"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

lunedì 5 settembre 2011

Afghanistan dove Dio viene solo per piangere


La storia di Shirin-Gol, una donna che nella vita è riuscita a leggere ben tre libri e mezzo. La storia raccontata di una donna afgana che dall'invasione russa del suo paese ha vissuto tutte le tragedie della guerra, fino alla ritirata russa e la guerra civile per il potere tra i molti comandanti dei mujaheddin, fino all'avvento dei talebani e l'invasione americana con l'appoggio all'armata del nord che dopo il 2001, ha reso un servizio importante alle forze straniere, fornendo le necessarie truppe di terra che i governi occidentali in un primo momento non riuscivano ad inviare, a causa dell'opinione pubblica contraria al sacrificio di vite umane.

La protagonista, Shirin-Gol, una donna che ha avuto la fortuna di imparare a leggere e scrivere e che, grazie a questo ha capito che il mondo è più grande di quello che il suo sguardo poteva vedere, una donna che nonostante la guerra ha messo al mondo e cresciuto molti figli. Figli di suo marito intossicato dall'oppio e frutto delle violenze subite, in un mondo che rifiuta di riconoscere alle donne qualsiasi diritto, in nome di usi e costumi arretrati e dettati dall'ignoranza degli uomini o dall'interesse di chi detiene il potere, ma soprattutto da una interpretazione della religione estrema e restrittiva per il sesso femminile.

Il libro ripercorre un periodo storico di guerre e battaglie non ancora concluso attraverso gli occhi di una donna che è dovuta scappare con la propria famiglia, prima in Pakistan poi in Iran e poi al Nord dell'Afghanistan, per sfuggire ai bombardamenti dei liberatori e alle violenze gratuite da parte della sua stessa gente.

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