"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

domenica 18 marzo 2012

SUDAN - Monti Nuba: troppi feriti di guerra... un unico ospedale...

Recentemente la situazione della Syria sta destando molto interesse da parte dei media e di conseguenza molto sconcerto nell'opinione pubblica mondiale. Recentemente si è sconfinato addirittura nel gossip insinuando possibili rapporti amorosi, extra-coniugali da parte del leader Bashar Al-Assad. 

Ogni scusa sarebbe buona per entrare a "quattro mani" negli affari interni della Syria. Basterebbe anche quella risoluzione ONU scongiurata da RUssia e Cina per avallare un intervento arbitrario, che di sicuro si concretizzerebbe con l'ennesima guerra di ingerenza, così come successo in Libya.

Comunque vadano le cose, la macchina dell'informazione si sta muovendo nella direzione di abbattere la credibilità di Al-Assad. La distinzione tra buoni è cattivi è già stata decisa a priori, Al-Assad è il cattivo, i ribelli sono i buoni, adesso manca solo di convincere più gente possibile, nel mondo, dopodiché ogni ingerenza armata sarà completamente legittimata, in previsione, prima o poi, di annientare il principale nemico mediorientale: l'Iran. 

Le zone di influenza in Medioriente continuano a destare preoccupazioni nei principali paesi occidentali, il rischio dell'ascesa di altre potenze nucleari, fuori dall'influenza occidentale crea ulteriore agitazione, soprattutto nel governo israeliano, la cui legittimità potrebbe di colpo essere rimessa in discussione da qualche leader fondamentalista islamico, armato di bombe atomiche.

Brutto scenario! Come non concordare?
Ciò che manca completamente è una motivazione disinteressata da parte dei paesi occidentali, che li autorizzi a mettere mano, per l'ennesima volta, alle questioni mediorientali.

Petrolio, risorse, influenza strategica e politica, non autorizzano nessuno a "farsi gli affari del prossimo". Intendo dire che la scusa di portare la democrazia a popolazioni oppresse, è oramai una scusa anacronistica, dopo la Libya, l'Iraq e l'Afghanistan non ci crede più nessuno.

Nel frattempo ci sono paesi avrebbero veramente bisogno di aiuto disinteressato ed umanitario, un esempio per tutti è costituito dal Sudan e dal nuovo stato del Sud Sudan.

Al confine tra questi due paesi è in atto una vera guerra che, mascherata a dovere per guerra tra religioni diverse, o guerra tra tribù diverse, altro non è che un conflitto per il controllo sul petrolio di cui la zona di confine è ricca.

Purtroppo la guerra tra Sudan e Sud Sudan non è contemplata dai mass media, soprattutto quelli italiani, quindi l'opinione pubblica non si schiera né a favore né contro, semplicemente non né sa nulla.

Rimanendo un segreto neanche l'ONU, che invece dovrebbe, considera il Sudan una priorità. Come dire: "occhio non vede, cuore non duole".

"Va quindi da se" che in Sudan la gente continua a morire per la sete di petrolio di governanti già dichiarati criminali nei confronti dell'umanità... e chi moralmente sarebbe obbligato ad intervenire... non lo fa.
Max
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AFRICA/SUDAN - Monti Nuba: troppi feriti di guerra mettono a dura prova il personale dell'unico ospedale della zona

Khartoum (Agenzia Fides) - La guerra che sconvolge i Monti Nuba dal giugno 2011 sta mettendo in seria crisi la capacità del locale ospedale di prendersi cura delle vittime, colpite dai proiettili e dalla schegge delle bombe. Tra queste vi sono diversi bambini che hanno perso gli arti. Lo afferma il sito di Sudan Catholic Radio Network. Un infermiere afferma che solo nell'ultima settimana nella struttura sanitaria sono state assistite 220 persone ferite da colpi di armi da fuoco e dalle bombe sganciate dagli aerei sudanesi. Un medico afferma che la guerra sta comportando un carico di lavoro eccessivo per la struttura ospedaliera. Il professionista rivela che solo nell'ultimo mese ha effettuato 70 interventi chirurgici. I Monti Nuba si trovano nel Sud Kordofan, Stato del Sudan, al confine con il sud Sudan, dove i ribelli del Movimento di Liberazione del Popolo Sudanese-Nord (SPLM-N) si battono contro l'esercito di Khartoum. (L.M.) (Agenzia Fides 16/3/2012)

Article from: www.fides.org

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