"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

venerdì 25 febbraio 2011

In Viaggio con Mamma...


Dalla Dalmazia all'Herzegovina. 
Attraverso Croazia e Bosnia, destinazione Medjugorje.

Da Ancona a Split (Spalato in italiano) sono 10 ore di traghetto. Con una buona sistemazione in cabina, il mare calmo e una buona colazione prima di attraccare, diventa un viaggio piuttosto piacevole e riposante.

Da Split ho sbagliato strada e anziché l’autostrada mi sono ritrovato sulla litoranea in direzione Dubrovnik. Poco male, traffico scarso e fondo stradale abbastanza buono, ci siamo goduti alcuni scorci da cartolina della costa dalmata. Mare blu e il suggestivo paesaggio con vista sulle isole della costa croata.

Poi dalla Croazia alla Bosnia Herzegovina e finalmente la meta del nostro “pellegrinaggio”… Medjugorje !!! Luogo dove la Santa Vergine è apparsa per la prima volta il 24 Giugno del 1981 a sei ragazzi del luogo.

Da quella data le apparizioni sono state frequenti e sulla collina dove la Santa Vergine si è rivelata, è stata costruita una statua a testimonianza della santità del luogo.

Il cammino per raggiungere la collina è abbastanza duro, un percorso di pietre che dal paese si inerpica per più di un chilometro fino al luogo delle apparizioni, oramai metà di migliaia di pellegrini ogni anno.

Ho comprato un bastone da trekking per Mamma e in un tempo sorprendentemente buono siamo arrivati a destinazione. La giornata è limpida ma ventosa e la temperatura intorno ai 7°C. Abbastanza per non sentire freddo, soprattutto durante la “scalata” verso la collina.

Medjugogje è un paesino dell’Herzegovina che ad oggi sembra un cantiere. La stagione turistica non è ancora iniziata e sembra che tutti gli abitanti siano intenti a costruire o ristrutturare qualche cosa, tanti sono i cantieri e i mezzi d’opera in circolazione.

Al centro del paese sorge la moderna chiesa dell’apparizione. Struttura capiente ma che si riempie facilmente di fedeli anche in questa stagione, per assistere alla messa celebrata  in varie lingue e da molti sacerdoti provenienti da ogni dove con il loro seguito di pellegrini.


Un ampio spazio sul retro della chiesa ospita un numero incredibile di panche e posti a sedere oltre ad un maxi schermo. Testimonianza che durante la stagione dei pellegrinaggi, l’interno della chiesa non è sufficiente per ospitare tutti i pellegrini che vi si riuniscono.

Al di fuori dal comprensorio della chiesa e all’esterno del cortile, il paese di Medjugorje sembra vivere di attività commerciali tra piccole pensioni, nessuna delle quali di lusso ma tutte molto accoglienti e gestite da persone ospitali; ristoranti e soprattutto negozi di souvenir religiosi di ogni genere e in tutte le lingue. 
I prezzi sono comunque contenuti sia per i souvenir religiosi, sia per le sistemazioni in Hotel e anche per mangiare.


La nostra sistemazione all'Hotel "Pax" da Ivan è stata una buona soluzione ad un prezzo veramente ottimo e con una splendida e amichevole ospitalità. 


Medjugorje è sicuramente un luogo da visitare per i credenti di fede cattolica. Per me è stata anche la prima occasione per fare una bella vacanza con Mamma.

“Tutto bene”.

lunedì 21 febbraio 2011

Somalia tra scontri armati a Mogadiscio e pirati negli oceani


Ancora una volta mi sembra incredibile come tutto avvenga con la solita indifferenza da parte dei nostri telegiornali e giornali.

Ci sono stati oltre 20 morti (di cui 15 civili) e un numero ancora maggiore di feriti, negli scontri avvenuti a Mogadiscio negli ultimi due giorni, tra le forze dell'AMISOM (Missione di Pace dell'ONU) ed i Jihadisti di Al Shabaab.

Tra l'altro, sembra che buona parte dei combattenti islamici legati ad Al-Qaeda provenga da paesi islamici come Yemen e Pakistan, rilanciando la tesi che i jihadisti somali non siano solo un movimento armato isolato, ma siano realmente legati ad un ben piu' organizzato network di ispirazione islamica fondamentalista.

Oltre ai descritti problemi nella capitale Mogadiscio e nei distretti vicini, l'organizazione dei pirati somali, sembra oramai seminare il panico nelle acque dell'Oceano Indiano, sia tra le navi civili che solcano i mari in quell'area, sia tra le navi delle varie missioni internazionali che si occupano di "contrastare la pirateria". 

Una delle ultime vittime dei pirati è uno yacht battente bandiera americana con 4 persone a bordo. Quindi i pirati non si limitano piu' a navi commerciali o trasporti marittimi, adesso prendono di mira anche barche di privati e turisti. Praticamente qualsiasi imbarcazione gli capiti a "tiro".

L'aspetto che fa... per così dire.. "sorridere" in questo tragico quadro, è una notizia dei giorni scorsi che riferiva di dissidi tra le organizazioni criminali di pirati ed i militanti di Al Shabaab, per il macato pagamento di una... diciamo "commissione" ... del 20% sugli introiti della pirateria.

E' evidente che in Somalia.... "il crimine paga".... e paga pure bene.....

venerdì 18 febbraio 2011

Cambiamento di Prospettiva


Ho iniziato a giocare a calcio quando ero piccolo, se mi ricordo bene avevo 9 anni e ho giocato fino a quando sono partito per il servizio di leva. 

I risultati sono sempre stati scarsi a parte qualche bel campionato e qualche bel torneo. Mi sono abituato a perdere e a gioire delle poche vittorie. Mi sono abituato al gioco di squadra, al gruppo, al giocare tutti insieme. 

Grazie al calcio ho imparato il valore che ha "fare parte di un gruppo", sia che si vinca, sia che si perda.

L'esperienza del calcio mi ha fatto capire che quando si vince... si vince tutti ma anche che tutti paghiamo gli errori di uno. Fa parte del gioco di squadra ma anche del lavoro di gruppo... fa parte del "fare le cose insieme". Certe volte la partita diventa la battaglia dove l'altra squadra è il nemico e l'unica forza che hai è il gruppo di cui fai parte. 

Adesso, a distanza di anni, senza dimenticare questa importante lezione, ho deciso di vedere come funzionano le cose da una prospettiva diversa... né da una parte, né dall'altra... senza prendere parte a nessuna battaglia..
.
Voglio vedere la partita, o la battaglia, dal punto di vista dell'arbitro.

Già... Leggendo il "manuale del calcio" e studiando i dettagli delle regole di gioco, mi sono reso conto che alcuni dettagli del regolamento non li conoscevo affatto... inoltre, guardando giocare squadre di Serie "A", ho l'impressione che alcune regole che si applicano in rari casi di gioco, non le conoscano neppure i giocatori  professionisti...

L'arbitro... l'unico che in campo non fa parte di un gruppo, l'unico che si occupa di far rispettare le regole del gioco. Quello che a seconda dei casi quando sbaglia diventa "l'uomo in più" per gli avversari, oppure "fa il suo" semplicemente, senza infamia e senza lode.... quello che.. quando si perde.. "è colpa sua" e quando si vince.. "si vince nonostante l'arbitro"...

L'arbitro è quello che "sta sempre dalla parte del torto"....

Non so se mi appassionerò al ruolo dell'arbitro, ma almeno voglio capire come ci si sente a vedere le cose dal suo punto di vista... da una prospettiva... sicuramente diversa...
   

Tre anni di vita per il Kosovo indipendente



Il 17 Febbraio 2011 è il terzo anniversario della dichiarazione unilaterale di indipendenza del Kosovo. A tre anni di distanza sembra che i fasti dei festeggiamenti si siano attenuati rispetto agli anni scorsi, soprattutto rispetto alla celebrazione del 2008 dove il governo spese 800 mila euro in festeggiamenti. Soldi usciti dalle casse del nuovo Stato, sembra senza nemmeno uno scontrino fiscale. 

Il 17 Febbraio 2011 oltre al terzo anniversario, segna anche la prima riunione del nuovo parlamento eletto a seguito delle consultazioni di Dicembre 2010, in parte ripetute in Gennaio e Febbraio 2011, per i numerosi brogli rilevati.

Il nuovo governo del Kosovo, sarà formato principalmente da PDK con Hashim Thaqi nella veste di Primo Ministro per la seconda volta, alleato con AKR il cui leader Bexhet Pacolli (milionario imprenditore, ex marito della cantante Anna Oxa), ricoprirà quasi sicuramente la carica di Presidente della Repubblica. 

Il tentativo estremo di formare una maggioranza che possa governare almeno sulla base dei numeri, ha incluso nella coalizione di governo anche il Partito della Minoranza Serba, il cui maggiore esponente Slobodan Petrovic sembra destinato a ricoprire l'importante ruolo di vice-Premier. 

Quest'ultimo aspetto lascia una speranza di miglioramento della situazione dei serbi che vivono nelle enclavi, che a differenza dei serbi del Nord, sono per lo più isolati dalla Serbia.

Al momento rimane difficile fare previsioni strategiche sul futuro del Kosovo e la sua tendenza alla cooperazione costruttiva con la Comunità Europea. 

Rimane da vedere quale sarà la spartizione dei ministeri e degli "Uffici di potere" tra i partiti di governo. Elemento che ci potrà dare piu' indicazioni sulle inclinazioni del nuovo esecutivo kosovaro.

Per adesso, a dispetto dei festeggiamenti, si rilevano ancora una volta alcuni dati che non ci possono lasciare tranquilli e che lasciano aperti molti dubbi:

- Scarsa affluenza alle urne che denota indifferenza diffusa da parte della popolazione per non dire scarso senso civico; 
- I soli 75 riconoscimenti internazionali (ancora insufficienti per parlare di uno stato in senso proprio); 
- La ancora forte presenza internazionale delle Nazioni Unite con la missione  UNMIK, la Comunità Europea con EULEX, ICO e Commissione Europea e NATO con i contingenti militari KFOR;
- La situazione per cui il Kosovo stenta a raggiungere gli standard minimi di legalità e rispetto dei diritti civili, a causa della forte presenza del crimine organizzato in vari settori istituzionali e amministrativi.
- Scarsa efficacia nel controllo del territorio e scarso gettito fiscale.

Nonostante la necessità europea di voler integrare il Kosovo in un contesto globale e volerne fare un partner credibile e competitivo, la situazione di fatto non fa ben sperare per il futuro, almeno nel breve periodo.

Ancora una volta... "speriamo bene".... sia per l'Europa che spende "un mare di soldi" in Kosovo; sia per i tantissimi kosovari che ancora "se la passano molto male" sia per la mancanza di occupazione, che per la carenza di servizi di base come sanità e scuola; per finire con le restrizioni alla libertà di movimento per le minoranze serbe, a causa della criminalità diffusa, scarso controllo delle armi e la mille lacune nei settori polizia e giustizia. 

giovedì 17 febbraio 2011

Massima di Oggi


"Il Prezzo della Libertà è una Eterna Vigilanza"
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"Price of Freedom is the Eternal Vigilance"


K.R. Popper (1902 - 1994)


lunedì 14 febbraio 2011

Egypt: The Distance Between Enthusiasm and Reality | STRATFOR


Egypt: The Distance Between Enthusiasm and Reality is republished with permission of STRATFOR.
From: www.stratfor.com

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Moubarak has resigned leaving power with the Egyptian Army.
It looks like an achievement for the crowd that was protesting against the regime, but...
In reality the present situation gave much more power to the militaries and not to the people.
The crowd has got just a promise of new elections in six month time.
Now it's up to the Military Leaders to keep the promise... Six month can be a long time... Many things can still change.

domenica 13 febbraio 2011

Le ferite aperte della guerra in Kosovo



Un bel documento sui fatti e i crimini di guerra che ancora oggi, dopo oltre 10 anni, affliggono la popolazione del Kosovo, sia Serbi che Albanesi...

From: www.euronews.net/europa

Somalia... problemi infiniti (e di ogni tipo)


Non bastano venti anni di guerra civile che affligge le popolazione civile somala;

Non bastano i ripetuti scontri tra le truppe del Governo Federale Transitorio e gli estremisti islamici di Al-Shabaab che fino ad oggi hanno provocato centinaia di morti e migliaia di sfollati;

Non basta la situazione di incertezza istituzionale e l'assenza di autorità sul territorio creata da un Governo Transitorio dalle dubbie capacità e una presenza internazionale limitata dal proprio mandato;

Non basta neanche la catastrofica egemonia dei pirati somali nell'Oceano Indiano che imperversano e continuano a portare a termine con successo rapimenti di navi una dopo l'altra, nonostante gli sforzi delle missioni internazionali;

Sembra che quest'anno, a completare il tragico scenario ci si metta anche "madre natura"; infatti la stagione delle piogge raggiungerà le regioni meridionali della Somalia con un imprevisto ritardo. Non ci saranno piogge almeno fino ad aprile, mettendo in pericolo la sopravvivenza di almeno 2 milioni e mezzo di persone per la siccità e la carenza di acqua e cibo che ne conseguirà. 

Sembra che almeno 73 mila famiglie e 600 mila capi di bestiame saranno seriamente colpiti dalla carenza di pascoli e acqua.

Il Premier somalo Mohammed Abdullah Mohammed ha già rappresentato in varie sedi questa previsione facendo appello ad aiuti internazionali.

La speranza è che gli aiuti arrivino in tempo per salvare la popolazione somala dall'ennesima catastrofe. 

L'incertezza piu' grande a mio avviso, sta non tanto nella quantità di aiuti, visto che la solidarietà mondiale è una risorsa oramai collaudata che fa riferimento al buon cuore e alla coscienza di ogni essere umano, ma nel modo in cui questa solidarietà viene gestita, amministrata e dispensata, dal momento che, come la storia ci insegna, le missioni di pace e le missioni umanitarie, gestite da enti a questo preposti e all'uopo creati, collezionano solo fallimenti o parziali successi....

"Sempre meglio che niente...  diranno i nostri quattro lettori"...
Concordo anche io... l'importante è di non essere tra quelle persone a cui un aiuto non arriverà mai".... 

sabato 12 febbraio 2011

Lo "Zoo" di Pristina



A Pristina, nella indipendente Repubblica del "Kosova", c'è un parco dove tra l'altro sorge quella che negli anni '70 era la piscina all'aperto piu' grande della Jugoslavia, la piscina di Germia.

Nell'omonimo parco, il piu' esteso della città, immerso nel verde e nella polvere, c'è una specie di zoo, dove oltre ad una gabbia con degli uccelli, c'è una gabbia di ferro di circa 9 per 3 metri, dove sono rinchiusi due orsi, un maschio ed una femmina.


Due orsi che vivono in un rettangolo di cemento circondato da barre di ferro. La loro libertà di movimento si limita a 5 passi avanti e indietro e il loro unico svago è una gomma da automobile attaccata ad una corda che oramai si sono mangiata quasi del tutto.

Non un filo d'erba, né una passeggiata, reclusi in regime di isolamento come i peggiori carcerati. E dire che il parco è tanto grande !!!! Chi sa perché i due orsi sono rinchiusi in un tugurio del genere?


I due animali vengono puliti e alimentati da un addetto, ma si trovano anche a mangiare interi sacchetti di pop corn, patatine e caramelle gentilmente offerte da folle di bambini urlanti.


Premetto di non essere un esperto di animali e soprattutto di orsi, ma a mio modesto parere gli orsi del Parco di Germia, a Pristina, non godono di un trattamento eccellente. Pelo opaco, testa bassa e sguardo triste, costretti a camminare in due in meno di 30 metri quadrati di cemento e mangiare pop corn.

Ai miei occhi non sono certo gli animali piu' felici del mondo.....

Chi sa se in Kosovo, tra le centinaia di organizzazioni non governative e le varie missioni internazionali, c'è anche qualcuno che dovrebbe occuparsi di animali?

Non che questo fatto sia il problema principale del Kosovo ma prima o dopo, il personale internazionale di NGO (Organizazioni non governative), Comunità e Commissione Europea e ONU che lavora a Pristina a qualsiasi titolo, dal Parco di Germia ci passa....  possibile che nessuno abbia mai notato gli orsi nella loro piccola gabbia di ferro e cemento?



Questo post non lo leggerà nessuno... ma spero che passi sotto agli occhi di qualche attivista del WWF o di qualche "crociato" della salvaguardia ambientale come quelli che intercettano le baleniere... magari troviamo qualcuno interessato ai nostri due orsetti....


"Non c'è cieco piu' cieco di chi non vuol vedere"...

Francesco Cossiga - Fotti il Potere


Questo è uno dei libri che non puoi smettere di leggere fino a quando non giri l'ultima pagina, per poi ricominciare ed annotare tutti gli esempi e le citazioni che Cossiga utilizza nel descrivere il concetto del "potere".

Il Presidente Cossiga non parla di politica ma del potere che rappresenta la forza che muove i meccanismi della politica italiana e non solo.

Le dinamiche e i meccanismi che portano a prendere importanti decisioni politiche da parte di chi impersona il potere in un determinato periodo, le regole, spesso non scritte e il linguaggio enigmatico di difficile comprensione per i "non iniziati al potere". 

Cossiga è ricco di esempi e riflessioni anche in chiave storica che raccontano i meccanismi e i retroscena, del potere politico e il suo rapporto con Chiesa e religione, il rapporto con il denaro e il suo utilizzo, i rapporti con la massoneria, l'importanza fondamentale dell'informazione nei rapporti di potere.

Tutto questo raccontato realisticamente e con l'ironia caratteristica dal Presidente Cossiga anche quando descrive l'uomo di potere, la sua forza e le sue debolezze. 

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....."I valori sono una gran bella cosa, ma la realtà può rendere necessarie scelte che ne prescindono radicalmente"......
(F.Cossiga, A. Cangini - Fotti il Potere)

martedì 8 febbraio 2011

Metallica - The Day That Never Comes - piano cover


 A beautiful song...
A beautiful cover...

METALLICA


From: www.youtube.com

The Egypt Crisis and the Strategic Position of Israel and the Middle East



Egypt, Israel and a Strategic Reconsideration is republished with permission of STRATFOR.


Events in Egypt have been always important for many other countries at a strategic level.

This article is a STRATFOR intelligence report with a very Interesting strategic evaluation regarding the position of Israel and the Middle East in connection with the Egypt crisis.


From: www.stratfor.com

lunedì 7 febbraio 2011

Consultazioni di Governo e Nord a Rischio Disordini


Bene.... si legge su diverse agenzie che sono in corso le consultazioni tra Thaqi e i leader degli altri "partiti forti", per formare il nuovo governo del Kosovo.

Da quello che traspare, sembra che Haradinaj e l'AAK sarebbero disposti a far parte della coalizione di maggioranza a patto che Thaqi rinunci alla carica di Primo Ministro.

AKR di Pacolli sarebbe disposto a far parte della coalizione di maggioranza in cambio della Presidenza della Repubblica.

Il partito delle minoranze SIS, Partito Liberale Indipendente sarebbe disposto a far parte della coalizione di magioranza senza condizioni. 

Benissimo.... fino a qui nessuno parla di programma di governo e risoluzione programmatica della disastrosa situazione del Kosovo in tutti i settori, della vita sociale, all'economia, all'industria, alla disoccupazione, ai trasporti.... solo per portare alcuni esempi.

Si discutono solo spartizione dei poteri tra i "vari galletti" della politica kosovara e l'assegnazione delle poltrone con condizioni che non riguardano i programmi politici dei vari partiti ma solo i vantaggi personali dei singoli esponenti.

Valutiamo meglio le richieste avanzate:

Thaqi non rinuncerà facilmente alla poltrona di capo del governo a meno che non riesca ad insediare un suo pupillo facilmente controllabile. Di conseguenza l'accordo con AAK si allontana sensibilmente.

Il candidato migliore alla Presidenza della Repubblica sembrerebbe essere Edita Tahiri, esponente di spicco del PDK di Thaqi. La Tahiri come candidato femminile, contribuirebbe a migliorare la percezione delle istituzioni kosovare all'estero. Così facendo Pacolli e AKR si allontanerebbero da un potenziale accordo di governo, venendo a mancare l'ambita poltrona.

Per quanto riguarda il Partito Liberale Indipendente, rappresentante delle minoranze, non credo che sia nella posizione di ambire a posizioni di rilievo nel governo del Kosovo albanese e soprattutto in una alleanza con Thaqi ed Haradinaj, ovvero le persone ritenute i maggiori responsabili dei crimini dell'UCK proprio contro le minoranze.

E' pur vero che il tentativo di andare al governo da parte del SIS è legittimo nonostante tutto, avendo racimolato i pochi voti che ha ottenuto solo nelle enclavi oramai assediate e sempre più desiderose di cambiamenti, per ristabilire almeno la libertà di movimento della popolazione. 

LDK di Isa Mustafa non è una opzione valutabile per creare una maggioranza visto che ha creato la precedente crisi di governo proprio nell'alleanza con il PDK.

Vetevendosje di Albin Kurti, nonostante si sia affermato come la terza forza politica, sembra essere distante dai programmi politici di PDK, AAK e AKR, propendendo per la creazione della "Grande Albania" in qualche forma di unione territoriale con l'Albania e portando avanti politiche isolazioniste dal resto dell'Europa a vantaggio di principi nazionalisti.

In conclusione sembra che per adesso, tutti i maggiori partiti preferiscano starsene all'opposizione, a meno di vedersi riconosciuti ufficialmente grossi vantaggi personali. Il problema fondamentale è che il PDK da solo, con il 38% dei voti, non può governare, di conseguenza Thaqi dovrà inventarsi qualche cosa per portare in maggioranza almeno due, se non tre dei suoi avversari.

L'alternativa sarebbe quella di tornare al voto anche tenendo conto del parere degli osservatori che hanno denunciato i brogli elettorali. Anche in questo caso cambierebbe poco, visto che i principali partiti si attestano sulle stesse percentuali praticamente garantite dai loro personali bacini elettorali (la Drenica per Thaqi, il Dukagjini per Haradinaj e buona parte di Pristina per Mustafa e LDK).

Attendiamo la fine delle consultazioni, anche se già da ora si può prevedere che qualsiasi coalizione di governo non permetterà di governare stabilmente e difficilmente arriverà a fine legislatura. 

Inoltre se un Governo sarà fatto.... quale programma di governo attuerà? 

A rimetterci alla fine sarà come sempre "il popolo". E' di oggi infatti la notizia che nella città divisa di Mitrovica, sono sempre più frequenti le provocazioni tra gruppi di giovani di etnie diverse e anche oggi ci sarebbero stati scontri e lanci di sassi in prossimità del fatidico ponte che separa Mitrovica Nord da Mitrovica Sud.

l'Agenzia parla di giovani albanesi aggrediti mentre andavano al Nord per fare una passeggiata. Chi è stato in Kosovo sa benissimo che gli albanesi del Sud piu' ricco e super-assistito dalla comunità internazionale, non hanno nessun motivo o bisogno di andare a passeggiare nella depressa Mitrovica Nord, tranne che per provocare ritorsioni nei loro confronti e portare discredito mediatico ai serbi del Nord. 

Come abbiamo già detto in passato.... "ogni popolo ha il governo che si merita".... anche se questa massima inizia a non valere più per le minoranze del Kosovo che di governo ne vorrebbero un'altro.... quello della Serbia.  

Pensiero del Giorno... - Thought of the Day...


A volte basta un attimo per dimenticare una vita 
ma a volte non basta una vita per dimenticare un attimo.

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Sometimes it just takes a moment to forget about a life
but sometimes a life is not enough to forget about a moment.

Jim Morrison

domenica 6 febbraio 2011

Manifestazioni popolari anche in Sudan


Alla luce dei risultati ufficiali del referendum popolare sudanese, che ha visto ben il 99% della popolazione del Sud esprimersi a favore della separazione dal Nord, va annotato un altro importante evento che potrebbe movimentare ancora di piu' la già difficile situazione politica del Sudan.

Il 30 Gennaio, sulla scia della recente "rivolta del pane" in Tunisia e l'ancora più attuale rivolta contro Moubarak in Egitto, circa 2000 manifestanti, in prevalenza studenti universitari islamici, si sono dati appuntamento a Khartoum per manifestare contro i recenti aumenti del costo della vita che affliggono la popolazione e contro il presidente Al Bashir che detiene il potere dal 1989 a seguito di un colpo di stato militare.

Il fatto ha avuto meno risalto sui media italiani (come al solito) rispetto alle notizie dall'Egitto e dalla Tunisia, ma come si può apprendere da varie fonti di informazione on-line, anche in Sudan la manifestazione è stata repressa con metodi giudicati violenti e contrari al rispetto dei diritti dei manifestanti, provocando anche una vittima tra gli studenti. 

Il "regime" di Al Bashir, si trova ora a doversi guardare su parecchi fronti:

- I movimenti di protesta che come promesso dagli stessi manifestanti si intensificheranno in Febbraio;
- Il risultato referendario con la conseguente spartizione del territorio con il Sud già in parte autonomo;
- Tutti gli accordi di ordine economico, frontiere e accordi bilaterali di varia natura tra lo Stato del Nord e il costituendo Stato del Sud Sudan;
- Le perdite economiche derivanti dalla cessione delle aree petrolifere del Sud;

Oltre a questa complicata situazione, i cui esiti sono al momento difficili da prevedere ma che sarà interessante seguire, Al Bashir deve anche vedersela con gli scontri in corso nell'area del Darfur (area Ovest dell'attuale Sudan) che hanno preso nuovo vigore dopo il referendum; 

Sul fronte "esteri" non sono da trascurare i rapporti diplomatici con il vicino Ciad, in passato accusato di favorire i movimenti dissidenti del Darfur.

Per ultimo ma non meno importante, Al Bashir deve ancora fare i conti con l'incriminazione a suo carico per crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi durante la crisi del Darfur dal 2003 al 2006. Incriminazione formalizzata dalla Corte Penale Internazionale a cui è seguito un mandato di arresto nei confronti dello stesso Omar Hassan Al Bashir, chiaramente non eseguito.

venerdì 4 febbraio 2011

Governo del Kosovo... "Mission Impossible"


Dalle dichiarazioni odierne sembra che il Premier uscente Hashim Thaqi confidi nell'avere buone possibilità di formare una maggioranza in grado di governare. 

Beato lui.... è oramai chiaro per tutti i paesi europei che, come riferito nel rapporto della missione europea di monitoraggio elettorale, le elezioni del Kosovo sono state falsate da grosse irregolarità riscontrate principalmente nel bacino elettorale di Thaqi.

Nonostante i brogli, la maggioranza ottenuta dal PDK non è sufficiente da sola per governare. Un'alleanza di governo a due, in base alle percentuali, sarebbe possibile solo con l'LDK di Isa Mustafa, possibilità molto remota visto che questi stessi partiti hanno governato per i precedenti due anni e hanno creato la crisi politica che ha portato al voto del 2010. 

Un'alleanza a tre o piu' di tre partiti sembra l'unica via percorribile ma quali sarebbero questi tre partiti? AAK di Haradinaj, AKR di Pacolli, Vetevendosje di Kurti o addirittura i partiti delle minoranze?

Tutti questi leader di partiti sono portatori di loro idee e di programmi che non facilmente si conciliano con quelli del PDK di Thaqi (soprattutto le minoranze per ovvi motivi etnici e Vetevendosje che porta avanti la causa della "Grande Albania"). Inoltre i leader dei principali partiti non accetterebbero di buon grado una posizione di subordine nei confronti di Thaqi, con un limitato margine decisionale. 

Va inoltre considerato l'aspetto del controllo istituzionale. I due partiti di governo della legislatura precedente (PDK e LDK) si erano spartiti i ministeri tra loro, nominando Ministro e Sotto Segretario appartenenti allo stesso partito, eludendo qualsiasi controllo politico, mediazione e moderazione sulle decisione prese. 

Solo i Ministeri considerati minori (o che gestiscono meno soldi), erano stati lasciati ad altri partiti, oltre al Ministero per l'integrazione delle minoranze che spetta di diritto ai rappresenti delle minoranze etniche.

Nonostante tutto Thaqi sembra essere fiducioso... oltre all'aspetto politico, ammesso quindi che Thaqi riesca a trovare una coalizione di governo..... vanno tenute in considerazione le accuse rivolte allo stesso leader kosovaro in relazione alle responsabilità per il traffico illegale di organi espiantati a prigionieri di guerra nel 1999 e 2000 e destinati ad un mercato illegale.

Questo fatto non è piu'  una voce isolata. Carla Del Ponte, ex Procuratore del Tribunale Internazionale per i Crimini commessi nella ex Yugoslavia, già nel 2008, faceva menzione del caso nel suo libro "La Caccia", denunciando l'impossibilità di indagare su tali crimini.

Quando il libro fu pubblicato, fu accolto da una polemica incredibile e non solo in Kosovo. Anche gli organi istituzionali ONU cercarono di screditare l'autrice, soprattutto gli alti funzionari del Tribunale dell'Aja. A livello mediatico si era cercato di far passare Carla Del Ponte per pazza o per bugiarda. 

Oggi, Carla del Ponte non è più la sola a fare menzione del traffico illegale di organi umani operato dall'UCK. I primi dati sull'esistenza della così detta "casa gialla" in Albania erano già noti all'UNMIK che ha trascorso oltre 10 anni ad amministrare il Kosovo. Giornalisti russi si sono recati in Albania successivamente alla pubblicazione del libro della Del Ponte, tornando con nuovi indizi e nuove informazioni che mettono in luce particolari rivelatori e forti indizi. 

Adesso il Senatore svizzero Dick Marty, ha finalmente portato all'attenzione dell'Europa l'oramai famoso "rapporto Marty" sul traffico di organi dove si evidenziano, tra l'altro, le responsabilità di Thaqi, al tempo comandante dell'UCK. 

Fortunatamente in questo specifico momento politico europeo, c'è volontà di approfondire  e non di insabbiare o screditare a priori come è stato fatto in passato. La volontà dell'Europa di voler fare luce su questo caso agghiacciante, se corroborato da riscontri oggettivi e  confermato dalle indagini, potrebbe portare ad una incriminazione di Thaqi e chi sa quanti altri kosovari albanesi. 

L'indagine è comunque destinata a gettare ulteriore discredito verso una leadership politica (quella di Thaqi appunto) già molto criticata oltre che per i brogli elettorali anche per l'operato di alcuni dei suoi ministri e deputati.

Vale la pena citare i casi di corruzione sugli appalti pubblici che coinvolgono Fatmir Limaj (Ministro dei Trasporti) e la condanna per crimini di guerra a carico di Rrustem Mustafa (attualmente deputato del PDK). 

Il dubbio piu' grosso che rimane alla fine di questa valutazione, riguarda l'effettivo svolgimento delle indagini affidate alla missione internazionale EULEX, istituzione sul cui funzionamento operativo e organizzativo nutriamo dei dubbi poiché fortemente limitata dal proprio mandato e ostacolata dalla controparte kosovara, che non ha interesse a fare luce sulla questione del traffico di organi.... Ma questa è un'altra questione... 

Cerchiamo di avere fiducia.... aspettando sviluppi.

giovedì 3 febbraio 2011


Dalle mie parti, quando ero piccolo ed era l'ora di andare a dormire, si usava dire: "il carosello è già finito", significando che per i piccoli era ora di andare a dormire. Ma cos'era il Carosello? 

Questa era la domanda che mi incuriosiva e negli anni '80, quando da piccolo ponevo questa domanda, venni a sapere che il carosello era in pratica la trasmissione televisiva quotidiana, preferita dalla maggior parte della gente.

Il "Carosello" era una trasmissione televisiva che andava in onda sulla Rete Nazionale (oggi Rai 1) ogni sera dalle 20.50 fino alle 21.00, ad eccezione del Venerdì Santo e del 2 Novembre.. 

Dieci minuti di sketch comici e intrattenimento musicale, intervallati da pubblicità delle firme che pagavano la messa in onda della trasmissione (oggi diremmo sponsor).

Il Carosello era un appuntamento fisso della sera, per molte famiglie una vera istituzione in un periodo in cui la televisione era ancora un bene di lusso e non così accessibile a tutti come oggi.

Oggi ricorre l'"anniversario del Carosello", infatti la trasmissione è andata in onda quasi ininterrottamente per 20 anni, dal 3 Febbraio 1957 fino al 1' Gennaio del 1977, data in cui io ero ancora troppo piccolo per ricordarmelo.

Vallanzasca - Gli Angeli del Male


Bene.... si tratta di un film e come in tutti i film si tende a far piacere il protagonista al pubblico. Il pubblico deve "tifare" un po' per il protagonista della storia, altrimenti..... "che film sarebbe?".

In questo caso il protagonista interpretato da Kim Rossi Stuart, è Renato Vallanzasca, pluripregiudicato e condannato a diversi ergastoli per omicidi, rapine e altro....

Come nel film, Renato Vallanzasca era veramente conosciuto come il "Boss della Comasina", il "bel Renè" e altri soprannomi che si è per così dire guadagnato, durante la sua interminabile carriera criminale.

Ad oggi vivente, Vallanzasca sembra aver smesso di far parlare di se. E' pur vero che tutt'ora si trova in stato di detenzione......

Tornando al film e al mio personale parere di spettatore, con la pretesa di conosce la storia di Vallanzasca dai libri, devo dire che Michele Placido ha realizzato una bella pellicola. Mi dispiace solo che, soprattutto alla fine del film, Renato Vallanzasca assuma i connotati dell'eroe che quasi si sacrifica per salvare altre vite umane.  

Agli occhi di un pubblico che non conosce le vicende di Vallanzasca, il film lo potrebbe dipinge come un eroe spinto da motivazioni profonde e non semplicemente dall'essere un criminale. 

In conclusione il film è bello da vedere, ma non ci dimentichiamo che il protagonista è un vero criminale, né un eroe né un "superman". Solamente un criminale che direttamente o indirettamente ha lasciato molte vittime innocenti sul suo cammino. 


mercoledì 2 febbraio 2011

Ancora manifestazioni in Albania


Altre manifestazioni di piazza sono previste in Albania per il 4 Febbraio 2011. Questa volta non solo a Tirana ma anche a Valona, Korca e Lezha.

Sembra sempre più insistente la richiesta di dimissioni rivolta a Sali Berisha dell'opposizione socialista di Edi Rama. Rimane comunque difficile capirne i motivi. L'attuale tentativo di destabilizzazione del governo da parte dell'opposizione sembra lanciato sulla scia della "rivoluzione" che coinvolge il Nord Africa, ma non sembra ugualmente motivata.

I paesi del Magreb e l'Egitto si ribellano a regimi totalitari in piedi da decenni, mentre in Albania le elezioni si sono svolte solo nel 2009, in forma unanimemente riconosciuta come democratica.

E' vero che l'Albania rimane per adesso un paese piu' arretrato rispetto ai paesi che, almeno da un punto di vista geografico, rientrano in un quadro Europeo, ma è altrettanto vero che l'Albania ha fatto buoni passi avanti nella realizzazione di infrastrutture, tra cui l'autostrada che collega il Kosovo a Tirana e Durazzo e nel miglioramento dei servizi pubblici in chiave europea. Miglioramenti che si devono al precedente e all'attuale Governo Berisha.

Conseguentemente appare immotivata la protesta dei socialisti e pare ancora piu' immotivata la richiesta di dimissioni del Governo. Il tutto fa pensare che l'attuale movimento di contestazione sia organizzato non per vera necessità o per l'esasperazione della popolazione, ma semplicemente cavalcando l'onda delle proteste in corso nei paesi dell'area mediterranea, che come ripetiamo, vivono situazioni profondamente diverse, dovute ad anni di repressione e di regime. 

La stessa Comunità Europea molto attenta alla situazione politica albanese, oltre alle usuali dichiarazioni di condanna degli scontri di piazza, dovrebbe prendere una posizione più chiara in appoggio alla democrazia e alla sua affermazione in Albania nelle sedi opportune (ovvero il parlamento e non solo la piazza), riconoscendo che l'attuale amministrazione albanese ha fatto dei passi avanti (nei limiti del possibile), in direzione di una futura integrazione europea.

Inglorious Basterds by Quentin Tarantino


Che modo di riscrivere la storia !!! Bellissimo !!! Finisce proprio come vorremmo che finisse !!!

Ok, anche i "buoni" vengono sacrificati per "la causa", ma il finale ha il solito tocco geniale di Tarantino.

Sappiamo che storicamente le cose sono andate diversamente ma il film è bello proprio per questo. E poi l'idea di un gruppo di persone il cui unico scopo è quello di fare piu' vittime possibili e di incutere paura nel nemico è altrettanto geniale.

Non lo voglio raccontare se non lo avete ancora visto.... A me è piaciuto dall'inizio alla fine.


The Egypt Crisis in a Global Context: A Special Report | STRATFOR



The Egypt Crisis in a Global Context: A Special Report | STRATFOR

Link to a detailed and very interesting STRATFOR report on the Egypt crisis, the role of President Moubarak and related geopolitical implications, to better understand the on going crisis.

From www.stratfor.com 

martedì 1 febbraio 2011

Elezioni in Kosovo, risultati finali...


Il Partito Democratico del Kosovo (Pdk) del primo ministro uscente Hashim Thaci ha vinto le elezioni legislative del 12 dicembre scorso, dopo che in alcuni Comuni il voto è stato ripetuto per ben due volte (9 e 23 Gennaio) a causa degli evidenti brogli elettorali.

Stando ai risultati ufficiali resi noti il 31/01/2011 la situazione si profila come di seguito:

PDK (Partito Democratico del Kosovo) il cui leader è Thaqi: 32,1% dei voti e 34 seggi;
LDK (Lega Democratica del Kosovo) del sindaco di Pristina Isa Mustafa: 24,6% e 27 seggi;
Vetevendosje di Albin Kurti, presentatosi per la prima volta: 12,6% e 14 seggi;
AAK (Alleanza per il futuro del Kosovo) di Ramush Haradinaj:11% e 12 seggi;
AKR(Alleanza per il nuovo Kosovo) di Bexhet Pacolli: 7,2% e 8 seggi.

Tutti gli altri partiti non hanno superato lo sbarramento del 5%.

Il Parlamento del Kosovo si costituisce di una sola camera con 120 seggi di cui 100 elettivi e 20 riservati alle minoranze, quindi attribuiti indipendentemente dal risultato elettorale.

Il partito della minoranza serba ha comunque ottenuto ben 13 seggi, grazie ai voti raccolti in varie enclavi del centro e del Sud.

Senza pretendere di fare previsioni, i risultati ci portano a notare alcuni dati:

Nelle enclavi, la minoranza serba si è recata a votare anche se l'affluenza è stata scarsa, riuscendo così a far ottenere 13 seggi al partito serbo, tre in più rispetto ai 10 che gli sarebbero stati assegnati comunque.

I serbi del Nord non sono andati a votare, ovviamente forti del maggior supporto da parte della madre patria Serbia, supporto che nelle enclavi è oramai meno efficace a causa dell'isolamento delle enclavi stesse e il progressivo accaparramento del territorio e degli spazi vitali da parte della maggioranza albanese.

Vetevendosje si afferma come terza forza politica del Kosovo indipendente. Albin Kurti, leader di quello che fino a qualche mese fa era un movimento studentesco, avrà modo di dire la sua in Parlamento, nella speranza che attui una linea più tollerante e rispettosa delle regole civili durante le manifestazioni che organizzerà da ora in avanti.

Le prospettive per Kurti di far parte di una coalizione di governo sono comunque inesistenti dal momento che la linea di Vetevendosje fino ad oggi è stata la più oltranzista e contraria alla presenza internazionale in Kosovo. Presenza quella della Comunità Europea appoggiata da tutti gli altri partiti politici per ovvi motivi di integrazione Europea futura e relativi finanziamenti.

Ramush Haradinaj, grazie ai consensi ottenuti nelle roccaforti dell'AAK nella regione di Pec/Peja (tra cui comuni come Decani), è riuscito a mantenersi abbondantemente sopra il 10%, nonostante i suoi problemi giudiziari vengano portati agli albori della cronaca sempre durante le elezioni (processo di primo grado per crimini di guerra all'Aja nel 2008 durante le elezioni politiche e Processo di secondo grado per gli stessi crimini durante l'ultima tornata elettorale).

Bexhet Pacolli e AKR esce sconfitto ancora una volta pur essendo rappresentativo in Parlamento, avendo superato la soglia del 5%. La scarsità di consensi di AKR a vantaggio di risultati migliori per PDK e AAK in particolare, dimostra ancora una volta che le prospettive di impiego e progresso promesse da Pacolli, non interessano ai kosovari quanto i proclami retorici di ex guerriglieri, sedicenti eroi di guerra e liberatori UCK.

Da quanto avrebbe dichiarato Isa Mustafa, Sindaco uscente di Pristina e leader dell'LDK, affermatosi ben oltre il 20%, una coalizione di governo con il PDK non è auspicabile, preferendo rimanere all'opposizione. Non dimentichiamo che la coalizione PDK - LDK ha governato negli ultimi due anni e proprio l'LDK ha sfiduciato il governo uscente.

Le radicali differenze di programmi tra i vari partiti e le differenze nelle vedute e nelle mire dei leader politici, lasciano presagire una situazione di stallo non di facile risoluzione per Thaqi, nel tentativo di formare un governo che possa in effetti governare.

Comunque vada, a parte Albin Kurti che è entrato in Parlamento, se pur con un peso relativo, i soggetti destinati a governare sono sempre gli stessi del passato. Ex militanti dell'UCK, presunti o confermati criminali di guerra e trafficanti di ogni genere, rieletti in elezioni dalla dubbia regolarità e dall'affluenza scarsa.

Questo è comunque il volere del popolo sovrano del Kosovo....

.... "Ogni popolo ha il governo che si merita" .....