"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

venerdì 22 aprile 2011

La guerra non può risolvere una crisi sociale, ma solo aggravarla | Agenzia FIDES


AFRICA/LIBIA - “La guerra non può risolvere una crisi sociale, ma solo aggravarla” dice Mons. Martinelli
Tripoli (Agenzia Fides) - “Questa mattina facciamo la Consacrazione degli Oli, invece di farla domattina, quando invece celebreremo la Messa in Coena Domini. La nostra comunità sacerdotale è quindi riunita per l’inizio delle celebrazione Pasquali. Vi sono tre sacerdoti filippini, un egiziano, un maltese più il sottoscritto, che è italiano ma è per i tre quarti libico” dice all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, Vicario Apostolico di Tripoli.

“Ieri, ho incontrato alcuni giornalisti ed operatori di ONG provenienti da Londra, che volevano conoscere le necessità della popolazione” dice il Vicario Apostolico. “Una cosa mi ha colpito di questo incontro: i miei interlocutori mi hanno chiesto di raccontare la verità sulla situazione libica, perché, a loro avviso, sono state dette troppe bugie sulla Libia in questo periodo. Ho risposto - continua Mons. Martinelli - che posso solo riferire sulle cose che ho vissuto personalmente in queste settimane. Quello che i media internazionali affermano, non posso certificarlo perché non ne ho fatto esperienza diretta. Di certo vi sono stati dei pregiudizi nei confronti della dirigenza libica e sono state prese delle decisioni in modo avventato. Ma soprattutto si è fatto ricorso alla guerra senza tentare la via diplomatica, mentre c’erano gli spazi. È questa la cosa che più mi è dispiaciuta”.

“In 40 di servizio in Libia posso dire che non abbiamo avuto problemi a servire la comunità cattolica presente in tutto il Paese. Non ho avuto difficoltà nell’assistere i malati e le persone che si sono prese cure di loro. Gli stessi medici e infermieri che operano in Libia, che sono in buona parte cristiani, non hanno avuto difficoltà particolari. Non posso quindi rinnegare l’esperienza da me vissuta qui in 40 anni assieme al mio gregge, che serve con dedizione la società libica” sottolinea il Vicario Apostolico.
“I libici sono musulmani osservanti, non fanatici, e molto aperti all’altro, in particolare ai cristiani. Abbiamo avuto modo di conoscerci reciprocamente nel servizio alla persona, nel servizio sociale che abbiamo offerto alla popolazione libica. Buona parte dei cristiani che sono rimasti in Libia lo hanno fatto perché sono convinti di rendere un servizio e sono convinti che i libici apprezzano questo servizio. La guerra non può distruggere questo rapporto”.

Certamente la crisi poteva essere evitata se si fosse offerta più attenzione alle esigenze dei giovani. Ma la guerra non risolve di certo una crisi sociale come questa. Anzi, rischia di creare una spirale distruttiva dalla quale è difficile uscire” afferma Mons. Martinelli. “Ringrazio ancora il Santo Padre per le sue parole e la sua vicinanza con la preghiera” conclude il Vicario apostolico. (L.M.) (Agenzia Fides 20/4/2011)



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