"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

mercoledì 14 dicembre 2011

Petrolio e prospettive di guerra in Sudan

E' necessaria un'opera di mediazione immediata, non bastano le chiacchiere delle Nazioni Unite. L'eventualità di una nuova guerra, questa volta tra Nord e Sud Sudan, sembrano forti e attendibili, come riferiscono molte fonti aperte.

Conosciamo i motivi del contendere: il solito petrolio";
Abbiamo interlocutori noti e rappresentativi: I presidenti dei due stati;
Conosciamo le possibili conseguenze: l'ennesima guerra.

Forse sarebbe il caso di fare qualche cosa in anticipo, anziché mostrare la usuale "sorpresa dispiaciuta" quando le cose sono ormai degenerate.

E' necessario dirimere la controversia in anticipo, prima che esploda un nuovo conflitto aperto e l'organo deputato a fungere da mediatore è proprio l'ONU. Speriamo che chiunque sia il mediatore designato, sia qualcuno svincolato dal controllo interessato di qualche superpotenza e che possa agire in autonomia e per il bene dei due paesi contendenti.
Max
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Khartoum (Agenzia Fides) - Sale la tensione tra Sudan e Sud Sudan, tra segnalazioni di nuovi scontri alla frontiera tra i due Paesi (vedi Fides 5/12/2011) e nuovi provvedimenti da parte di Khartoum per cercare di controllare le esportazioni di petrolio sud sudanesi. Il Parlamento sudanese ha approvato l'8 dicembre un emendamento alla legge sull'esportazione del petrolio che consente al Ministero delle finanze di Khartoum di confiscare una parte delle esportazioni di petrolio se il suo proprietario non riesce a pagare le relative tasse. Il provvedimento mira a condizionare le esportazioni sud sudanesi che avvengono tramite gli oleodotti che passano nel territorio del nord. Khartoum afferma che ha un credito di 727 milioni di dollari in tasse non pagate per 4 carichi di petrolio sud sudanesi che sono stati esportati attraverso il suo territorio. Secondo il Presidente del Parlamento di Khartoum, il nord Sudan esige di elevare il dazio doganale del greggio sud sudanese da 8 a 36 dollari al barile. Questo dato non è stato però confermato dal Ministero del Petrolio di Khartoum.
Secondo Hervé Ladsous, Sotto Segretario Generale ONU per le operazioni di Peacekeeping, la tensione tra i due Stati rischia di degenerare in una guerra aperta. Ladsous ha invocato le due parti perchè tornino al più presto al tavolo negoziale per evitare ulteriori conflitti che avrebbero un impatto notevole sull'intera regione. (L.M.) (Agenzia Fides 9/12/2011)


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