"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

venerdì 29 settembre 2017

Viva la muerte !


Finalmente una cronaca imparziale!

Un percorso attraverso la guerra civile spagnola dal '36 al '39 senza prese di posizione e in parte attraverso la narrazione dei cronisti di allora, sempre tenendo presente che, come indegnamente succede anche nelle cronache di guerra odierne, ogni cronista riferiva al proprio governo edera soggetto ad una censura e ogni cronista a sua volta "teneva" per una o per l'altra parte in causa.

Il libro è sicuramente da leggere se si ha intenzione di capire gli eventi e di quel periodo ed è ricco di narrazioni di atti eroici sia da parte dei repubblicani che dei nazionalisti, spagnoli, italiani, tedeschi e di altri oltre 20 paesi del mondo che hanno combattuto in spagna per ragioni varie.
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Rimane da capire come si fa ad oggi a continuare ad intitorare vie a gente come Togliatti che per conto di Stalin è stato fautore di centinaia di morti tra le file franchiste e forse ancora di più tra le stesse file comuniste e anarchiche.

Altra valutazione da fare è sul perché la Guerra di Spagna, che è il preludio alla Seconda Guerra Mondiale, non si studi affatto a scuola; forse si teme di far sapere che tanti esimi italiani che oggi ricordiamo come eroi e che hanno fatto la storia politica del nostro paese, in Spagna hanno combattuto e si sono macchiati del sangue di altre persone tra cui molti italiani?

Sono solo riflessioni, anche sul fatto che la guerra civile spagnola è stato terreno di addestramento per le truppe italiane, tedesche e sovietiche, soprattutto per l'aeronautica, mentre altri paesi già allora inteferivano nel corso degli eventi con interventi esterni meno espliciti quali spionaggio, sabotaggio, ecc...

In conclusione ripeto che è bello leggere una cronaca imparziale e ricca di dettagli. Mi dispiace solo che non un testo del genere non faccia parte del bagaglio di ogni giovane studente italiano.
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In guerra mi facevano più impressione i vivi, che i morti. 

I morti mi sembravano dei recipienti usati e poi buttati via da qualcuno, li guardavo come se fossero bottiglie rotte. 
I vivi, invece, avevano questo terribile vuoto negli occhi: erano esseri umani che avevano guardato oltre la pazzia, e ora vivevano abbracciati alla morte.

Nicolai Lilin

(La citazione non riguarda direttamente la Guerra di Spagna ma è probabilmente significativa per i protagonisti di tutte le guerre, da quasiasiparte le si guardino)


lunedì 11 settembre 2017


IL MALE CHE GLI UOMINI FANNO SOPRAVVIVE LORO;
IL BENE E' SPESSO SEPOLTO CON LE LORO OSSA
Shakespeare 

martedì 5 settembre 2017

“Non potrete mai chiamare il vento, 
ma potete lasciare la finestra aperta.”

Bruce Lee