"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

sabato 19 agosto 2017

Pablo Escobar

La storia del piu' grande trafficante di cocaina del mondo, raccontata da suo figlio, sopravvissuto alla vendetta dei nemici di suo padre e portatore di una pesante eredita' di discriminazione e estacoli legati al suo nome.

Una storia di dollari, lusso ma anche di fughe, paura, nascondigli; responsabilita' di massacri e guerre tra narcotrafficanti; governi e autorita' corrotte, pregiudizi  e ingiustizie.

Ancora una volta un esempio di come il bene e il male non siano separati da confini netti ma tendano a ritrovarsi uno nell'altro.

Sempre che si usi un punto di vista disinteressato nel riconoscerli...

Una considerazione viene comunque alla luce tirando le somme della lettura:

In nessun modo l'operato di Escobar puo' essere giustificato o viene giustificato dall'autore. E' pero' altrettanto vero che Pablo Escobar vendeva tonnellate e tonnellate di cocaina a trafficanti e spacciatori che la rivendevano a migliaia di viziosi idioti che ne facevano e ne fanno uso, rovinandosi la salute e consapevolmente finanziando il crimine organizzato.

Va anche detto che al pari di Escobar, e' difficile trovare giustificazioni al livello di corruzione e connivenza nelle attivita' illecite, da parte di istituzioni, autorita' e addirittura governi che non fanno altro che far prosperare traffici illeciti e criminalita'.


martedì 1 agosto 2017

La sindrome di Arcore

E' quasi sempre meglio "sentire due campane" oppure avere un secondo parere.
Dopo aver letto "My Way" ed esserne stato colpito, convinto anche dell'imparzialità dell'autore, poiché trattandosi di una biografia è necessaria una certa imparzialità e onestà intellettuale, ho comunque ritenuto opportuno vedere le cose da un altro puntodi vista.

Ho trovato questo libro, o sarebbe meglio dire che sono stato trovato da questo libro scritto da Giovanni Valentini, ex direttore di Repubblica, tra gli altri ruoli e incarichi di prestigio ricoperti durante una lunga e onorata carriera di giornalista e scrittore.

In quasto libro, breve ma a tratti noioso, più che parlare, si sparla di Berlusconi. L'autore mette in mostra tutte le critiche mosse al Presidente dallo stuolo di politici di sinistra che volevano vederlo per sempre fuori dalla politica e magari in prigione.

Affronta molti aspetti della vita dell'uomo Silvio Berlusconi, dell'imprenditore di successo e del leader politico. Tratta della carriera imprenditoriale, del rapporto con le donne, dei problemi con la giustizia, della politica estera ed interna; il tutto visto da una posizione chiaramente di sinistra.

Una retorica palesemente di parte che nonostante i tentativi di giustificare, spiegare e avvalorare le accuse mosse a Silvio Berlusconi, non fa altro che ripetere quello che abbiamo sentito per mesi e mesi sulla bocca di politici di sinistra, sulle pagine dei giornali di sinistra e.. sorpresa sorpresa, su molte trasmissioni televisive di tribuna politica; e per fortuna che la TV faceva gli interessi di Berlusconi!

Comunque sia, una volta definite le fonti dell'informazione contenuta, è un libro che si può leggere, tenendo presente che si tratta di un punto di vista non sempre suffragato da prove. Un punto di vista che può essere smentito da altre argomanetazioni di pari rango e suffragate da altrettanti riscontri. Un punto di vista politicamente orientato a sinistra.