche ed ignorate.

mercoledì 4 aprile 2018

Tracce nel buio

Tracce nel buio. 
Un romanzo fantastico dall'intreccio avvincente e imprevedibile, tra fine del mondo ed esperimenti segreti, tra personaggi improbabili e storie di vera amicizia. 
Una storia lunga due notti raccontata in oltre 450 pagine. Una lettura avvincente che incuriosisce e coinvolge fino all'ultima pagina. 


martedì 3 aprile 2018

Il gioco d'azzardo e il crollo dei "valori" per chi lo pubblicizza

E' noto come la pubblicità di un prodotto, qualsiasi prodotto, ne condizioni la vendita al rialzo e come la stessa pubblicità riesca ad essere convincente riguardo alla qualità dei prodotti senza ulteriori verifiche da parte degli acquirenti e anche come la pubblicità particolarmente aggressiva riesca a creare la necessità di un determinato prodotto.

Tutto questo non è una novità e per questi motivi la pubblicità la felicità di siti internet e social networks che di per se sarebbero solo programmi per computers ma diventano una miniera d'oro quando vengono utilizzati da milioni di persone che ci trovano ogni sorta di pubblicità, profumatamente pagata.

In tutto questo sistema di pubblicità sempre più aggressiva e rivolta ad un pubblico, specialmente quello dei social, mediamente sempre meno intelligente e sempre più condizionato dallo strumento informatico, quello che fa veramente schifo è l'aumento esponenziale della pubblicità del gioco d'azzardo.

Il gioco d'azzardo è una pratica notoriamente deleteria per le finanze di molte persone, che facilmente induce in tentazione e che altrettanto facilmente diventa un vizio patologico riconosciuto anche dal mondo medico.
A poco serve l'ipocrisia del gioco responsabile architettata dal governo per lavarsi la coscienza dal rovinare migliaia di cittadini in cambio del gettito fiscale garantito dal gioco.

Quello che però sembra ancora peggiore è che il gioco d'azzardo venga pubblicizzato da personaggi ricchi e famosi. Ci sono personaggi del calibro di Francesco Totti e Claudio Amendola, solo per citarne due, un ex calciatore milionario il cui talento calcistico gli ha permesso di ritirarsi ancora giovane e non lavorare per il resto della sua vita, godendo di milioni guadagnati dando calci ad un pallone e un attore famoso, almeno in Italia, la cui carriera è stata sicuramente facilitata dal padre che era già nel settore e che lo fa dormire tranquillo dal punto di vista economico, anche lui senza dover fare i conti con 1000 euro al mese, turni, mobilità, precarietà e rinunce.

Proprio due personaggi del genere, che non hanno certo bisogno dei soldi che guadagnano facendo i testimonial del gioco d'azzardo, invogliano le persone a giocare e potenzialmente a rovinarsi facendo pubblicità al gioco d'azzardo. Ma dov'è finito un minimo di amor proprio?

Non dico che ci sia qualcosa di illegale. Sarà tutto perfettamente legale ma non è sicuramente etico. Possibile che questi facoltosi testimonial non abbiano mai sentito parlare delle patologie legate al gioco d'azzardo e dei problemi correlati?

Popolari personaggi dello sport e del cinema, milionari che non hanno mai vissuto i problemi del lavoratore medio, che con la loro popolarità, invogliano migliaia di persone a gettare via soldi nel gioco d'azzardo...


Tutto legale, certo... ma neanche un po' di vergogna? 

mercoledì 21 marzo 2018

Sarkozy indagato per affari loschi con Gheddafi... meglio tardi che mai... e poi sia Giustizia per Gheddafi !

La Giustizia per Gheddafi probabilmente è solo utopia e tale rimarrà per molto tempo...

Per adesso, finalmente l'ex presidente della Francia, Sarkozy, sta affrontando tutti i problemi giudiziari che da molto tempo erano nell'aria. Le autorità francesi stanno indagando sulla base di solidi indizi, sul finanziamento che la campagna elettorale di Sarkozy, l'anno che fu poi eletto Presidente della "Republique", avrebbe ricevuto da Muhammar Gheddafi, allora leader della Lybia.

Proprio il leader che Sarkozy, con l'appoggio di Stati Uniti e Regno Unito, ebbe il coraggio di additare come un dittatore pericoloso per la sicurezza mondiale, dando così inizio ai bombardamenti che hanno distrutto la Lybia come paese indipendente, sovrano, con un Governo stabile, un sistema sanitario all'avanguardia per gli standard africani e salari medi addirittura sopra la media del continente.

Non contento dopo aver annientato il regime libico, Sarkozy fece in modo che Gheddafi non venisse catturato e processato per i reati che gli venivano imputati dai lui e dai suoi amici americani, in testa ai quali il solito Premio Nobel per la Pace Barak Obama, ma fece in modo che Gheddafi venisse assassinato, una volta catturato da ribelli guidati dai suoi servizi segreti.

Finalmente viene alla luce la vera natura di quell'azione militare arbitraria ed estremamente aggressiva. Dietro la facciata umanitaria, c'era come al solito uno scopo subdolo e meno nobile rispetto ai cd. "diritti umani". 

Si trattava di nascondere per sempre marachelle politiche e passaggi di soldi illeciti. quali interessi personali di Sarkozy e impadronirsi delle risorse energetiche della Lybia dividendone i profitti con americani e inglesi (il bombardamento della Lybia avvenne tra l'altro, a seguito del disastro ecologico provocato dalla BP a largo delle coste americane ma non solo. Si veda ad esempio il seguente link).

Non solo sfruttamento delle risorse energetiche. Ancora prima di uccidere Gheddafi sia USA che Francia, Regno Unito, Italia e Germania, salvo altri, avevano già congelato milioni e milioni di dollari, euro e sterline in depositi bancari, investimenti e proprietà di Gheddafi in tutti quei paesi. Soldi che mai torneranno al legittimo proprietario, ancor meno se morto.

Purtroppo tra i media italiani è difficile rintracciare una cronaca di quei fatti che sia obbiettiva e non palesemente accusatoria, se pur senza prove, ai danni di Gheddafi. E' possibile avere opinioni più vicine alla realtà delle cose facendo appello a quella che solitamente chiamiamo contro informazione o informazione non allineata, escludendo quindi BBC, CNN, RAI e tutti i principali media francesi e inglesi "pro occidente ad ogni costo".

Comunque vadano le cose finalmente la giustizia francese sta facendo luce sui crimini di Sarkozy in materia di finanziamento illecito della propria campagna elettorale. Spero che tali indagini che riguardano da vicino i rapporti del piccolo ex presidente con Muhammar Gheddafi, invoglino qualcuno ad indagare sui crimini commessi per volere dello stesso Sarkozy ai danni della Lybia e per l'omicidio (condanna a morte sommaria e senza processo) dello stesso Gheddafi.

Di tali fatti i libici ancora pagano le conseguenze con le guerriglie di potere interne del dopo Gheddafi, con Al Qaeda e l'ISIS che controllano parti di territorio e con mancanza cronica di cure mediche per la popolazione civile.

Non parliamo poi delle spese che noi stessi paghiamo: a seguito dell'aggressione francese della Lybia si è ripresentato più forte che mai il problemi dei flussi migratori che originano proprio da quel paese verso le nostre coste, fenomeno che l'Italia aveva risolto bilateralmente con Gheddafi sin dal 2008 e che ora è impossibile arginare per mancanza di una autorità che parli a nome della Lybia e che sia in grado di controllare il territorio libico, coste comprese.

Se mettiamo sul piatto della bilancia tutto quello che è avvenuto in Lybia a partire dal 2011 ad opera di Sarkozy, è facile vedere che durante la guerra dei Balcani degli anni '90, ci sono state persone processate all'Aja per molto meno.

Sarebbe un compito della "immobile e cieca" organizzazione delle Nazioni Unite, verificare su quali basi del diritto internazionale, sia stata giustificata l'aggressione francese nei confronti della Lybia, in base a quali necessità e argomentazioni i francesi e gli americani abbiano proceduto a bombardamenti per i quali mancava un appoggio internazionale diffuso e perché no, verificare anche quale sia il coinvolgimento di altri paesi come ad esempio l'Italia, visto che la stragrande maggioranza dei velivoli che bombardavano la Lybia partivano da base su territorio italiano.


Non si parli di legalità basata su rapporti della CIA e dei servizi francesi, perché quelli che hanno portato alla distruzione dell'Iraq, falsi, faziosi e appositamente redatti sulla base di nessuna prova, sono più che sufficienti a screditare l'apparato dell'intelligence, palesemente pilotato da necessità e opportunità politiche e nel caso della Lybia anche da interessi personali di Sarkozy.

sabato 17 marzo 2018

Le avventure del Barone di Munchausen

I racconti delle incredibili storie del Barone, a prima vista potrebbero sembrare surreali e completamente inventate. 

Così non è in realtà, dal momento che sembrano esistere presso il Municipio di Londra, tre dichiarazioni giurate di altrettante persone degne di fiducia, le quali affermano che le avventure del Barone, ovunque esse abbiano avuto luogo, sono positive e autentiche.

I firmatari di tali dichiarazioni sono persone assolutamente al di sopra di ogni sospetto e a loro volta avventurieri memorabili, si tratta di Sinbad, Aladdin e Gulliver.



L'autore Rudolf Erick Raspe nasce in Germania nel 1736. Laureatosi in giurisprudenza presso l'Università di Gottingen, si rifugia nel Regno Unito nel 1776, dopo il suo coinvolgimento in una frode e dopo aver contratto dei debiti. 
Durante il corso della sua vita Raspe ha avuto molti intressi seguiti con profitto, in vari campi della sciaanza e della cultura, tra cui storia dell'arte, letteratura, archeologia e chimica.
Muore a Irlanda nel 1794.

lunedì 12 marzo 2018

Quote of the day - Frase del giorno


"Le masse saranno sempre al di sotto della media. 
La maggiore età si abbasserà, la barriera del sesso cadrà, e la democrazia arriverà all'assurdo rimettendo la decisione intorno alle cose più grandi ai più incapaci.
Sarà la punizione del suo principio astratto dell'uguaglianza, che dispensa l'ignorante di istruirsi, l'imbecille di giudicarsi, il bambino di essere uomo e il delinquente di correggersi. 
Il diritto pubblico fondato sull'uguaglianza andrà in pezzi a causa delle sue conseguenze. 
Perché non riconosce la disuguaglianza di valore, di merito, di esperienza, cioè la fatica individuale: culminerà nel trionfo della feccia e dell'appiattimento".

"L'adorazione delle apparenze si paga".


Henri-Frédéric Amiel
(1821 - 1881)

Lo scritto di cui sopra risale al 1871 ma ironicamente sembra estremamente attuale e addirittura  premonitore... meditiamoci un po', che male non fa...

sabato 10 marzo 2018

Il padre e lo straniero

Una storia ambientata a Roma e nei dintorni di Roma con il protagonista, un uomo "normale", padre di un figlio "anormale", in base ai canoni che definiscono persone portatrici di handicap.

Proprio questo handicap del figlio rende possibile la nascita di un rapporto di amicizia tra il protagonista e il padre straniero di un altro bambino portatore di handicap.

L'amicizia tra i due diventa inaspettatamente la causa di avventure in cui il protagonista si trova suo malgrado coinvolto, in un intreccio avvincente che rende la storia ricca di mistero.

mercoledì 7 marzo 2018

Elezioni politiche 2018 e poi....

Dopo anni di governi di sinistra nominati senzaq che il popolo si esprimesse, finalmente il 4 marzo 2018 siamo andati a votare. 

Dai risultati elettorali si vede che l'Italia, con queste preferenze è difficilmente governabile ma una cosa è risultata chiarissima sotto il cielo, il PD ha preso solo i voti di pochi irriducibili e dei parenti dei propri candidati.

Finalmente la maggioranza degli italiani ha riconosciuto che farsi prendere in giro non è bello, che discriminare tra classi che povere a cui tagliare le pensioni e classi ricche alle quali le pensioni vengono invece rivalutate, è sbagliato, è criminale e sicuramente non è di sinistra.

Comunque vadano le cose questa è l'unica certezza emersa dalle urne.

Con le percentuali ottenute è difficile che sia il Movimento 5 Stelle e il Centro Destra trovino i numeri per governare. Rimane il dubbio cu a chi di loro, il Capo dello Stato affiderà l'incarico di formare il governo: al partito che ha preso più voti, o alla coalizione che ha preso più voti?

Un bel dilemma. 

Alla fine la vera beffa sarebbe consultare il PD per capire se sarebbe disposto ad una eventuale alleanza di governo con il centro destra o con il Movimento 5 Stelle, per poi incaricare la forza politica indicata proprio dal PD che, dopo essere uscito dalla porta della politica con il voto popolare, rientrerebbe dalla finestra per i soliti voli pindarici della stessa politica.

Aspettiamo con estrema fiducia in ciò che deciderà il Capo dello Stato.

A proposito di numero di parlamentari, chi sa che cosa decideranno quelli eletti nelle fila di M5S e che Di Maio aveva obbligato a firmare la rinuncia al mandato?

Magari potrebbero essere proprio loro a fare la differenza.

sabato 3 marzo 2018

Kualid che non riusciva a sognare


La storia di un bambino afgano, ambientata a Kabul nel periodo della guerra tra talebani e allenaza del Nord, fino "all'invasione" americana.


Una storia probabilmente di fantasia ma che potrebbe essere la storia vera di centinaia o migliaia di bambini afgani anche ai giorni nostri.

Un bel racconto che vale la pena di leggere.
M.

martedì 27 febbraio 2018

L'ipocrisia di perseguire cause inesistenti ed ignorare problemi reali...

Dopo le chiare e documentate aggressioni dei sedicenti manifestanti nei confronti delle forze di polizia, avvenute durante le manifestazioni politiche di sinistra degli ultimi giorni, evidenti attacchi allo Stato e alle istituzioni dello Stato, sono arrivati anche gli attivisti di Amnesty International Italia a schierarsi nelle file dei manifestanti anarchici e di sinistra, pronti ad immortalare, perché no anche decontestualizzando eventuali foto o scorci di video, millantate azioni violente delle forze dell'ordine nei confronti dei manifestanti.

A parte qualche idiota che può pensare di vivere in un mondo senza forze dell'ordine, perseguendo il mito della cd "libertà assoluta", dove anziché libertà prevarrebbe il più forte e non ci sarebbero più diritti per nessuno; ogni individuo, ogni italiano, ogni persona intelligente dovrebbe capire che per vivere in una società dove ognuno può vantare i propri diritti, spesso anche senza adempiere a tutti i propri doveri, è perché esiste un'autorità che garantisce la libertà individuale di tutti i consociati e garantisce la non prevaricazione dell'uno sull'altro. 
"Il prezzo della libertà è una continua vigilanza" (K. Popper).

Nella nostra democrazia la garanzia della libertà individuale è data dall'Istituzione della Forza Pubblica a cui tutti dovrebbero essere grati, anche coloro che manifestano contro il sistema che li protegge.

La Forza Pubblica garantisce la libertà e la crescita individuale dei consociati. La Forza Pubblica e non i membri di una associazione di attivisti indottrinati come Amnesty International Italia che dovrebbe perseguire gli interessi di popolazioni, di gruppi e comunità i cui diritti sono veramente violati in tutto il mondo sotto gli occhi complici di multinazionali, stati criminali e organizzazioni ancora più grandi di Amnesty International.

La stessa Amnesty International come organizzazione, dovrebbe vigilare e valutare l'operato di Amnesty International Italia, in Italia. Dedicarsi magari ad iniziative concrete contro la pena di morte, contro la proliferazione di armi nucleari, contro il fatto che in certe zone della terra la gente muore di fame nonostante le organizzazioni internazionali e sotto governi che investono in armi.

Chiunque riesca a capire chi è il garante della libertà, tra Forze di Polizia e Attivisti di Amnesty International Italia, dovrebbe anche capire che a questi attivisti vengono permessi tali azioni offensive nei confronti delle autorità statali, proprio perché l'Italia è un paese democratico che rispetta i diritti di tutti, anche dei più ipocriti.

Vorrei vedere gli stessi attivisti di Amnesty International Italia, andare in Corea del Nord e manifestare pubblicamente contro i missili nucleari, vorrei vederli andare in Syria e attivamente manifestare per far cessare i bombardamenti, oppure andare in Turchia e manifestare contro il governo che bombarda popolazioni curde in territorio siriano.


Tutto questo è evidentemente troppo pericoloso, serve troppo "fegato" per cause di così alto profilo in luoghi ove simili intemperanze sono censurate e punite severamente. E' molto più facile gettare merda su istituzioni democratiche grazie alle quali le azioni di Amnesty International Italia sono considerate legittima espressione di libertà individuali.

lunedì 26 febbraio 2018

Soli al comando

Un''ottima lettura, soprattutto prima del voto del 4 marzo 2018.

Quasi 500 pagine che raccontano di leader che hanno fatto la storia mondiale e di personaggi politici nazionali che hanno influenzato la storia del nostro paese.
Tutti raccontati nel loro contesto storico e ripercorrendo per ognuno i momenti salienti della loro vita, delle loro decisioni e prese di posizione. 

In questo libro Vespa ha addirittura anticipato fatti che solo in questi giorni stanno riscuotendo l'attenzione dei distratti media italiani, come ad esempio i cambiamenti costituzionali in Cina che porteranno quasi sicuramente ad una egemonia dell'attuale leade Xi Jimping per molti anni a venire.

Ci offre sicuramente la possibilità di conoscere De Gasperi, Togliatti, Andreotti, Moro, tanto per elenare alcuni nomi, attraverso il rispettivo periodo storico-politico. Non si tratta di biografie che richiederebbero volumi interi per ognuno, ma sembra sufficiente ad inquadrare i singoli personaggi nel loro momento storico e alla luce delle loro azioni e decisioni.

Riguardo ai personaggi della politica nazionale recente, si nota come il capitolo dedicato a Berlusconi sia molto più ampio rispetto a quello dedicato a Renzi o a Grillo. Non sembra una scelta di parte; sembra invece quanto mai chiaro che il Cavaliere ha molto da dire e vanta un'esperienza notevole in molti settori, dall'imprenditoria alla politica, mentre Renzi sembra solo in grado di giustificare le proprie scelte politiche, criticate anche dai suoi compagni di partito. Il capitolo dedicato a Grillo, ripercorre la sua genesi di comico per poi spaziare fino ad un breve profilo dei Casaleggio per terminare con il poco che ha da dire Di Maio, definendo in sintesi i personaggi chiave del movimento politico grillino.

Secondo me un'ottima lettura.

domenica 25 febbraio 2018

Syria: Un po' tardi per cessare il fuoco ?

Ancora una volta sembra di leggere un libro di storie impossibili, fantascianza. Ancora una volta l'ONU si è fatto portavoce di cause perse e nel modo sbagliato.

L'ennesima decisione priva di senso riguarda ancora una volta la Syria.

La Siria ha affrontato negli ultimi anni una rivoluzione interna ad opera di terroristi affiliati ad Al Qaeda e poi dell'ISIS, rivoluzione interna finanziati dall'America di Obama per destabilizzare il medio oriente sciita, in particolare Syria e Iran, fino a quando l'avvento dell'ISIS non ha spaventato gli stessi americani, come del resto era già successo in passato con l'avvento di Saddam Hussein in Iraq e poi con Osama Bin Laden in Afghanistan.  

In aggiunta la presa di potere dell'ISIS e la presa del controllo del territorio in parte del debole Iraq e in zone ribelli della stessa Syria, è stata facilitata proprio da un paese amico degli Stati Uniti come la Turchia che contrariamente all'embargo, acquistava il petrolio caduto nelle mani del califfato, finanziando l'acquisto di risorse belliche che chi sa da dove arrivavano? (Io su questo un'idea ce l'avrei)

Se il piano americano del premio Nobel Barak Obama fosse andato in porto, oggi la Syria sarebbe un altro paese come l'Afghanistan o come la Libya, un luogo in preda a bande rivali in lotta per il potere, succedute ad un governo non allineato alla politica americana e allo stesso tempo non più allineato a niente tranne cha al caos più totale. 

L'intervento russo, e quello iraniano per quanto "sotto traccia",  ha portato poi ad un bilanciamento di forze e ad un ristabilire i ruoli tra buoni e cattivi, con il conseguente obbiettivo di sconfiggere i terroristi dell'ISIS. 
Non dimentichiamo che il primo fronte anti ISIS era stato tenuto eroicamente dai combattenti curdi, ultimo baluardo della resistenza in Iraq, ma anche nemico storico-politico della Turchia. 

Alla fine, le forze della coalizione Curda, Russa, Iraniana, con un appoggio fittizio americano/iraqeno e con la Turchia che sulla carta doveva allinearsi ma in pratica bombardava le truppe siriane e curde favorendo i terroristi, giungiamo finalmente ai giorni nostri; giorni in cui l'ISIS è stato debellato almeno come pseudo stato, la Syria ha quasi debellato la ribellione interna di tribù vendutesi ad Al Qaeda, dietro la promessa di parti del territorio siriano dopo l'auspicata caduta di Assad.

In questi giorni è in corso l'offensiva finale di Assad proprio contro le ultime sacche di ribelli, sono in corso operazioni volte ad eliminare definitivamente il problema e ristabilire l'ordine entro i confini del territorio siriano.
Non solo, in questo stesso periodo, la Turchia sta ancora perseguendo la propria politica di ingerenza nei confronti della popolazione curda, popolo a cui una terra è da sempre stata negata e il cui riconoscimento è fortemente osteggiato proprio dalla turchia. 

Non dimentichiamo che la minoranza curda della Turchia è sempre stata ghettizzata con il silenzio di tutta la comunità internazionale, incluso il paladino dei diritti di tutti, il premio Nobel Barak Obama.

Benissimo in questo scenario in cui la Siria sta normalizzando la propria situazione, eliminando teroristi che si fanno scudo dei loro bambini, arriva l'ONU che esternamente vorrebbe imporre un cessate il fuoco di un mese.

Ma in base a quale criterio? Per far riorganizzare i terroristi e poi continuare ad ammazzare gente civile?
Ma in base a cosa l'ONU s muove adesso e non lo ha fatto in modo incisivo quando era il tempo. Diciamo la verità: ancora una volta il "grande fratello" americano dopo non essere riuscito ad eliminare Assad e smembrare la Syria così come la conosciamo, sta giocando le ultime carte a sua disposizione al tavolo dei diritti umani e dell'ipocrisia, coinvolgendo l'ONU in decisioni che non possono essere imposte dall'ONU stesso, ma che giustificano futuri "interventi armati di pace" ad opera di qualche paese porta bandiera dei diritti umani, dicasi America!

La vera tragedia è che in realtà ci sono civili e bambini che in Syria, in questo momento, muoiono sotto gli attacchi armati di qualcuno. 
Non dimentichiamo però che il sangue di questi bambini, fosse anche uno solo e non centinaia come dice la propaganda mediatica, ricade non solo su Assad che bombarda, ma ricade su tutti quanti fino ad ora, hanno fomentato la guerra siriana.
Parte della colpa per quelle vittime ricade su tutti; su chiunque poteva fare qualche cosa al momento giusto ma non lo ha fatto, aspettando di votare un cessate il fuoco in maniera maldestra e tardiva in tipico stile ONU.
Parte della colpa, davanti a Dio, ricadrà anche su di me che con queste poche righe, sto in qualche modo giustificando le violenze che si consumano in Siria in questi ultimi giorni.

Che Dio ci perdoni.

venerdì 23 febbraio 2018

Elezioni politiche 2018

Da febbraio 2013, data delle ultime elezioni politiche, finalmente il 4 marzo torneremo a votare.

Non è un tempo eccessivamente lungo. In effetti sarebbe il tempo di una legislatura se non fosse per il fatto che in questo periodo si sono avvicendati alla guida del paese, vari governi non scaturiti dalla volontà popolare a seguito di elezioni ma nominati mediante artifici burocratici. 

Tutti governi di sinistra, tutti governi che hanno reso la pressione fiscale insostenibile e hanno reso l'Italia lo zimbello d'Europa, facendo diventare il paese una specie di Cina in miniatura, dove il popolo non deve chiedere, non deve sapere e deve pagare, mentre una ristretta nomenclatura di sinistra, sguazza nell'oro ed egemonizza il potere.

Adesso, dopo aver raschiato il fondo del barile con il salvataggio di banche amministrate da amici e parenti dei politici in carica, dopo aver autorizzato l'invasione ad opera di immigranti provenienti da ogni dove e che l'Europa Unita non vuole, dopo che industrie che lavorano in Italia da anni emigrano verso l'est europeo, finalmente stiamo per andare a votare; ma il clima pre-elettorale qual è?

Stranieri clandestini che spacciano droga, violentano e uccidono ragazze facendole a pezzi. Clandestini a cui riconosciamo qualunque tipo di diritto quando sappiamo benissimo, appena giungono sulle nostre coste, che non hanno titolo a nessuna forma di asilo o protezione. Gente che non pagherà mai un euro di tasse, che non sarà mai una risorsa per il paese, contrariamente a quanto dice la propaganda di sinistra.

Terrorismo di piazza in molte città con manifestazioni che finiscono in aggressioni alle forze di Polizia. Centri sociali, estremisti di sinistra, anarchici, tutta gente contro il sistema ma ben protetti dal sistema stesso. Gente violenta che tenta di impedire la libertà di espressione, la campagna elettorale, a chi la pensa diversamente da loro.

Il signor Juncker, presidente della Commissione Europea, che tenta di pilotare le nostre elezioni con dichiarazioni pubbliche che non dovrebbe fare. Forse Junker non ha capito che nonostante l'Italia rinunci a parte della propria sovranità a favore della Comunità Europea,  le elezioni nazionali sono un affare esclusivamente nazionale e una cosa di cui la Comunità Europea deve solo prendere atto e non tentare di pilotare a piacimento. Al contrario Juncker si permette di esprimere opinioni su potenziali esisti delle nostre elezioni come se fosse un elettore italiano. E' probabile che una persona come Juncker si senta in diritto di sparlare dell'Italia per la bassa opinione che ha del nostro paese, opinione che non può aver maturato se non grazie a chi ci ha mal rappresentato in Europa negli ultimi anni.


In questo clima anti democratico ci apprestiamo ad andare a votare. Speriamo solo che tutti gli aventi diritto riescano a valutare e scegliere cosa è "meno peggio" per loro e per l'intera comunità. 

giovedì 15 febbraio 2018

maledetto branco di ladri !

Anche questo è un documento interessante, soprattutto adesso che ci avviciniamo alle elezioni.


Ora mi raccomando... anche alla luce di questa ennesima beffa che si somma alle pensioni da fame, alla non riduzione dei vitalizi dei parlamentari, al salvataggio di Banca Etruria e chi più ne ha, più ne metta.....

mi raccomando a te.... elettore medio italiano.... votali di nuovo!

giovedì 8 febbraio 2018

Cronache di giorni che passano .... e di pallone. -- CAPITOLO III --

Epilogo.... cronache di un nuovo inizio.

Come previsto la notte è stata lunga. Grazie ai farmaci ho dormito per qualche ora fino a quando il vicino di stanza ha deciso di avere bisogno di una certa Rosa, invocata a gran voce tra una bestemmia e l'altra. Incredibile! Sembrava di essere al mercato alle 03.30 del mattino. Con un paziente lavoro da parte del personale del reparto, l'uomo è stato riportato per quanto possibile alla ragione. Dopo si è risvegliato il braccio. Mi sono riaddormentato ma alle sei è iniziato il tran tran delle pulizie, poi del cambio turno e poi delle prime visite.

Oggi niente colazione perché mi operano in mattinata. Con un susseguirsi di minuti interminabili ho atteso per tutta la mattina di essere portato in sala operatoria. Non ho mai avuto così tanto tempo per leggere. Se non fosse per il dolore mi sarei veramente fatto una cultura.

Verso le 11.00 alla fine sono arrivate due infermiere. Hanno preso il mio letto e rassicurandomi, attraverso un corridoio con due curve, mi hanno portato in una nuova zona dell'ospedale. La zona che separa i reparti normali dalle sale operatorie. Vedevo la porta della sala operatoria che si apriva e si chiudeva automaticamente via via che passava qualcuno. Macchinari a non finire e camici verdi che andavano avanti e indietro. Poi è arrivato l'amestesista.

Fino a quel momento non ci avevo pensato ma per sottopormi all'operazione avrei dovuto essere anestetizzato. Come ho detto subito all'anestesista, l'idea di essere addormentano per forza e avere un tubo in bocca per respirare non mi entusiama, l'unica cosa che mi indurrebbe ad accettare una anestesia totale è che sono stanco morto a causa delle ultime notti in bianco.

Compreso il mio pensiero l'anestesista, nel frattempo affiancato da altre persone che mi vedevano a loro dire "spaventato", anche se non mi sembrava affatto, mi ha detto che potevo essere sedato in maniera parziale e solo all'evenienza addormentato in maniera definitiva. E' stato prodigo di dettagli e in conclusione mi avrebbe iniettato un qualche cosa nel collo per addormentarmi il braccio sinistro, senza necessitò di intubarmi.

Soddisfatto delle spiegazioni e del piano di azione, ho firmato il consenso come previsto dalla legge e mi hanno lasciato solo in una ansiosa attesa, nella stanza pre-operatoria. Dopo due ore circa, credendo che fosse giunto il mio momento, sono tornati tutti, medici e anestesisti che, scusandosi mi dicevano di aver avuto un inconveniente durante l'intervento precedente al mio e che oramai si era fatto tardi. Per oggi nulla di fatto. Intervento rimandato a domani.

Non sapevo se ritenermi fortunato per avere avuto una prima sensazione di cosa significa una operazione e potermi quindi preparare per domani, oppure essere scontento per il giorno perduto. Ha prevalso comunque il senso di positività. La cosa brutta è che oltre alla colazione saltata, avevo saltato anche il pranzo perché ero tornato in camera troppo tardi. Avevo una fame bestiale, strano perché il braccio mi faceva nuovamente male.

Ho passato il resto del giorno tra libri e flebo di anti dolorifici perpoi attraversare la notte tra le bestemmie del vicino e il dolore del mio braccio.Alla fine è tornato il girono. Il mio giorno. Il giorno della resa dei conti. Come ieri niente colazione. Non saprei dire esattamente a che ora ma all'improvviso mi sono venuti nuovamente a prendere. Spinto con il mio letto attraverso lo stesso corridoio, sono stato parcheggiato nella stessa stanza fuori dalla sala operatoria. Stessi accordi con un altro anestesista, poi un pizzico al collo, una siringa di liquido trasparente che spariva  in un istante attraverso al canula che avevo nella mano destra, poi il buio.

Ricordo solo che ad un certo punto ho visto una mascherina che si avvicinava alla mia faccia, poi più niente. Non so quanto tempo sia trascorso né cosa sia accaduto esattamente. Solo successivamente, una volta tornato in camera mi hanno detto che sono stato via in tutto 3 ore. Al momento del risveglio sentivo persone che mi chiamavano per cognome e gran voce. Tentavo di attaccarmi a qualche cosa ma non ci riuscivo, fino a quando mi sono svegliato, dicendomi: "Va bene... E' tutto a posto".

Peccato non avere ricordi dell'operazione. Dopo il tentativo fallito di ieri ci avevo pensato parecchio, non tanto all'operazione ma all'anestesia. Mi ero riproposto di addormentarmi pensando a qualche cosa di bello ma non c'è stato il tempo. Dalla mascherina che penso di aver visto fino al mio risveglio non mi ricordo niente, assolutamente niente.

Adesso, dopo qualche ora dall'operazione ho nuovamente dolore al braccio, ma ho anche dolore in gola, alle caviglie e ho mal di schiena. Mi è stato spiegato che è stato necessario sedarmi in maniera definitiva perché l'anestesia parziale non era più sufficiente ma non ho capito bene il motivo. Chi sa perché. Forse ero troppo agitato, spero solo di non aver fatto troppo "casino", non ne ho idea.

Adesso dovrei dormire. In fin dei conti è giorno e il vicino non strilla. ce la posso fare. E' così trascorso un altro giorno e tra letture, incubi durante il breve sonno e stranamente senza urla del vicino, è trascorsa anche la notte.

Avevo necessità di sapere cosa mi era successo e cosa mi era stato fatto. Dovevo parlare con il medico. Anche questo desiderio si è avverato il giorno dopo all'operazione. Potevo camminare, potevo indossare un tutore che da oggi mi avrebbe accompagnato per molte settimane.

Ho potuto vedere le foto della mia operazione momento per momento. Una cosa incredibile. Guide pieghevoli che si facevano strada dentro le ossa del mio braccio. L'inserimento di un perno, buchi fatti con uno strumento che sembrava essere la punta di un trapano e infine l'avvitatura di tre viti sul collo dell'omero e una più in basso a intercettare il perno. Dai raggi sembra tutto ok. Si vedono ancora dei piccoli gap tra i vari pezzi del mio osso ma a dire dei medici si salderanno da soli e si creerà un callo osseo. "E' tutto a posto".

Un'altro giorno passa tra la solita notte in bianco e i lamenti di altri degenti. Sono ancora convinto che qualcuno se la passi peggio di me. A due giorni dall'operazione vedo dei cambiamenti positivi nel mio braccio. Riesco a flettere il gomito, a stringere una palla da tennis, il dolore che si attenua di giorno ma rimane di notte e di questo non so il perché.

Mi sento pronto a tornare a casa se non fosse per l'ematoma diffuso e uno strano gonfiore che interessa tutto il braccio operato, l'avambraccio e la mano sinistra. Tutto normale per i medici ma è meglio rimanere un altro giorno.
La domenica del 4 febbraio il medico mi comunica che posso essere dimesso e che se voglio posso aspettare fino a domani. Declino l'ospitalità decidendo di andare a casa. Sono convinto che riuscirò a migliorare la qualità del sonno dormendo nel mio letto.

Sono circa le 14.00 circa quando vengo dimesso. Sono uscito dal bozzolo in cui mi sentivo avvolto, dal dolore lancinante e dagli incubi, sto andando a casa con la mia nuova esperienza che non ho chiesto di fare ma che mio malgrado ho dovuto fare.

Nei pochi giorni che ho trascorso tra pronto soccorso e reparto ortopedico mi sono reso conto che ci sono tante persone, mia moglie, amici, colleghi, persone che mi hanno sostenuto e che al momento del bisogno erano presenti; ho conosciuto tanta brava gente; persone gentili, allegre, professionali e dotate di tanta pazienza; sono infermieri, operatori sanitari, personale addetto a vari tipi di servizi ospedalieri e medici. Tutti fantastici ed è anche grazie a loro che nutro speranze di guarigione che inizialmente non erano affatto scontate. Ho visto malati più gravi di me, gente che urla ma non sa di farlo, anziani con femori rotti e persone con ogni sorta di frattura. Auguro loro il meglio per una pronta guarigione ma soprattutto, auguro a tutti loro di non perdere la speranza e continuare a lottare. Alla fine so di essere stato fortunato ma non ho mai perso la speranza e la fortuna mi è venuta incontro.

Grazie. Grazie a tutti quelli che si riconosceranno in questa breve storia.

(FINE)

mercoledì 7 febbraio 2018

Il caso David Rossi

David Rossi, manager senese della banca MPS, responsabile delle comunicazionimorto, muore il 6 marzo 2013, precipitando dalla finestra del proprio ufficio. 

Indagini immediate e archiviazione del caso come suicidio. Dalle indagini Rossi si è tolto la vita buttandosi dalla finestra.

Nello stesso periodo la banca MPS per cui Rossi lavorava è già coinvolta in un vortice di indagini giudiziarie per crack finanziario inerenti all'acquisizione di banca Antonveneta e oprazioni su derivati con banche giapponesi.

Non solo, spuntano fuori, tra le altre stranezze, filmati delle telecamere di sorveglianza della banca che riprendono parte della caduta di Rossi e lo schianto al suolo del corpo.

Le telecamere riprendono l'agonia seguita alla caduta fino alla morte e l'orologio del defunto che "per magia" piove al suolo 20 minuti dopo il corpo. Come verrà verificato seccessivamente, il corpo di Rossi che atterra di schiena, presenta ferite e contusioni in faccia, sui polsi e sotto le ascelle. 

Sarà anche un suicidio ma sembra quantomeno strano. La vicenda ha avuto eco sui media e in Parlamento ma la verità sembra oramai compromessa.


Un link al video della caduta di David Rossi dal quale si possono trovare altri video interessanti sul medesimo caso.

martedì 6 febbraio 2018

Cronache di giorni che passano .... e di pallone. -- CAPITOLO II ---

Notte in bianco.... cronache di Ospedale.

Avvolto nel mio bozzolo sempre più fitto e rimesso su una sedia a rotelle, nella vergogna più profonda per essere spinto da una donna, attraverso corridoi uguali a se stessi, sono stato portato al reparto di ortopedia, camera 11. 

Ero ancora vestito come quando giocavo, forse per l'ultima volta della mia vita,  con pantaloni lunghi tecnici da portiere, e una maglietta mimetica che prima era sotto alla mia maglietta da portiere con maniche tre quarti senza polsini, tutto rigorosamente nero e numero "1" rosso fuoco. Avevo resistito al dolore tanto da togliermi la maglietta nera, ironia della sorte, il mio "portafortuna sportivo", ma non sono riuscito a togliermi la maglietta mimetica e me la hanno dovuta impietosamente tagliare.

Mi sono ritrovato nuovamente semi seduto in un letto di corsia ospedaliera, con una protezione in gomma piuma rivestita di cotone, passata intorno al collo e al torace in modo da sorreggere il braccio e fissata con delle fascette in plastica tipo elettricista, metodo poco ortodosso ma molto efficace.

Erano oramai le 01.30 di notte passate del 30 gennaio 2018, non rimaneva che aspettare l'effetto dell'anti dolorifico endovena e che venisse domani. Occupavo il letto vicino alla finestra mentre solo dopo un po' ho notato il mio compagno di stanza con una gamba in trazione dalla quale uscivano dei ferri. Per un attimo ho pensato che qualcuno stava sicuramente peggio di me, ma onestamente è stato un secondo perché né avevo abbastanza per non pensare a nessun altro.

Nel tepore che provoca l'anti dolorifico ho tentato di dormire. Ero senza dubbio stanco e la testa cadeva a destra o a sinistra perché in pratica avevo il busto in posizione verticale. Ho cercato di trovare una posizione stabile e un compromesso con il dolore, questo ha tolto tempo prezioso alla notte. Quando mi sono finalmente addormentato mi sono trovato a sognare quanto era successo, nel modo in cui me lo ricordavo o credevo di averlo vissuto. Il sogno si interrompeva bruscamente con un salto involontario sul letto, ogni volta che arrivavo al momento fatidico. Insomma una classica nottein bianco.

Questo sognare e svegliarsi bruscamente si è ripetuto per tutta la notte, fino a quando, a suon di flebo, è arrivata mattina.
Con la luce del giorno ho capito che per la prima volta in vita mia mi trovavo ricoverato in un ospedale, nel luogo dove avevo visto, esternamente e solo da visitatore, le sventure di altri. Mi sono sempre detto che a me non poteva capitare.

Ho ripensato che almeno fino a 30 anni, ero assolutamente convinto di essere immortale e che per me il tempo non sarebbe passato. Superati i 30 ho capito che il tempo non si sarebbe arrestato o che almeno non lo avrebbe fatto per me. Poi gradualmente ho preso coscienza della mia condizione umana.

Alla fine è capitato anche a me, giacere sul tecnologico letto dell'ospedale con il telecomando che alza la testa e le gambe. Il bianco, ilverde chiaro e ilceleste deimuri, dei camici e delle suppellettili. Un dolore da combattere. Adesso toccava a me senza possibilità di scelta.

Nonostante il dolore ancora acuto, avevo una gran fame. Saranno state le 08.00 quando è stata distribuita la colazione. Latte e orzo con fette biscottate, marmellata e tre biscotti; tutto incartato in confezioni che richiedono due mani per essere aperte. Latte servito in una ciotola usa e getta di plastica finissima e che può essere sollevata con due mani esclusivamente.
Per quanto difficile, aprendo tutte le confezioni con la mano buona e la bocca, bevendo a cucchiaiate,  senza fretta, ho fatto anche la mia prima colazione in ospedale.

Ho conosciuto poi il mio compagno di stanza. Dopo aver appreso che si era rotto una gamba andando a caccia mi sono sentito meno stupido per quanto successo a me.
Ho capito che il mio compagno di stanza deve essere -per così dire- "qualcuno", anche se non saprei dire chi. L'ho capito perché in tutta la mattina sono arrivati ossequiosi medici e altre persone a mettersi, - sempre per così dire - "a disposizione". 

Non saprei dire a che ora ma finalmente è arrivato il medico anche per me. Lo stesso che la sera prima mi aveva ricoverato. Mentre lo vedevo avvicinarsi continuavo a ripetermi che non poteva portare notizie peggiori di quelle già datemi. In effetti mi ha ripetuto quello che già sapevamo fino a quando, dimostrando di aver prestato attenzione ed avere studiato attentamente il mio caso, mi ha prospettato, tra le possibili soluzioni,  quella più adatta a me: una riduzione chirurgica della frattura scomposta mediante l'inserimento di un perno e alcune viti; il tutto da valutare e decidere solo dopo una TAC, ma spiegato con professionale distacco e dovizia di particolari tecnici.

E' strano come ci siano cose apparentemente insignificanti che ti inducono ad avere fiducia nel prossimo. Da come aveva parlato era chiaro che aveva studiato i miei rx e aveva ragionato disinteressatamente e obbiettivamente sul da farsi. Era chiaro che non stava improvvisando e meritava quindi la mia fiducia.

La TAC ordinata e fatta quasi subito in una eccellente dimostrazione di efficienza, è stato l'ennesimo teatrino di stretching per sdraiarsi su un tavolo di metallo lucido e dentro ad un macchinario cilindrico, vanto della tecnica. Nelle grida di dolore, l'esito dell'esame ha confermato quanto ipotizzato: riduzione chirurgica, perno e viti. Il tutto da fare domani.

Nonostante gli anti dolorifici dispensati a più non posso, il dolore non passa ma sto comunque uscendo dal mio bozzolo. Sono fiducioso su quanto accadrà domani e su chi mi sta curando. Intanto mi hanno cambiato stanza. Sono da solo ma nella stanza di fianco c'èun signore anziano che bestemmia strillando. 

Si fa di nuovo sera e so già che sarà un'altra notte agitata.
(CONTINUA)