"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

mercoledì 19 ottobre 2011

LIBIA - "Negli ospedali la situazione rimane drammatica"

Nulla di nuovo sul fronte libico: Sirte sotto assedio e continuano i combattimenti per stanare Gheddafi. 
Chi sa perché tanta importanza rivolta ad un singolo uomo che oramai ha già perso tutto?
Come al solito una spiegazione la possiamo azzardare, ossia che Gheddafi è meglio catturarlo morto altrimenti qualcuno gli dovrà fare un processo... e sai che risate al processo di Gheddafi! Chi sa quanta gente tirerebbe in ballo... chi sa quanti capi di stato e politici di tutti i paesi assalitori potrebbero essere citati da Gheddafi, in chi sa quanti accordi ed accordini fatti con la Libya che fino a pochi mesi fa andavano bene a tutti?
Comunque... gli scontri provocano ancora morti e un numero elevato di feriti... e i feriti non possono essere curati negli ospedali libici...
Ancora una volta non si capisce il perché prima della guerra, sotto il "regime" di Gheddafi, proprio questi ospedali funzionavano bene e adesso sotto il "nuovo regime" del consiglio transitorio... non funziona più niente.
Sono continui gli appelli della Chiesa alla comunità internazionale per dare una mano a curare questi feriti e ancora non si riesce a risolvere questo problema.
Ma quanto è brava la NATO a fare la guerra! E quanto sono bravi gli stessi paesi NATO ad ignorare le richieste di aiuto che provengono dal "casino" che loro stessi hanno fatto! 
Max
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AFRICA/LIBIA - "Negli ospedali la situazione rimane drammatica, la comunità internazionale deve fare di più" denuncia Mons. Martinelli


Tripoli (Agenzia Fides) - "Sono disordini limitati, anche se non si può negare che siano presenti persone legate al vecchio regime. Complessivamente comunque la situazione appare sotto controllo" dice all'Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, Vicario Apostolico di Tripoli, dopo gli scontri scoppiati il 14 ottobre nella capitale libica tra gli uomini del Consiglio Nazionale di Transizione (CNT) e quanti sono rimasti fedeli a Gheddafi. Gli scontri, durati diverse ore, hanno provocato tre morti e una trentina di feriti, secondo quanto riferito dal CNT.
Continuano nel frattempo i combattimenti nelle roccaforti di Gheddafi di Sirte e Bani Walid, che stanno provocando numerosi feriti, molti dei quali colpiti dai cecchini. "Negli ospedali purtroppo la situazione rimane drammatica - afferma il Vicario Apostolico di Tripoli -. Gran parte dei feriti sono stati colpiti alla spina dorsale. Sono la nostra pena. Non sappiamo come venire incontro alle tante emergenze. È una realtà drammatica che mi reca tanto dolore. Sto lanciando appelli perché oltre all'invio di materiali medicali, si facciano ulteriori sforzi per ricoverare i casi più gravi in strutture specializzate. I medicinali sicuramente servono, così come l'assistenza diretta per questi giovani. Sono infatti tutti giovani i feriti nei combattimenti. E' in atto uno sforzo di solidarietà tra i libici per aiutare i feriti, ma non basta, occorre fare di più da parte della comunità internazionale!" conclude Mons. Martinelli. (L.M.) (Agenzia Fides 17/10/2011)



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