"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

venerdì 23 settembre 2011

LIBIA - "Occorre ricoverare all'estero decine di feriti in gravi condizioni"

Ben fatto! Sicuramente è stato fatto un ottimo lavoro in Libya...

In settimana ho visto un bel reportage della BBC dalla Libya. Si documentava la visita dei leader di Francia e Regno Unito, Sarkozy e Cameron che si sono recati insieme, in visita al Governo libico di transizione e hanno parlato alle folle come se parlassero ad un comizio elettorale: pugno levato in aria, urla ed enfasi e grandi proclami contro Gheddafi. 

Una vero e proprio palco scenico dedicato ai vincitori della guerra e liberatori della Libya acclamati a furor di popolo. Palco scenico dal quale i due signori hanno fatto vedere quanto bravi e quanto caritatevoli siano stati nel demolire il regime di Gheddafi ed offrire tutta questa agognata libertà in cambio di petrolio e gas.

Poi c'è il Premio Nobel per la Pace Barak Obama, che ha ringraziato pubblicamente tutti i paesi che hanno partecipato alla - secondo lui - "liberazione" (per noi alla "distruzione") della Libya, dimenticandosi comunque di citare l'Italia. Chi sa perché?

A fronte di tutto questo si viene a sapere che, oltre ai 20.000 morti della guerra, di cui non si parla più da giorni, oltre alle violazioni dei diritti civili di immigrati africani e altri civili additati come favorevoli al defunto regime di Gheddafi (violazioni già riferite da osservatori internazionali), adesso ci sono decine di feriti che non possono essere curati negli ospedali libici.

Eppure prima della guerra, sotto il governo di Gheddafi, gli ospedali funzionavano. Adesso ci sono operatori umanitari che stanno elemosinando ricoveri all'estero perché non riescono a far fronte alle necessità dei feriti. 

Quella del "non riuscire a far fronte alle necessità" è una costante nel mondo della cooperazione e degli aiuti umanitari. Non si è mai verificato nella storia delle Nazioni Unite un episodio in cui gli stanziamenti e gli aiuti siano stati sufficienti ed efficaci per tutti i bisognosi. Quando al contrario gli aiuti ci sono stati, mancava comunque il sistema o gli accordi necessari per distribuirli.

L'aspetto più inquietante rimane comunque il fatto che, prima della guerra, gli ospedali in Libya funzionavano. Non c'era bisogno di agenzie umanitarie utili ma poco efficaci. Tutto funzionava autonomamente, mentre oggi, a guerra finita, si rischia di aumentare il già impressionante numero di vittime solo perché non si riesce a fornire le dovute cure ai feriti.

Complimenti davvero! Sul fronte libico... veramente un ottimo lavoro...  
Max
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Tripoli (Agenzia Fides) - "A causa dei numerosi scontri degli ultimi mesi, che continuano in alcune parti della Libia, si è creata un'emergenza umanitaria. A Misurata l'ospedale non esiste più, i casi più urgenti sono trattati in alcune case di cura che sono state requisite" dice all'Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, Vicario Apostolico di Tripoli. "Ieri ho incontrato una delegazione del 'Saint James Hospital' di Malta che sta cercando di trasferire 15 ricoverati le cui condizioni sono molto serie, e che necessitano urgentemente di cure specialistiche. Un medico maltese mi ha detto che la Croce Rossa non ha i mezzi per trasferire all'estero i pazienti che necessitano di cure specialistiche. Per le bombe si trovano i mezzi, ma per la Croce Rossa non ci sono" commenta il Vicario Apostolico di Tripoli
Per questo motivo Mons. Martinelli lancia un appello, attraverso Fides, "perché possano essere ricoverati in strutture straniere decine di giovani, che hanno schegge o pallottole conficcate vicino alla colonna vertebrale, e che quindi rischiano di rimanere paralizzati per tutta la vita se non verranno operati in tempo".
"Se da una parte la Croce Rossa assicura il trasporto, e dall'altra vi sono ospedali che si offrono di ricoverare questi giovani, ciò sarebbe un grande aiuto per la Libia. Lo dico perché ho raccolto la testimonianza diretta del personale sanitario maltese giunto in Libia per valutare la situazione, che afferma: 'da soli non ce la facciamo a far fronte a tutte le necessità'. I feriti e i malati da accogliere sono decine e decine. Gli ospedali libici, che in tempo di pace erano di buon livello, oggi non sono sufficienti a far fronte a tutte le necessità" conclude Mons. Martinelli. (L.M.) (Agenzia Fides 22/9/2011)


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