"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

martedì 28 giugno 2016

La Guerra dei nostri Nonni

La guerra dei nostri nonni è in effetti la guerra che si studia meno a scuola e di cui non si conoscono affatto i protagonisti.

Questo libro ci racconta i fatti della Grande Guerra attraverso le testimonianze dei protagonisti veri.
Non quelle dei generali, emeriti incompetenti messi li per discendenza o raccomandazione, ma dal punto di vista dei soldati.

I soldati che andavano all'assalto in salita per ordine dei loro generali, mentre ogni altra via era bloccata dai carabinieri, loro sono gli eroi della Grande Guerra.

Chi sa perché a qualche incompetente come Cadorna continuano ad intitolare vie e piazze, quando è stato responsabile di migliaia di morti tra i militari lanciati allo sbaraglio contro il nemico e decine e decine di soldati fucilati per dare l'esempio...? Chi sa poi quale esempio?

Questo è un bel libro, si legge "tutto di un fiato" e ci aiuta a dare un valore a quello che abbiamo, alla nostra Patria, al frutto nato dal sangue dei nostri nonni e bisnonni.

Ci aiuta inoltre a capire quali esperienze belliche ed ingiustizie post-belliche, abbiano contribuito a creare i personaggi più sanguinari della Seconda Guerra Mondiale e le masse che li hanno assecondati e seguiti. 

mercoledì 15 giugno 2016

La NATO nuovamente "fuori tema"...

Certo si rimane allibiti!

Con tutti i problemi che ci sono nel mondo e con tutti i morti e distruzione che sta provocando il così detto califfo dell'ISIS, sia in Medio Oriente che in Africa, cosa fa la NATO? 
Ancora una volta, rivolge il prioprio occhio minaccioso al nemico di sempre, la Russia.

E' di questi giorni la propostadei vertici della NATO di spostare ingenti truppe nei paesi baltici per frenare chi sa quali vellelità russe.

Cosa ci si poteva aspettare? 
Niente di meglio ovviamnete, tranne la solita e sempre piùsubdola campagna mediatica di innalzamento della tensione e della paura nell'opinione pubblica occidentale.

Certi media* hanno ventilato la possibilità di una invasione russa dei paesi baltici! Ma stiamo scherzando?

Vediamo invece in che tipo di contraddizioni sta nuovamente cadendo la NATO:

La Turchia è un membro della NATO che ha un forte impegno nei bombardamenti del Medio Oriente. Peccato che la Turchia bombardi le truppe Kurde e non le postazioni dell'ISIS, Inoltre la Turchia, paese NATO !! E' anche uno dei paesi che più di tutti appoggia, se pur informalmente e finanzia, anche tramite l'acquisto del petrolio, proprio il movimento del califfo, l'ISIS. 
Si tratta di una tradizione religiosa sunnita radicale che contrappone l'Arabia Saudita dall'altrettanto potente tradizione sciita iraniana. Tradizione sunnita che in Turchia, dopo un processo intenso di democratizzazione degli ultimi decenni, sta tornando in auge con l'attuale leadership politica.

Ultimamente tra Turchia e Russia non corre buon sangue, proprio a causa dei bombardamenti di Turchia e Russia in territorio siriano. I bombardamenti avrebbero teoricamente il comune intento di fermare l'avanzata del califfo, nei fatti e nella pratica la Russia bombarda l'ISIS e i movimenti anti Assad, mentre la Turchia, bombarda qualche obbiettivo ISIS di comodo ma bombarda pesantemente le truppe Kurde che combattono l'ISIS dal suolo.

Ma torniemo in Europa. La questione Ukraina è ovviamente ancora aperta ed è uno smacco che i permalosi leader della NATO dei paesi nordici non riescono a dimenticare. 
L'Ukraina faveva parte dei progetti di espansione della NATO oramai da anni, in modo che l'America potesse finalmente installare gli agognati missili al confine tra est e ovest.
L'ingresso nella NATO da parte dell'Ukraina era stato nascosto, mascherato, con l'ingresso dell'Ukraina stessa nella Comunita Europea.
Peccato che in quella occazione la Russia, in base al diritto internazionale riconosciuto, abbia preso a cuore la propria popolazione abitante della Crimea e abbia preso provvedienti.... militari in territorio ukraino, proprio per scongiurare non l'ingresso in Europa, ma l'adesione alla NATO e la creazione della piattaforma missilistica, ovviamnete puntata verso la Russia.

In fin dei conti chi vorrebbe vivere perennemente con i missili della NATO puntati nel proprio giardino di casa? Nessuno, tantomeno la Russia che, a parte i propri interessi in giro per il mondo come fanno tutti, compresi i commercianti di petrolio e terrorismo del Medio Oriente e gli ipocriti mercanti di armi e democrazia di America e Europa, non ha mai aggredito nessuno. 
Al contrario, a tutti noi la Russia vende il gas che ci tiene al caldo di inverno e che alimenta le nostre gran parte delle nostre industrie. 

Ancora una volta, perché la Russia dovrebbe invadere l'Europa? Solo la NATO lo sa ma non lo dice. Intanto la NATO manda soldati nel baltico per mostrare i muscoli.

E' chiaro che i distratti analisti della NATO guardano più all'antico bilanciamento di forze tra est ed ovest, pittosto anacronistico ma l'unico che fa vievre la NATO di vita propria, anziché preoccuparsi della questione mediorientale che tanto non mette d'accordo nemmeno i membri della stessa NATO.

L'ipocrisia della campagna mediatica, propedeutica a guerre che costano migliaia di vittime e miliardi di euro, si palesa nel fatto che la guerra è una cosa necessaria alla sopravvivenza di una "macchina da guerra" come la NATO. Sena guerra non servono né armi, né guerrieri...
La guerra però non deve essere necessariamente una guerra funzionale alla sicurezza mondiale, ma una guerra che vada bene a tutti i membri della NATO. Per questo l'ISIS non va bene, perché non va bene a tutti membri. La Russia invece si, per ragioni diverse, mette tutti d'accordo.

Perché da parte della NATO è meglio rivolgersi alla Russia?
Perché mette tutti d'accordo: mette d'accordo l'America in qualità di nemico di sempre e con ingerenze notevoli nel sud est asiatico, in Asia, Europa e Medio oriente. 
Mette d'accordo l'Europa che ha mire espnsionistiche sempre più ad est per far quadrare i conti.
Mette d'accordo la Turchia che ha interessi mediorientali contrapposti a quelli russi.
E mette d'accordo i vulnerabili paesi nordici che, memori del socialismo sovietico, preferiscono di grand lunga il capitalismo sfrenato, i sorrisi vuoti, l'arrivismo e i grandi discorsi della Comunità Europea che non portano a niente . 

Il califfo e l'ISIS saranno un problema che prima o poi dovremmo affrontare singolarmente, quando ilproblema del terrorismo inizierà ad interessarci da vicino e, per concludere:

Ad oggi nel Mediterraneo ci sono più navi e aerei della NATO (dei vari paesi) che pesci, possibile che le zone SAR (search and rescue) di oltre mezzo Mediterraneo dipendano esclusivamente da mezzi italiani della Marina, della Capitaneira di Porto e delle Forze dell'Ordine? Possibile che la NATO non abbia mai sentito parlare di crisi umanitaria e di miglia di profughi che affogano in mare?


* - articoli correlatiExpressYahoo notizie, articoli solo a titolodi esempio ma ne è pieno il web.

domenica 12 giugno 2016

Oltre la danza macabra

Ho letto questo bel libro che è una raccolta di testimonianze delle lotte portate avanti in prima persona dall'autrice e dalle così dette "donne in nero", un movimento pacifista femminile.

Un movimento di donne di ogni nazionalità e etnia che ha come scopo utopico quello di far cessare le guerre e dare a tutti i popoli la possibilità di vivere in pace e nel dialogo.

L'autrice pur non nascondendo affatto la sua appartenenza politica ad una sinistra oramai fuori moda, ha lottato e lotta per i diritti delle donne e per la fine delle guerre.

Ha dedicato molto del suo impegno alla questione palestinese come si legge chiaramente nelle testimonianze del libro, rappresentando il problema dell'oppressione della Palestina anche al Parlamento Europeo, non dimenticando comunque la questione bakcanica e il Sud America.

Luisa Morgantini è stata anche candidata al premio Nobel per la Pace, una delle 1000 donne al mondo ad ottenere tale candidatura anche se, come sappiamo, il Nobel per la Pace ha un signficato molto relativo da quando, nel 2009 è stato attribuito addirittura al presidente Obama. 

sabato 4 giugno 2016

Quote of the day - Frase del giorno


Quello che accade,
non accade tanto perché una minoranza vuole che accada,

quanto pittosto perché la maggioranza dei cittadini ha rinunciato alla propria responsabilità
e ha lasciato che le cose accadessero.

A. Gramsci

E' sulla base di questo concetto che lasciamo governare il nostro paese a persone mai elette dal popolo, sulla base di questo concetto che assistiamo a politiche internazionali basate sulle guerre e sempre in base al medesimo concetto di responsabilità che assistiamo a migrazioni di popoli in fuga da guerre, fame e miseria.

La responsabilità non è mai nelle mani di uno o di pochi bensì va condivisa, se pur in percentuali diverse, fra tutti. 

Fra i pochi che agiscono e la maggiorparte che lascia che le cose accadano.

venerdì 3 giugno 2016

Un saluto al campionissimo Muhammad Ali

Il 3 Giungo 2016 se n'è andato Muhammad Alì, indiscusso campione dei pesi massimi di tutti i tempi.

Un ricordo e un saluto è più che mai dovuto a chi più di tutti, contro ogni interesse personale, senza paura e senza mezze parole, si è sempre schierato... "dalla parte del torto".


"Dentro il ring o fuori non c'è niente di male nell'andare al tappeto, la cosa sbagliata è restarci..."        Muhammad Alì

giovedì 2 giugno 2016

Mitra e kippà

Un breve viaggio dentro il conflitto israelo-palestinese (fino al 2006), attraverso luoghi e personaggi conosciuti e incontrati dall'autore.

Breve viaggio ma sufficnetmente lungo da mostrare le infinite sfaccettature, ragioni di parti contrapposte e di fazioni all'interno della stessa parte.

Una situazione complessa che anche ai giorni nostri, nonostante personaggi storici come Arafat, Rabin e Sharon siano oranai usciti di scena e, nonostante le infinite mediazioni internazionali, stenta a trovare un equilibrio, una forma di convivenza pacifica tra popoli, religioni, tradizioni, lingue e l'infinità di differenze che il "destino" a vluto mettere così vicine e a così stretto confronto in quella striscia di terra che dal Mediterraneo arriva al fiume Giordano.