"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

giovedì 30 novembre 2017

Crimini... dopo la guerra


Nell'odierna Norimberga si è consumata l'ennesiam tragedia e l'ennesima beffa ad un sitema ipocrita che, a distanza di 20 anni giudica militari che hanno combattuto una guerra e ai quali si vogliono attribuire colpe di aver ucciso persone.

Se nella ex Jugoslavia avessero giocato a risiko bevendo coca-cola, anziché fare la guerra vera, allora si potevano fare obbiezioni sulle vittime. Al contrario, in tutta la Jugoslavia bosniaci, croati e serbi si sono combattuti in una guerra fomentata dall'esterno e che ha riacceso vecchi odii etnici, funzionali alla spregiudicata poitica americana, alla "estremamente confusa" azione sterna dell'Europa e all'aggressività della NATO.

Il danno fatto da questi esimi protagonisti è stato poi legalizzato dall'ONU che nel tentativo di dare una logica a quanto accaduto, ha sparso fumo negli occhi facendosi carico di perseguire i così detti colpevoli.

La campagna mediatica condotta dagli aggressori esterni, NATO- USA and Company, ha reso normale il fatto che gli unici colpevoli diventassero gli sconfitti dalla surclassante forza dell'Alleanza Atlantica.

Prima di Praljak, che fino a ieri la maggior parte del pubblico neanche conosceva, abbiamo sentito parlare di Milosevic, Mladic, Karadzic, Gotovina e altri di una lunga lista di militari e politici, come i più cattivi di tutti.

Solo marginalmente e grazie alla c.d. contro informazione mediatica, si è sentito parlare di certi Haradinaj, Limaj e pochi altri paramilitari, nomi che adesso nessuno ricorda, ma che sono stati assolti per "mancata presentazione dei testimoni a carico". Nessuno si è chiesto dove siano o che fine abbiano fatto questi testimoni.

Al Tribunale dell'Aja, la Norimberga dei nostri giorni, sembra chiaro che, nonostante la legalità formale fornita dall'ONU, si entra colpevoli e tali si rimane, quando siamo stati nemici del grande fratello occidentale; oppure si viene giudicati per spargere fumo negli occhi e si esce assolti senza clamore mediatico, quando al contrario siamo stati conniventi con il "grande fratello".

Anche a Norimberga qualche nazista fu condannato a 20 anni anziché a morte e qualcuno fu anche assolto per dare una parvenza di imparzialità. 

La differenza principale tra le due "inquisizioni", sta nel fatto che gli americani a Norimberga giudicarono arbitrariamente e poi se ne andarono. All'Aja il Tribunale per i crimine nella Ex Jugoslavia alimenta un sistema che paga stipendi a oltre mille persone, da oltre 20 anni; dove alcuni degli accusati vengono trovati morti in condizioni misteriore, vedi Slobodan Milosevic; altri accusati, dopo anni e anni di processisi, si suicidano in diretta, vedi proprio Slobodan Praljak, aumentando dopo un ventennio, il numero delle vittime dei conflitti Jugoslavi, di cui nessuno darà conto a nessuna Giustizia.


"C’è qualcosa di peggiore di un gravissimo peccato commesso? 
Si, il giudizio severo e duro
senza misericordia su chi ha commesso tale peccato".
(E. Bianchi)


mercoledì 29 novembre 2017

Corea del Nord, da oggi potenza nucleare..... e adesso?

E adesso cosa facciamo visto che la Corea del Nord è diventata una minaccia nucleare concreta?
Come ci si sente ad avere un missile puntato nel giardino di casa?

La risposta è semplice, ci si sente come tutti quei paesi che fino ad oggi sono stati "sotto schiaffo" dall'amica America e tutti quelli che potenzialmente erano, fino ad oggi, a distanza di tiro dei buoni e democratici americani.

Kim sta evidentemente rivendicando il suo spazio nel panorama internazionale egemonizzato dalle superpotenze dichiarate fino ad oggi. Lo stesso diritto che ha rivendicato l'Iran e che è stato vanificato dal così detto dialogo con i buoni amici americani ed europei.

La politica della Corea del Nord non è niente di più e niente di meno che il rifesso della politica estera americana fino ad oggi, con meno chiachiere e più fatti.

Dove il dialogo non funziona e fino ad oggi la Corea del Nord non ha mai avuto voce in capitolo nelle politiche del sud est asiatico, al contrario della lontana America, la presa d'atto che la Corea potrebbe colpire se non ascoltata al pari di tutti, avrà sicuramente più efficacia e più presa su quanti fino ad ora, hanno fatto "il bello e il cattivo tempo" senza ascoltare i diretti interessati.

L'aspetto positivo della questione è che da oggi, le chiacchiere e l'idiozia della diplomazia internazionale che ha portato a commettere crimini e disastri come in Libia e in Syria, troveranno un nuovo ostacolo, un nuovo spunto di riflessione e un deterrente alla stupidità spregiudicata.

Il pericolo posto dalle armi di Kim, funzionerà sicuramente da deterrente ad altre iniziative sconsiderate in altre zone della terra e, soprattutto, speriamo che porti a riflettere e pensare che sarebbe meglio dialogare tra pari, senza che quelli con le armi più grosse, pretendano di prevalere e di avere sempre ragione. 

Più che una dichiarazine di guerra, quella di Kim è un invito alla riflessione. A seguito delle guerre fomentate negli ultimi anni dalle potenze occidentali, tra Libua, Syria, Yemen, Ucraina, e chi sa quante altre in giro per il mondo, con la connivenza di NATO, ONU e Europa Unita, è arrivato il momento di smettere con l'aggressività indiscriminata e considerare "il prossimo" al pari di noi stessi.



"Saggezza e buon senso si ottengono in tre modi: 

con la riflessione, che è la cosa più nobile; 
attraverso l’imitazione, che è la cosa più semplice; 
e con l’esperienza, che è la cosa più amara di tutte".

(Confucio)


mercoledì 15 novembre 2017

Monet a Roma !!


 

Veramente bello! 
Una mostra dedicata alle opere di Monet, allestita nel complesso del Vittoriano che vale la pena di vedere.