"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

giovedì 18 agosto 2011

"Il Bambino Che Leggeva il Corano"

E' la storia di un ragazzo nato in Pakistan. Abir Ul Islam (Profumo dell'Islam), il cui padre aveva fatto un patto con Dio che, se gli avesse dato un altro figlio maschio, questo figlio avrebbe vissuto per l'Islam e al servizio di Dio. 

Il libro è soprattutto un viaggio dentro certi aspetti dell'Islam e certi aspetti del credo islamico, modi di intendere la religione, atteggiamenti estremisti, atteggiamenti moderati e modi di interpretare il Corano e gli stati d'animo che si creano intorno a questo, che solitamente non trapelano da chi professa la fede islamica e non sono conosciuti al di fuori di essa. Questo rappresenta forse l'aspetto più interessante della lettura.

La storia abbraccia vari periodi della vita dell'autore, da quando da bambino viveva in Pakistan e frequentava una "Madrassa", al trasferimento negli Stati Uniti con i genitori, alle diverse scuole e Università frequentate, ai vari pensieri e interpretazioni dell'Islam maturate sulla base dell'esperienza di vita, alle iniziative intraprese per non venir meno a quel giuramento fatto dal Padre davanti a Dio, che ha influito in tutte le fasi della crescita dell'autore.

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