"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

giovedì 8 marzo 2012

SUDAN Ancora crimini contro l'umanità come in Darfur

Massacri che continuano oramai da troppo tempo, portati avanti con armi prodotte tra gli altri anche in Russia e negli Stati Uniti.

Perché le Nazioni Unite non prendono una decisione e si muovono in difesa delle popolazioni del Sudan?
Perché in Libya si è deciso di sovvertire l'ordine costituito quando le cose andavano cento volte meglio che in Sudan? Mentre in Sudan tutta la comunità internazionale fa finta di niente? 

Dov'è Sarkozy? Il paladino dei diritti umani del popolo libico? Perché non si fa promotore anche dei diritti dei poveri sudanesi? Sarà mica perché in Sudan il petrolio è già gestito da altri?

Ma guardiamoci in faccia una buona volta e diciamo le cose come stanno veramente! Dei sudanesi non importa un "fico secco" a nessun governo. Del Sudan interessa a molti, chi estrae petrolio, chi vende armi, chi ha qualche altro interesse economico, ma dei sudanesi non importa nulla a nessuno.

Il dittatore del Sudan, Omar Hassan Elbashir è accusato di crimini di guerra ma nessuno intende catturarlo per processarlo, le Nazioni Unite sono estremamente inefficaci nel loro operato, non c'è nessuna attenzione mediatica alla situazione del Sudan e quindi nessun interesse dell'opinione pubblica. 

Ad oggi il confine tra Sudan e Sud Sudan è sicuramente il posto dove nessuno vorrebbe trovarsi.
Max
- - - - -

AFRICA/SUDAN - Nelle Montagne Nuba commessi crimini contro l'umanità come in Darfur

Khartoum (Agenzia Fides)- Nella Montagne Nuba si stanno commettendo lo stesso genere di crimini contro l'umanità riscontrati nel Darfur. Lo ha affermato a Juba, capitale del Sud Sudan, Makesh Kapila, ex capo dell'UNDP (Programma ONU di Sviluppo) in Sudan, che ha guidato una delegazione di Aegis (una ONG britannica che si occupa di prevenire in crimini contro l'umanità) che ha visitato il campo di rifugiati di Yida, nello Stato di Unità (Sud Sudan) ed alcune aree delle Montagne Nuba. Il campo accoglie i rifugiati provenienti dalle Montagne Nuba, nel Sud Kordofan, lo Stato del Sudan, dove violenti combattimenti oppongono le truppe di Khartoum e quelle del Movimento di Liberazione del Popolo Sudanese- Nord (SPLM-N). 
Secondo Kapila nelle Montagne Nuba le truppe sudanesi stanno commettendo lo stesso genere di crimini contro i civili commessi nel Darfur (nell'ovest del Sudan), ma su una scala più vasta.
Secondo il responsabile dell'ONG la guerra nella regione ha colpito 1,2 milioni di civili. Di questi 300.000 sono stati costretti alla fuga, mentre la produzione agricola locale è crollata ed è in grado di supplire solo al 25% dei bisogni della popolazione.
Kapila ha lanciato un appello alla comunità internazionale perché intervenga a fermare il conflitto, imponendo una zona di non sorvolo agli aerei militari, ed ha invitato i Paesi che forniscono armi al Sudan di bloccare nuove forniture belliche all'esercito di Khartoum. Secondo Kapila le forze sudanesi usano armi ed equipaggiamenti provenienti da Iran, Cina, Ucraina, Russia e Stati Uniti. (L.M.) (Agenzia Fides 6/3/2012)


Nessun commento:

Posta un commento