"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

venerdì 11 luglio 2014

Prizren























Prizren è una cittadine di circa 175.000 abitanti nel sud dell'attuale Repubblica del Kosovo, verso il confine con l'Albania.
Si tratta probabilmente del centro abitato più antico della regione, le cui origini sono documentate intorno al 2 secolo AC.

Nel corso dei secoli Prizren è passata dalla dominazione dell'Impero Romano, a quella bulgara a quella bizantina, fino ad arrivare alla dominazione serba a partire dagli ultimi anni dell'XI secolo.
Successivamente Prizren è stata conquistata dall'Impero Ottomano durante il periodo di espansione dello stesso, diventando la città più importante della provincia ottomana del Kosovo intorno al 1450.
La Prizren ottomana era un importante punto di incontro per gli scambi commerciali e la capitale culturale della regione.

Dal punto di vista etnico-religioso Prizren è storicamente un luogo di frontiera. Sin dalle origini si documenta la presenza prevalente di popolazioni di etnia albanese e una prevalenza di fedeli greco ortodossi.
A seguito delle varie dominazioni, l'ortodossia greco bizantina venne sostituita per imposizione da quella serba, fino al periodo di dominazione ottomana che segnò un incremento dei fedeli musulmani fino al 70% della popolazione.

La chiesa cattolica ha sempre rappresentato una minoranza nella regione, riuscendo comunque a sopravvivere fino ai nostri giorni.

Dal 1912 Prizren fu inglobata dall'Impero Serbo per poi essere annessa all'Impero Austro Ungarico e successivamente ceduta all'Impero Bulgaro.
L'Impero della Sebia successivamente alla Prima Guerra Mondiale, aquisì il controllo di Croazia, Slovenia, espandendosi nuovamente sino alla regione e alla regione di Prizren. 

La regione e la città di Prizren diventarono ufficialmente parte del Regno di Yugoslavia nel 1929. 

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Prizren su invasa dalle truppe italiane nel 1941 e annessa all'Albania già conquistata dalle forze fasciste.

L'offensiva russa e bulgara del 1944, costrinse le truppe dell'Asse a ritirarsi dalla zona di Prizren e da tutto il Kosovo, dando vita alla nuova provincia autonoma del Kosovo e della Metohija , inglobata nella Repubblica Yogoslava di Tito.

Durante il periodo Yogoslavo, la larga autonomia del Kosovo e Metohija, con le differenze etnico religiose derivanti dal burrascoso passato dell'area, hanno dato vita a movimenti indipendentisti più o meno accesi, fino alla fine del XX secolo, quando il Presidente Yogoslavo Milosevic, tentò di stringere ulteriormente il controllo sulla regione limitando i diritti civili della popolazione albanese dell'area.

I movimenti indipendentisti della regione hanno poi vissuto una nuova vita durante l'ultima guerra Yugoslava, Riorganizzati e supportati dalle forze della NATO, sono riusciti a cacciare prima le forze serbe e poi gran parte della popolazione serba che viveva anche nell'area di Prizren.

La completa "bonifica etnica" di Prizren è stata poi completata nel Marzo del 2004 a seguito di un riacutizzarsi dell'odio etnico-religioso. In questo periodo, nonostante la numerosa presenza di forze internazionali, la rimanente minoranza serba è stata costretta a lasciare la zona per motivi di sicurezza e molte chiese ortodosse della zona distrutte.

Oggi Prizren fa parte della Repubblica del Kosovo di cui rappresenta la massima espressione storica.
Moschee, chiese e antiche costruzioni, convivono con monumenti a improbabili eroi dell'ultima guerra e ad una edilizia caotica e mal regolata.





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