"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

domenica 19 febbraio 2017

La Paranza dei Bambini

Questa volta Saviano ha scritto un romanzo.

Non si tratta di una testimonianza su fatti veri di malavita o una ricerca nel mondo della cocaina.

"La Paranza dei Bambini" è un racconto di fantasia che, perché no, in un mondo come quello della criminalità organizzata, dove alcuni bambini diventano uomini in tenera età, dove imparano a sparare ma non a leggere, diventando refrattari ai sentimenti per non mostrare debolezza e restando ignoranti per tutta la loro breve vita, il romanzo di Saviano potrebbe anche essere una storia vera.

Si legge bene, nonostante i dialoghi in dialetto napoletano e la storia narrata è avvincente e sconvolgente allo stesso tempo.

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Storia di fantasia dunque, ma tante volte si è sentito ai telegiornali che i galoppini della droga, i pali delle piazze di spaccio e gli spacciatori stessi, sono bambini non ancora maggiorenni. Altrettanti sono i casi di bambini che fanno uso di droga, anche droghe così dette pesanti, per non parlare poi di bambini che bevono, che guidano senza avere la patente e neppure l'età per evere la patente.

Come può capitare tutto questo?

Un bambino dovrebbe frequentare la scuola dell'obbligo come vuole la Legge, dovrebbe essere sotto il controllo dei genitori e se questi non possono adempiere ai loro doveri di genitori, lo Stato dovrebbe incaricarsi di loro.

Come può quindi accadere che un bambino riesca ad eludere il sistema educativo e le regole sociali che tutta la comunità dei cittadini dovrebbe metabolizzare in tenera età e poi rispettare per tutta la vita?

Ad oggi manca un modello positivo da seguire e da imitare. 
I bambini di oggi, vedono calciatori e veline che fanno la bella vita e hanno un sacco di soldi giocando a pallone o ballando in minigonna.
Vedono politici che si arricchiscono non facendo niente per il popolo e tramando contro la legge.
Vedono persone intelligenti, ricercatori che hanno studiato tutta la vita e non riescono a trovare lavoro, schiavi di un sistema clientelare, appannaggio esclusivo di pochi vecchi radicati alle loro poltrone.
Vedono una marea di poveracci che lavorano dalla mattina alla sera e non arrivano alla fine del mese, come altri che dopo aver lavorato tutta la vita ricevono una pensione che semplicemente non basta neanche per le cose essenziali.

Da chi dovrebbero prendere esempio certe generazioni di bambini se non riusciamo neanche ad accertarci che vadano a scuola regolarmente?
Sicuramente da chi ostenta potere e ricchezza, da chi ha successo e soldi!
Chi meglio dei boss della malavita e della criminalità organizata?
Questi godono di rispetto fondato sulla paura che incutono. Hanno soldi per togliersi qualsiasi necessità, voglia e sfizio. Hanno quel modo di apparire che agli occhi di un bambino, diventa un modello da imitare.

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