"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

lunedì 3 marzo 2014

Crisi Ukraina e responsabilità internazionali

Quello che accade oggi in Ukraina, sta suscitando l'opinione pubblica in tutto il mondo.
Ovviamente l'opinione pubblica, come al solito, è guidata ad arte, per così dire, dai principali media mondiali che già da molti giorni screditano la posizione russa e appoggiano la posizione occidentale.

Due parole, a titolo di opinione, vanno comunque dette:
la goccia che ha fatto traboccare il vaso in Ukraina, sono le promesse di adesione della Comunità Europea.
Promesse che il Governo ukraino (eletto dal popolo ukraino fino a prova contraria) ha rifiutato, accettando condizioni migliori proposte dalla Russia.

Inoltre, quando la protesta ukraina è esplosa, la Comunità Europea ha fatto cautamente marcia indietro, abbandonando le trattative, lasciando all'Ukraina l'unica opzione di accettare i finanziamenti russi proposti da Putin.
Inoltre tutte le organizzazioni a vario titolo coinvolte (ONU, NATO e vari Stati), stanno già discutendo la crisi ukraina; tutti tranne la Comunità Europea che affronterà l'argomento Martedì... guai a disturbare l'EU durante il fine settimana !!

Sia il governo ukraino che la maggior parte della popolazione di quel paese, hanno preferito la proposta russa di un forte sconto sul prezzo del gas e altri finanziamenti, alle promesse di adesione della Comunità Europea che fino al ora, hanno portato al quasi collasso economico di molti Stati membri, dopo che hanno ceduto alla tentazione di far parte dell'Europa Unita.

Il fatto che i media mondiali ci facciano vedere le manifestazioni e le proteste degli europeisti ukraini, scordandosi di parlare di chi la vede in altro modo, non cambia la sostanza di ciò che stiamo dicendo.

E' evidente che dietro la politica estera della Comunità Europea, che grazie alle lobby bancarie si occupa prevalentemente di assetti economici sia dei paesi aderenti, che dei paesi candidati all'adesione, c'è di fatto la NATO, la grande organizzazione militare di cui tutta l'Europa Unita fa parte... e non solo l'Europa.

La NATO che è una organizzazione a carattere regionale (l'unica che mantiene una voce forte su tutto, in virtù delle capacità belliche che ancora paventa), sin dalla fine della guerra fredda si occupa praticamente di politica. E' di fatto la voce più autorevole della Comunità Europea in tema di politica estera, per quanto le decisioni importanti della NATO, siano prese effettivamente dagli Stati Uniti.

L'America è infatti il principale rappresentante della NATO e il paese che ne detta le scelte, che impone e scatena aggressioni armate nei confronti di tutte le realtà non allineate (Lybia, Jugoslavia, Afghanistan, Iraq) e quindi considerate pericolose o altrimenti meritevoli di condividere il nostro modello di democrazia.

La NATO si occupa di politica, tanto che è proprio Rasmussen, Ambasciatore della NATO, a dichiarare che la Russia sta violando la Carta delle Nazioni Unite. Rasmussen Ambasciatore NATO e non Ban Ki Moon, Segretario Generale ONU in carica. 

Ciò che dovrebbe spaventare, più dell'intervento russo in Crimea (popolata prevalentemente da persone di lingua e tradizioni russe o sovietiche), dovrebbero fare paura le dichiarazioni del senatore americano McCain.

Il repubblicano McCain, oltre a voler mostrare i muscoli alla Russia, invoca il dislocamento di missili in Repubblica Ceca (http://swampland.time.com/2014/02/28/ukraine-john-mccain-putin-crimea/), progetto che era già all'ordine del giorno quando Presidente degli Stati Uniti era il repubblicano George W. Bush.
Un progetto per blindare le nuove frontiere tra i blocchi Est e Ovest, nell'epoca post guerra fredda. 

Questi sono i veri venti di guerra, che come al solito spirano dagli Stati Uniti e che dovrebbero preoccupare l'opinione pubblica europea. 

Quando la Comunità Europea deciderà di avere una propria linea in politica estera, svincolata dalla voce della NATO e soprattutto non pilotata dagli Stati Uniti, si potrà finalmente arrivare ad un dialogo serio con la Russia e con i paesi che orbitano nell'area di influenza russa.

Fino a quel momento, l'Europa può rappresentare solo un elemento di confusione; una scusa per creare crisi come quella ukraina attuale e come quelle georgiana e jugoslava del passato.

Inoltre la Comunità Europea, chiaramente succube di NATO e USA in materia di politica estera, dipende fortemente dal gas russo. Fatto che dovrebbe far riflettere sulla necessità di definire una propria linea in politica estera, e la necessità di mantenere rapporti diretti e non mediati, con i paesi che confinano con l'Europa Unita.


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