"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

sabato 31 maggio 2014

Iran vs. USA - Ancora a rischio la sicurezza in Medioriente.

L'articolo che segue è di ADN Kronos.
Sia il titolo che il contenuto fanno paura e sono sintomatici di un braccio di ferro tra potenze che si minacciano a vicenda, ben oltre ogni canone diplomatico.
Il problema è che entrambi, se necessario, molto probabilmente non si farebbero scrupoli a mettere in pratica le rispettive minacce.
Il militare iraniano dichiara esplicitamente che in caso di aggressione la rappresaglia sarebbe sicura e coinvolgerebbe Israele, Per parte sua, Obama velatamente minaccia di valutare o almeno di lasciare aperta l'opzione militare, se non bastassero gli avvertimenti a far accettare all'Iran le richieste americane sul programma nucleare.
Speriamo bene, ma se vanno avanti così il rischio aumenta.


Iran: esercito, se attaccati Tel Aviv distrutta e in Usa scoppiera' guerra
Articolo pubblicato il: 30/05/2014

(Aki) - Un'eventuale "aggressione" militare contro l'Iran "significherebbe l'annichilimento di Tel Aviv e l'inizio di una guerra negli Stati Uniti". Lo ha minacciato il vice capo di Stato maggiore delle forze armate della Repubblica islamica, il generale Massoud Jazayeri, riferendosi alle dichiarazioni sulla questione del programma nucleare iraniano rilasciate mercoledi' dal presidente Usa, Barack Obama, il quale ha sottolineato che la strada per un accordo e' ancora lunga "e ci riserviamo tutte le opzioni per impedire che l'Iran ottenga l'arma nucleare".

Jazayeri, citato dall'agenzia semi-ufficiale Fars, ha definito le affermazioni di Obama "sogni puerili che non diventeranno mai realta'". "Se gli Usa e i suoi alleati avessero la capacita' di attaccare l'Iran - ha aggiunto il generale - non esiterebbero un momento a compiere questa barbarie e certamente e' sorprendente il fatto che Obama non abbia provato imbarazzo a riutilizzare queste parole vuote".

Fonte: ADN Kronos

martedì 27 maggio 2014

Quote of the day - Frase del giorno


"Aristotele era famoso per sapere tutto. Egli insegnava che il cervello esiste solo per raffreddare il sangue e non è coinvolto nel processo del pensiero. 

Questo è vero solo per alcuni di noi."
Will Cuppy
1884-1949
- - - -

“Aristotle was famous for knowing everything. He taught that the brain exists merely to cool the blood and is not involved in the process of thinking. 
This is true only of certain persons.”
Will Cuppy
1884-1949

domenica 18 maggio 2014

Egitto - El Quseir

Finalmente un po' di sole !!

A El Quseir, sulla costa del Mar Rosso, viveva una comunità di lavoratori italiani. 
2000 persone che lavoravano in una fabbrica di fosfati tutta italiana.
La fabbrica di fosfati di El Quseir fu poi nazionalizzata nel 1958 dal leader egiziano Nasser, per essere poi chiusa definitivamente nel 1993. 
Per molto tempo El Quseir è stato un porto importante per la vicinanza della località alle rive del Nilo. Da El Quseir si imbarcavano molti pellegrini musulmani egiziani che si recavano a La Mecca in Arabia Saudita. 












mercoledì 14 maggio 2014

Supernotes

Il racconto di una storia vera al limite dell'incredibile. La storia di un uomo condannato a morte senza processo per essere arrivato a scoprire segreti indicibili che nessuno intende rivelare. 

Una storia che svela i retroscena di intrighi segreti e dei crimini commessi nell'ombra, proprio da quelli che si definiscono i protettori del mondo civile.

Sembra di leggere un racconto di Andy McNab. In effetti anche lo stile gli somiglia molto; la descrizione dei luoghi, degli stati d'animo, la preparazione di certe azioni. Si potrebbe definire una storia avvincente se si trattasse di un romanzo o di un racconto di fantasia.

Purtroppo si tratta di una storia vera che lascia a bocca aperta.

Riguardo al protagonista, molti dicono che tutte le vicende che ha dovuto affrontare se le sia andate a cercare e che "chi è artefice del proprio male, pianga se stesso". Forse in parte è vero. In fin dei conti anche il protagonista poteva vivere una vita mediocre senza farsi domande; poteva anche lui rimanere confinato all'ignoranza dolosa che caratterizza la maggior parte degli esseri umani, anziché andare alla ricerca di verità sempre più pericolose.

Si tratta comunque di un uomo che ha lavorato per la sicurezza della Patria, sporcandosi le mani personalmente e per conto delle stesse autorità che lo hanno comandato e poi dimenticato. 

Nessuno merita di morire senza processo; e soprattutto nessuno merita di essere abbandonato, dimenticato e poi ammazzato, per aver scoperto atti criminali commessi da governi e istituzioni governative.
Cose inconcepibili come la produzione e l'utilizzo delle "supernotes", che è e deve rimanere un segreto.

Chi sono i buoni e chi sono i cattivi? Ne abbiamo parlato tante volte... L'apparenza spesso inganna, molto spesso buoni e cattivi coincidono in maniera sorprendente; e comunque "quelli con il bastone più grosso, rimangono sempre i più buoni di tutti" (a patto di non finire nelle loro grinfie).


Per me è sicuramente un libro da leggere.