"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

martedì 1 febbraio 2011

Elezioni in Kosovo, risultati finali...


Il Partito Democratico del Kosovo (Pdk) del primo ministro uscente Hashim Thaci ha vinto le elezioni legislative del 12 dicembre scorso, dopo che in alcuni Comuni il voto è stato ripetuto per ben due volte (9 e 23 Gennaio) a causa degli evidenti brogli elettorali.

Stando ai risultati ufficiali resi noti il 31/01/2011 la situazione si profila come di seguito:

PDK (Partito Democratico del Kosovo) il cui leader è Thaqi: 32,1% dei voti e 34 seggi;
LDK (Lega Democratica del Kosovo) del sindaco di Pristina Isa Mustafa: 24,6% e 27 seggi;
Vetevendosje di Albin Kurti, presentatosi per la prima volta: 12,6% e 14 seggi;
AAK (Alleanza per il futuro del Kosovo) di Ramush Haradinaj:11% e 12 seggi;
AKR(Alleanza per il nuovo Kosovo) di Bexhet Pacolli: 7,2% e 8 seggi.

Tutti gli altri partiti non hanno superato lo sbarramento del 5%.

Il Parlamento del Kosovo si costituisce di una sola camera con 120 seggi di cui 100 elettivi e 20 riservati alle minoranze, quindi attribuiti indipendentemente dal risultato elettorale.

Il partito della minoranza serba ha comunque ottenuto ben 13 seggi, grazie ai voti raccolti in varie enclavi del centro e del Sud.

Senza pretendere di fare previsioni, i risultati ci portano a notare alcuni dati:

Nelle enclavi, la minoranza serba si è recata a votare anche se l'affluenza è stata scarsa, riuscendo così a far ottenere 13 seggi al partito serbo, tre in più rispetto ai 10 che gli sarebbero stati assegnati comunque.

I serbi del Nord non sono andati a votare, ovviamente forti del maggior supporto da parte della madre patria Serbia, supporto che nelle enclavi è oramai meno efficace a causa dell'isolamento delle enclavi stesse e il progressivo accaparramento del territorio e degli spazi vitali da parte della maggioranza albanese.

Vetevendosje si afferma come terza forza politica del Kosovo indipendente. Albin Kurti, leader di quello che fino a qualche mese fa era un movimento studentesco, avrà modo di dire la sua in Parlamento, nella speranza che attui una linea più tollerante e rispettosa delle regole civili durante le manifestazioni che organizzerà da ora in avanti.

Le prospettive per Kurti di far parte di una coalizione di governo sono comunque inesistenti dal momento che la linea di Vetevendosje fino ad oggi è stata la più oltranzista e contraria alla presenza internazionale in Kosovo. Presenza quella della Comunità Europea appoggiata da tutti gli altri partiti politici per ovvi motivi di integrazione Europea futura e relativi finanziamenti.

Ramush Haradinaj, grazie ai consensi ottenuti nelle roccaforti dell'AAK nella regione di Pec/Peja (tra cui comuni come Decani), è riuscito a mantenersi abbondantemente sopra il 10%, nonostante i suoi problemi giudiziari vengano portati agli albori della cronaca sempre durante le elezioni (processo di primo grado per crimini di guerra all'Aja nel 2008 durante le elezioni politiche e Processo di secondo grado per gli stessi crimini durante l'ultima tornata elettorale).

Bexhet Pacolli e AKR esce sconfitto ancora una volta pur essendo rappresentativo in Parlamento, avendo superato la soglia del 5%. La scarsità di consensi di AKR a vantaggio di risultati migliori per PDK e AAK in particolare, dimostra ancora una volta che le prospettive di impiego e progresso promesse da Pacolli, non interessano ai kosovari quanto i proclami retorici di ex guerriglieri, sedicenti eroi di guerra e liberatori UCK.

Da quanto avrebbe dichiarato Isa Mustafa, Sindaco uscente di Pristina e leader dell'LDK, affermatosi ben oltre il 20%, una coalizione di governo con il PDK non è auspicabile, preferendo rimanere all'opposizione. Non dimentichiamo che la coalizione PDK - LDK ha governato negli ultimi due anni e proprio l'LDK ha sfiduciato il governo uscente.

Le radicali differenze di programmi tra i vari partiti e le differenze nelle vedute e nelle mire dei leader politici, lasciano presagire una situazione di stallo non di facile risoluzione per Thaqi, nel tentativo di formare un governo che possa in effetti governare.

Comunque vada, a parte Albin Kurti che è entrato in Parlamento, se pur con un peso relativo, i soggetti destinati a governare sono sempre gli stessi del passato. Ex militanti dell'UCK, presunti o confermati criminali di guerra e trafficanti di ogni genere, rieletti in elezioni dalla dubbia regolarità e dall'affluenza scarsa.

Questo è comunque il volere del popolo sovrano del Kosovo....

.... "Ogni popolo ha il governo che si merita" .....

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