"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

sabato 19 agosto 2017

Pablo Escobar

La storia del piu' grande trafficante di cocaina del mondo, raccontata da suo figlio, sopravvissuto alla vendetta dei nemici di suo padre e portatore di una pesante eredita' di discriminazione e estacoli legati al suo nome.

Una storia di dollari, lusso ma anche di fughe, paura, nascondigli; responsabilita' di massacri e guerre tra narcotrafficanti; governi e autorita' corrotte, pregiudizi  e ingiustizie.

Ancora una volta un esempio di come il bene e il male non siano separati da confini netti ma tendano a ritrovarsi uno nell'altro.

Sempre che si usi un punto di vista disinteressato nel riconoscerli...

Una considerazione viene comunque alla luce tirando le somme della lettura:

In nessun modo l'operato di Escobar puo' essere giustificato o viene giustificato dall'autore. E' pero' altrettanto vero che Pablo Escobar vendeva tonnellate e tonnellate di cocaina a trafficanti e spacciatori che la rivendevano a migliaia di viziosi idioti che ne facevano e ne fanno uso, rovinandosi la salute e consapevolmente finanziando il crimine organizzato.

Va anche detto che al pari di Escobar, e' difficile trovare giustificazioni al livello di corruzione e connivenza nelle attivita' illecite, da parte di istituzioni, autorita' e addirittura governi che non fanno altro che far prosperare traffici illeciti e criminalita'.


Nessun commento:

Posta un commento