"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

giovedì 5 maggio 2011

Sembra proprio che il 2 Maggio 2011 passerà alla storia come il giorno dell'uccisione di Osama Bin Laden, come il giorno della liberazione da una minaccia per l'umanità....

Certamente il valore simbolico della morte di Bin Laden è notevole, per la maggior parte delle persone, non solo negli Stati Uniti ma in tutto il mondo, la morte di Bin Laden assume significati molteplici:

Per molti è un segno di riscossa se non di vendetta per tutte le vittime di Al Qaeda, tra i molti ci sono tutti quelli che hanno perso qualche persona cara in qualche attentato di matrice islamica;

Per molti altri si tratta di un importante punto messo a segno contro il terrorismo e un passo avanti nel creare un mondo più sicuro, come se l'uccisione di Bin Laden potesse influire in maniera sostanziale sull'efficacia della rete terroristica da lui creata.

Nell'immaginario di molti altri, la morte di Bin Laden coincide con la cessazione immediata del terrorismo di matrice islamica e la definitiva sconfitta del male. L'evento potrebbe dare a queste persone una sensazione di ritrovata sicurezza nel prendere un aereo o frequentare un aeroporto, nell'andare in vacanza in paesi mediorientali, prendere un treno in Spagna o una metropolitana in Inghilterra.

Per altri l'evento si limita alla speranza di potersi finalmente portare un profumo o un doccia schiuma nel bagaglio a mano, senza doverlo lasciare in aeroporto prima dell'imbarco.

Oltre al valore simbolico e al significato positivo che ognuno attribuisce all'uccisione di Osama Bin Laden, rimangono alcuni aspetti oscuri, come purtroppo sempre accade in questi "fatti segreti":

uno di questi aspetti riguarda la tempistica dell'intervento: sembra, perchè riportato da diverse fonti aperte, che l'operazione fosse già pianificata sin dall'Agosto del 2010. L'esecuzione a distanza di 8 mesi, in concomitanza con importanti ricorrenze ebraiche, lascia il dubbio che l'uccisione di Osama Bin Laden sia una carta giocata per ridare linfa alla credibilità della politica estera americana davanti alla stessa opinione pubblica americana. L'evento che come abbiamo detto, ha un forte valore simbolico potrebbe, per ipotesi garantire un appoggio da parte dell'opinione pubblica per altre guerre che gli Stati Uniti stanno intraprendendo, come in Libya o guerre che potrebbero essere intraprese in un futuro prossimo in altri paesi non allineati o per così dire problematici, ad esempio la Syria.

Ancora riguardo alla tempistica, il fenomeno Bin Laden è stato creato dagli stessi Stati Uniti oltre 15 anni fa per ostacolare l'invasione russa dell'Afghanista. Da oltre 10 anni, una volta cessate le esigenze di disturbo alla Russia, gli stessi artefici cercano di rimediare a quell'errore dando la caccia a Bin Laden, dichiarato il "nemico numero uno" a livello mondiale. Nel frattempo l'organizzazione conosciuta come Al Qaeda, ha avuto modo di svilupparsi e ramificarsi al punto da rendere Osama Bin Laden una figura carismatica nell'ambito di Al Qaeda ma assolutamente non indispensabile al suo funzionamento.

L'aspetto legale dell'operazione che ha portato all'uccisione di Bin Laden pone altri interrogativi:

Sempre in base a quanto riferiscono tutte le fonti informative aperte disponibili, l'operazione contro Osama Bin Laden avrebbe avuto luogo in territorio Pakistano, senza che le autorità locali (il Governo del Pakistan) fossero preventivamente informate. 
Ciò enfatizza ancora una volta che l'interesse nazionale americano prescinde da ogni altra autorità riconosciuta e che il Governo Obama, si sente autorizzato ad ingerenze di ogni tipo pur di raggiungere il proprio scopo, spingendosi a compiere operazioni militari in altri paesi senza un preventivo coordinamento. Generalizzando questo principio di ingerenza, ognuno dei nostri paesi potrebbe subire lo stesso trattamento del Pakistan solo se ritenuto necessario unilateralmente dalle autorità americane.

Altro aspetto che mi sembra sottovalutato al momento è che Bin Laden è stato ucciso nonostante fosse stato inizialmente catturato. La "killing mission" americana contro Bin Laden viene rappresentata al pubblico come un servigio reso all'intera umanità. E' davvero così? 
A mio parere lo sarebbe stato se Bin Laden fosse stato arrestato e processato per tutte le stragi che ha provocato in tutti i paesi del mondo; non dimentichiamo che oltre agli Stati Uniti, altri paesi come Spagna, Kenya, Iraq, Inghilterra, solo per citarne alcuni, sono stati vittime di Al Qaeda, Osama Bin Laden come principale responsabile di tante stragi e attentati, poteva essere giudicato per tali fatti e condannato di conseguenza; la sua uccisione frettolosa e senza processo, lascia presupporre il timore per rivelazioni scomode che potevano scaturire da un processo regolare. 
Con l'uccisione di Osama Bin Laden si è cercato di seppellire definitivamente anche i segreti che questi avrebbe potuto rivelare.

La fine di Osama Bin Laden così come è avvenuta, non rende un servigio all'umanità, dal momento che il livello di allerta per eventuali atti terroristici è addirittura aumentato in tutto il mondo, per paura di vendette da parte delle cellule di Al Qaeda. 
Uccidendo Bin Laden si è fatto si che molti interrogativi sulle stragi terroristiche in molti paesi rimanessero per sempre senza risposte, quindi il fatto che Osama Bin Laden sia stato giustiziato con tanta fretta, va solo a vantaggio di chi lo ha ucciso, che ha scongiurato ogni possibile rivelazione da parte dello sceicco.
Come al solito gli Stati Uniti si sono arrogati unilateralmente il ruolo di giudice e giustiziere.

Infine, a distanza di giorni, mentre si parla del successo operativo e della portata dell'evento, ancora non esiste una foto o un filmato autentico che comprovi la morte di Osama Bin Laden, ma solo una gigantesca campagna mediatica a livello mondiale, volta a farci credere che l'uccisione dello sceicco sia effettivamente avvenuta.
Con questa operazione, il Presidente Obama aumenta fortemente le possibilità di essere rieletto per un secondo mandato.


Per le truppe americane c'è sicuramente un aspetto positivo ovvero quello di avere imparato dalle brutte esperienze passate. Una operazione simile fu tentata all'inizio di Ottobre del 1993 in Somalia, in quell'occasione le truppe speciali americane, su ordine dell'allora presidente Bill Clinton, tentarono di arrestare il signore della guerra Mohamed Farrah Aidid. L'operazione che ebbe luogo a Mogadiscio, si concluse con il mancato arresto dell'obbiettivo principale, 18 vittime tra i soldati americani e due elicotteri abbattuti dai guerriglieri somali.

Questa volta l'operazione è andata a buon fine con l'eliminazione del bersaglio principale e la cattura di altri. Evidentemente le Special Forces americane, forze di indiscusso valore, hanno migliorato le tecniche di pianificazione e non hanno sottovalutato le forze avversarie, in modo da rendere l'intera operazione un successo operativo indiscutibile.

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