"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

venerdì 31 dicembre 2010

Mostar



Sono stato a Mostar !! Nella regione dell'Herzegovina, nell'odierna Bosnia i Herzegovina, regione dove negli ultimi anni si sta sviluppando ulteriormente la coltivazione della vite e dove si produce un ottimo vino, sia rosso che bianco. 

Mostar è una città di circa 100.000 abitanti attraversata dal fiume Neretva, a meno di 30 chilometri da Medjugorje, famosa meta di pelligrinaggi religiosi fono dal 1981.

Insediamento antico, ha visto il suo maggior sviluppo durante la dominazione ottomana della zona. 

Il famoso Ponte Vecchio di Mostar, fu finito di costruire negli ultimi anni del 1500. Al suo posto sorgeva un ponte di ferro che fu ricostruito ad opera dei cittadini di Mostar in un ponte di pietra, con il benestare e l'aiuto dei turchi (ottomani), specialmente per la progettazione.

Il ponte di pietra venne poi distrutto da colpi di artiglieria durante la guerra di Bosnia nel 1993 e ricosctruito negli anni a seguire (ultimato nel 1997) con finanziamenti dell'UNESCO di cui Mostar è patrimonio artistico mondiale.

Durante la guerra di Bosnia, la città di Mostar fu prima assediata dalle truppo serbe, che diedero vita ad un'aspra lotta contro l'alleanza croata e musulmana.

L'alleanza così composta riusci a respingere gli attacchi serbi e allontanarli dalla città, con il relativo esodo delle popolazioni di etnia serba. Questo fu solo il preludio ai futuri scontri tra le due fazioni dell'allenanza musulmano-croata che iniziarono una dura lotta tra loro.

Ad oggi la città di Mostar è un luogo pacifico e meraviglioso nonostante le due principali etnie croata e musulmana, vivano prevalentemente separate sui dui lati del fiune Neretva. La popolazione serba compre circa il 4% del totale, ma il ritorno di questa etnia è ancora difficoltoso.

L'accoglienza che ho avuto a Mostar, da parte della gente è stata incredibile. Persone gentili nei modi che non fanno mai mancare un sorriso. Questo unito alla bellezza di una città antica, costruita in pietra e legno, con i tetti di pietra tipici dell'Herzegovina, attraversata da impetuosi corsi d'acqua che si insinuano tra le costruzioni e i ponti, fa si che il soggiorno sia piacevole e rilassante.

Mostar... una visita bellissima !!!


sabato 25 dicembre 2010

BUON NATALE - MERRY CHRISTMAS


PACE IN TERRA AGLI UOMINI DI BUONA VOLONTA'

Buon Natale - Merry Christmas - Срећан Божић - Feliz Navidad - Gëzuar Krishtlindjet - God Jul 
Frohe Weihnachten - Mutlu Noeller - Joyeux Noël - Hyvää Joulua - Crăciun fericit - С Рождеством

martedì 21 dicembre 2010

Heart of Darfur


Ho letto questo libro scritto da una ragazza che per nove mesi ha lavorato come infermiera con l'Organizzazione Medici Senza Frontiere, durante la crisi del Darfur, in Sudan.

Il Darfur è la regione ovest del Sudan, che per alcuni anni è stato territorio di battaglia tra le truppe governative del Sudan, l'Armata di Liberazione del Sudan e altre gruppi tribali locali.

Per chi come me ha partecipato a missioni internazionali operando in territori post bellici e in crisi umanitarie, è un libro facile da leggere, ne traspare il senso di frustrazione e di impotenza di chi va in certi luoghi per aiutare, per "fare la differenza", con tutti i buoni propositi che si hanno a priori, ma si trova davanti a una situazione che non si puo' cambiare alla radice, ma si cerca di tamponare come meglio si puo'.

L'operatore umanitario puo' fare la differenza in singoli, piccoli casi, puo' salvare la vita o alleviare le sofferenze di un certo numero di persone, ma è impotente davanti alla devastazione e alla crudeltà della guerra.

Il senso di frustrazione aumenta quando oltre agli orrori quotidiani, si percepisce anche l'inadeguatezza delle soluzioni proposte a livello politico, e l'insufficienza dello sforzo umanitario nei confronti delle persone colpite dal conflitto.

Come l'autrice spesso spiega, scrivere questo libro serve a non dimenticare gli amici del Darfur, narrare singole storie che per alcune ore o al massimo alcuni giorni si sono intrecciate con l'opera umanitaria dell'autrice, serve a non dimenticare chi ha sofferto e soffre, oppure è morto o è destinato a morire.

Ci sono domande che l'autrice si pone alla fine del libro: a cosa sono serviti i nove mesi in Darfur? Ho fatto veramente "la differenza"?, E' valsa la pena almeno di tentare? E altre domande che al termine di una simile esperienza, vissuta con dedizione e con grande dispendio di emergie fisiche e mentali, sorgono spontanee.

Alcune risposte sono evidenti, ogni vita salvata è una vittoria, ma quante sono le vite che non si riesce a salvare? Quante le persone che non avranno mai voce per urlare le proprie sofferenze e sono destinate a morire nell'indifferenza ed essere dimenticate da tutti?

Ho letto altri libri simili scritti da così detti "volontari delle Nazioni Unite", da giornalisti e scrittori vari. Nessuno tra gli autori che ho letto, riesce a descrivere la miseria della gente senza inventare qualche narrazione che non corrisponde alla realtà. Quasi nessuno riesce a descrivere le sofferenze delle vere vittime della guerra, non i governi, non i politici o gli eserciti, ma le persone che la guerra la subiscono sulla propria pelle.

Non descrivono questa realtà perchè non l'hanno vissuta e non la vivono. La maggior parte degli operatori di organizzazioni internazionali, vivono i conflitti in modo marginale, mai coinvolti in prima persona, mai a contatto diretto con la gente. Sono osservatori da una posizione privilegiata e spesso troppo distante dalla relatà e dalle reali sofferenze della vittime.

L'autrice di questo libro, che ha vissuto e aiutato le popolazioni, vere vittime della guerra in Darfur, descrive la realtà come la conosco anche io, come anche io l'ho vissuta con le emozioni che suscita dirabbia e frustrazione, una realtà che urla di dolore ma la cui voce per colpa o dolo, non viene udita.

Cercando di dedicare tutta se stessa ad aiutare i bisognosi, si deve rendere conto che nonostante tutto lo sforzo profuso, ci sono altri che non ci mettono la stessa energia, le risorse non sono mai sufficienti e le soluzioni trovate per alleviare fame, sete e malattie, sono sempre fortunose e temporanee a causa della guerra e dell'ingiustizia.

Ho letto molto volentieri tutta la narrazione dando il mio contributo a non dimenticare tutte queste vittime. Mi consola che ci sia qualcuno che come me, si sente la coscienza pesante nel vedere che lo sforzo internazionale non è nè indirizzato a dovere verso la risoluzione dei conflitti, nè sufficiente nei numeri, per risolvere i problemi di migliaia di persone, vittime dei conflitti.

Che io lo abbia letto nell'ottica giusta o no... è un bel libro.... io lo consiglio.

sabato 18 dicembre 2010

Somalia ancora morti e migliaia di rifugiati in fuga.


Ancora morti ammazzati in Somalia.

L'ANSA riporta oggi un rapporto dell'OCHA, Agenzia ONU per l'assistenza umanitaria. Nell'ultima settimana sarebbero 35 i morti, in prevalenza civili, vittime degli scontri tra i ribelli di Al Shabaab e le truppe governative supportate dalle truppe della missione ONU AMISON.

35 morti in 7 giorni.... cinque al giorno !!! Secondo la mia personale opinione, sono i numeri di una guerra.

Ancora piu' impressionanti sono i numeri degli sfollati e rifugiati che dovrebbero essere posti sotto la protezione dell'UNHCR. Sarebbero oltre 25.500 in Somalia, le persone allontanate dalle loro case e dalla loro terra, negli ultimi due mesi del 2010.

Sarebbe interessante vedere di persona cosa fa l'UNHCR per questa gente. Spero che faccia qualche cosa di meglio rispetto a quanto ha fatto con i kosovari serbi cacciati dal Kosovo nel 1999 e non ancora tornati a casa perchè le condizioni di sicurezza non sono ancora favorevoli e il governo locale ha tutt'ora standard bassissimi di rispetto dei diritti umani e delle minoranze. .

Dunque: in Somalia ci sono persone costrette a morire, molte altre costrette a lasciare le proprie case, dovendo far fronte a malattie, carenza di acqua e cibo. Una delle parti in lotta è dichiaratamente legata ad Al Qaeda e all'estremismo islamico... e tutto questo è ignorato sia dai mass media (la Somalia non è mai in prima pagina e nemmeno in seconda), sia da tutti gli splendidi, sorridenti signori della Comunità Europea e degli Stati Uniti.

Qualche cosa non torna.... il nostro spirito umanitario occidentale ci dovrebbe spingere a prendere provvedimanti in Somalia.

Noi che ci consideriamo i custodi dei principi democratici piu' evoluti, che facciamo "guerre preventive al terrorismo" in Afghanistan e "guerre umanitarie" nei balcani.... ignoriamo completamente una catastrofe umanitaria come quella Somala, che meriterebbe nella stessa misura, il nostro altruismo.

martedì 14 dicembre 2010

Elezioni in Kosovo

I risultati elettorali del Kosovo sembrano ritardati dai consueti brogli elettorali. Così riferiscono diverse fonti aperte.

Non va dimenticato che alle elezioni del 2008, avrebbero votato elettori di circa 120 anni di età (alla faccia della guerra) e circa 30 seggi elettorali furono invalidati dalle autorità internazioneli di supervisione elettorale, per gravi irregolarità e brogli, nonostante infrazioni minori e lievi irregolarità, siano solitamente tollerate dalla comunità internazionale incaricata della supervisione, o quantomeno non pregiudicano la generale regolarità del voto.

Comunque, da quanto si apprende dalle stesse fonti, come si poteva prevedere il PDK di Hashim Thaqi si è confermato il primo partito politico del Kosovo con il 33.5%. L'LDK di Isa Mustafa si è attestato intorno al 26.2%, con una leggera ripresa rispetto alle elezioni del 2008.

Nell'attesa di conoscere le percentuali degli altri partiti tra cui AAK di Ramush Haradinaj, Vetevendosje di Albin Kurti e AKR di Bexhet Pacolli, e la percentuale dei votanti sul totale degli aventi diritto, si puo' affermare che nulla è cambiato nella scena politica del Kosovo.

Per la seconda volta Ramush Haradinaj e l'AAK, hanno affrontato le elezioni in concomitanza con il processo per crimine di guerra a carico dell'ex premier del Kosovo.

Le percentuali dei due principali partiti PDK e LDK, sono pressochè invariate rispetto alle precedenti elezioni. Nella legislatura precedente questi due partiti si allearono per formare il governo, in questo caso un'alleanza è improponibile dal momento che le elezioni anticipate sono docute proprio ai dissensi tra PDK e LDK che hanno portato alle elezioni anticipate.

Con queste percentuali, comunque temporanee, si prospetta una maggioranza derivante dalla coalizione tra PDK e piu' di 2 tra gli altri partiti minori, in modo da garantire un 50%+1 necessario per governare.

Sarà interessante vedere in che termini i programmi di governo dei vari partiti, permettano alleanze capaci di governare.

Aspetti politici a parte, è evidente che la voglia di cambiamento della gente del Kosovo si è in qualche modo spenta, visto che hanno votato ancora una volta per le stesse figure politiche, nonostante le novità alternative proposte in questa tornata elettorale. Evidentemente si trovano tutti bene nelle condizioni in cui si trovano.

Le lamentele di povertà diffusa tra la popolazione, mancanza di posti di lavoro, arretratezza, corruzione diffusa nella pubblica amministrazione, solitamente portano gli elettori a cercare un cambiamento nella leadership.

Nel caso del Kosovo, in base al risultato elettorale, sembra che tutti siano soddisfatti di come vanno le cose dal momento che le percentuali sono quasi identiche a quelle del 2008.

Inoltre è di oggi la notizia diffusa anche da Reuter-Italia, relativa ad un rapporto del Consiglio d'Europa, dove Hashim Thaqi viene considerato a capo di un gruppo criminale in stile mafioso, responsabile di omicidi, traffico di organi e altri crimini.

Il passato di Thaqi soprannominato "the snake" (il serpente), quale comandante di un gruppo di paramilitari UCK, è noto alla cronaca. Le notizie che vedono alti esponenti del suo partito coinvolti in episodi di corruzione, sono altrettanto noti anche all'Unione Europea. 

Non per ultimi i fatti riferiti da Carla Del Ponte nel suo libro "La Caccia", ci dovrebbero far riflettere su chi sia il principale interlocutore kosovaro della Comunità Europea.

Soprattutto si pensi in che mani mettiamo tutti i soldi che la Comunità Europea (e di conseguenza tutti noi contribuenti) spende in Kosovo, con risultati a tutt'oggi scarsi in tutti i settori, dopo oltre 10 anni dalla fine della guerra.



lunedì 13 dicembre 2010

Elezioni politiche anticipate in Kosovo ... - 1 (exit-pol)

Benissimo,
in Kosovo si è votato oggi per le elezioni politiche, anticipate.

Dai primi exit-pol si evince che Thaqi, il "Premier uscente", anche se sfiduciato dal parlamento, ha comunque mantenuto alta la bandiera confermandosi alla testa del partito piu' votato.

Ramush Haradinaj, noto guerrigliero UCK, che al momento deve frontenggiare l'ennesimo processo all'Aja, per crimini di guerra, ha superato la soglia del 5%, anzi ha probabilmente aumentato i consensi di qualche punto percentuale rispetto alle elezioni del 2008.

Le alternative AKR di Bexhet Pacolli, noto imprenditore di passaporto svizzero, avrebbe superato di poco lo sbarramento del 5%.

Il nuovo partito "Vetevendosje" atteso come la rivelazione della tornata elettorale, si sarebbe dimostrato in realtà per quello che è, ovvero niente piu' di un movimento che gode di scarso appoggio popolare. Infatti Vetevendosje di Albin Kurti, sarebbe rimasto fuori dalla scena politica futura non avendo raggiunto il fatidico 5%.

Ancora nessuno dice niente sul partito del defunto Presidente Ibrahim Rugova, l'LDK, ex partito di maggioranza, oggi guidato da Isa Mustafa, Sindaco di Pristina, dopo l'uscita di scena di Fatmir Sejdiu, erede storico di Rugova e Presidente uscente della "Republika e Kosoves".

Dato importante di cui non ho letto notizie (oramai mi baso sulla stampa non vivendo piu' nel "Kosova"), è l'affluenza alle urne. Alle precedenti elezioni aveva partecipato circa il 42% degli aventi diritto. Su 2 milioni di persone in totale, i membri del parlamento erano stati eletti praticamente con i voti dei propri familiari o poco piu'.

In attesa deii risultati ufficiali e i dati sull'affluenza, non credo di sbagliare se dico che in un modello democratico come quello europeo, esportato anche in Kosovo, "ogni popolo ha i governanti che si merita".

Aspettiamo fiduciosi.......


giovedì 9 dicembre 2010

La mia vita e il cellulare - Che c'entra? ...c'entra c'entra... !!!

Oggi mi sono tristemente reso conto di dipendere in buona parte, dal mio telefono cellulare.

Sono uscito per degli impegni oggi pomeriggio e dopo circa mezz'ora di viaggio in macchina mi sono accorto di aver dimenticato il mio telefonino.

Avevo urgenza di chiamare una persona con cui avevo un appuntamento e il numero di questa persona era memorizzato nel mio cellulare.

Inoltre, nelle ore in cui ero via, c'era la possibilità che ricevessi alcune telefonate per motivi privati e di lavoro.

Qui ho capito che oggi giorno, senza il telefonino, sono praticamente scollegato dal resto del mondo. Mi sono anche chiesto "come facevamo una volta senza il telefono cellulare?".

L'unica risposta che mi sono dato è che prima avevamo ritmi diversi, gli impegni sia privati che di lavoro erano vissuti in maniera piu' differita, anzichè in tempo reale come succede oggi.

Comunque, nel tentativo di risolvere il problema di questa grave dimenticanza, ho pensato di fermarmi ad un telefono pubblico, chiamare a casa, e farmi dare il numero di cui avevo bisogno consultando la rubrica del mio cellulare.

Tutto facile in teoria, ma il telefono pubblico è diventato oramai una rarità.

Mi ricordo che anni fa avevo un'idea chiara su dove trovare una cabina telefonica. Il telefono a gettone, a monete o a schede era frequente ed era in luoghi che tenevo a mente automaticamente, come l'ufficio postale, la banca, il bar o altri luoghi di interesse generale.

Inoltre non c'era una piazza o un parcheggio che non avesse un telfono pubblico, lì, pronto a disposizione.

Oggi mi sono trovato in difficoltà: "dove potrei trovare un telefono pubblico?" Ho visitato tre bar in cerca di un "telefono a scatti", nulla... il "posto telefonico pubblico" sembra oramai una rarità, credo anche che il numero di cabine telefoniche in città sia diminuito parecchio. Ho chiesto a piu' persone della zona "dove posso trovare una cabina telefonica?" e tutti molto perplessi hanno dovuto pensare prima di dire "non ne ho idea" o "indicarmi luoghi distanti".

Finalmente ho visto, come un miraggio, una cabina telefonica... Entrare in una cabina telefonica, inserire le monete, sollevare il ricevitore rosso e comporre il numero su quella tastiera metallica, è stata una sensazione di altri tempi. Come di altri tempi è il rumore delle monete che cadono e scandiscono il tempo della conversazione.

Telefonare da una cabina telefonica evoca una gestualità che anni or sono era normale e quasi quotidiana, oggi per me è una cosa quasi dimenticata tanto da apparirmi come un'azione che facevo per la prima volta.

Alla fine sono riuscito a sopravvivere anche senza il telefonino, ma mi sono reso conto che il cellulare è entrato a far parte della mia quotidianità e quindi della mia vita, piu' di qualsiasi altro oggetto tecnologico che mi circondi. E' diventato non piu' un optional ma una necessità.

Immaginiamoci quindi, visto che è una necessità per me che sono nato in epoca precedente all'avvento dei telefonini, quanto un telefono cellulare sia indispensabile, insostituibile e necessario per le generazioni successive alla mia....

Tutto cio'... Sarà cosa buona o no?

lunedì 6 dicembre 2010

Chiusdino - Mercatino di Natale




Chiusdino è un Borgo Medievale in Provincia di Siena, a metà strada tra la città di Siena e il mare. 

Famoso per aver dato i natali a San Galgano, il Santo della spada nella roccia, Chiusdino è arroccato su una collina a circa 550 metri sul livello del mare.

Ieri si è tenuto il caratteristico mercato natalizio per le vie del paese. 

Bancarelle di prodotti artigianali locali e prodotti tipici allestiti nelle caratteristiche vie del Borgo. Ma anche quadri e lavorazioni artistiche della zona.

Una passeggiata carina anche se fredda, in clima natalizio nella tipica ambientazione medievale, con musica e colori per le strade del paese, oltre ad una buona occasione per fare e farsi qualche regalo di Natale fuori dall'usuale. 

Bella serata...

domenica 5 dicembre 2010

Somalia - 100 morti in 3 giorni


Ancora morti a Mogadiscio e altre località della Somalia.

Secondo alcune agenzie stampa negli ultimi tre giorni sarebbero almeno 100 le vittime degli scontri tra i militanti di Al Shabaab, il gruppo terroristico islamico legato ad Al Qaeda e le forze fedeli al Governo locale supportate dalle truppe dell'Africa Union.

Si tratta di una vera e propria carneficina e a farne le spese è sempre la popolazione civile costretta a rifugiarsi in zone lontane dai combattimenti.

Ancora una volta mi pongo la stessa domanda: come è possibile che un massacro del genere venga completamente ignorato sia dai mass media che dalle autorità Italiane ed Europee?

Come mai abbiamo tollerato episodi di ingerenza internazionale in Bosnia, Kosovo, Iraq e Afghanistan, ma nessuno dice una parola sulla Somalia?

Non dimentichiamo che il territorio somalo è stato una colonia in parte anche italiana fino al 1961 e che ad oggi, parte della popolazione ancora parla la nostra lingua.


sabato 4 dicembre 2010

Elezioni Anticipate in Kosovo


Dopo la caduta del Governo del Kosovo indipendente, a causa delle divergenze di veduta tra i principali partiti di maggioranza (PDK e LDK), con le dimissioni del Presidente Fatmir Sejdiu, in Kosovo si andrà anticipatamente al voto il 12 Dicembre 2010.

Su un totale di poco piu' di 2 milioni di cittadini, circa 1,6 milioni ha diritto al voto. Quasi sicuramente le minoranze serbe non si presenteranno alle urne poichè non riconoscono la legittimità del Governo di Pristina.

Sembra che il voto sarà supervisionato da ben due missioni internazionali e da una delegazione di parlamentari europei. Le precedenti elezioni di Novembre 2008, sono state caratterizzate da una bassa affluenza alle urne (circa 42% degli aventi diritto) e da numerosi brogli, tra cui persone di 120 anni che avrebbero votato schede riversate nelle urne a decine dai medesimi personaggi.

I brogli rilevati nel 2008 portarono all'annulamento di oltre 30 seggi. Speriamo che questa volta, con tutte queste missioni di esperti del monitoraggio elettorale, si riesca ad ottenere una certa trasparenza.

Il dilemma principale rimane comunque ed è legato alla qualità dei candidati politici al parlamento. La scena politica del Kosovo non ha faccie nuove, le stesse persone ruotano attorno al potere centrale ed al Parlamento, sin della fine della guerra.

L'unica novità potrebbe essere Albin Kurti, il famigerato leader del movimento studentesco Vetevendosie, che entrerà in politica come era normale che avvenisse.

Kurti, abile oratore e trascinatore, ha sempre proclamato slogan contro la presenza internazionale in Kosovo, pur senza dichiarare esplicitamente di voler rinuciare anche ai soldi che la Comunità Europea spende in Kosovo.

Famose sono le azioni dimostrative che il movimento di Kurti intraprende a Pristina con il favore della notte:, tra cui scritte sulla carrozzeria delle macchine EULEX, e vistose scritte riportanti slogan contro altri personaggi politici

.

martedì 30 novembre 2010

On My Way Home ........


The farther you get lost,
the richer will be the road that will take you back home

- - - - - -
 
Piu' lontano ti perdi,
più ricca sarà la strada che ti riporterà a casa.

domenica 28 novembre 2010

Albania - Independence Day


Today 28 of November, is the Albanian Flag Day. Today in 1912, Albanian gained its independence from the Ottoman Turkish Empire.
The Albanian league created in 1878, a league of the balkan populations of albanian culture and language, fought for the independence of Albania from 1908 to 1912, when Turks agreed to the Albanians' demand of independence.

Even if 28 of November doesn't mark any anniversary for Kosovo, the Albanian flag day is wormly celebrated by the albanian ethnic people of Pristina.



(Photo: Pristina with Albanian Flags dispayed on the streets celebrating the Albanian Flag Day 28/11/2010)

sabato 27 novembre 2010

Canzona di Bacco


Quant'è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.

Lorenzo De' Medici                   

venerdì 26 novembre 2010

Guerre senza voce ???


Secondo quanto riferito dal servizio di Ambulanza di Mogadiscio, riportato da alcune agenzie stampa internazionali, dall'inizio del 2010 ad ora, gli scontri tra i militanti di Al Shabab legati ad Al-Qaeda e le truppe somale supportate dei soldati ONU dell''Africa Union, fedeli al Governo transitorio, avrebbero provocato circa 2.100 morti.

Dal gennaio del 2009 il totale delle vittime, per lo piu' civili, ammonta a 4.260 e l'incredibile numero di feriti a circa 12.567.

L'incredibile numero di vittime è dovuto al fatto che gli scntri avvengono spesso in ambito urbano dove il coinvolgimento di civili è praticamente inevitabile.

I numeri sono quelli di una guerra. Ancora una volta mi domando perchè in Italia, né la stampa né l'informazione in TV, dia notizia di questi massacri.

Parte della Somalia è stata una colonia italiana fino ai primi anni '60.




mercoledì 24 novembre 2010

Ted Bundy - Serial Killer


Oggi nel 1946, nasceva Ted Bundy, uno dei piu' prolifici serial killer che la storia degli Stati Uniti Ricordi.

Dal 1974 al 1978 ha causato la morte di almeno 30 vittime dallo Utha alla Florida. Durante il processo a suo carico, Bundy ha confessato 28 omicidi ma secondo gli inquirenti il numero potrebbe crescere ad almeno 50.
Le vittime di Bundy erano esclusivamente giovani donne, violentate e seviziate, i cui corpi venivano spesso ritrovati mutilati o fatti a pezzi.

Insospettabile nei modi e nelle apparenze, Bundy conduceva una vita normale e riservata che nascondeva una personalità perversa e sessualmente disturbata.

Nato in una Clinica per Ragazze Madri nel Vermont, Ted Bundy viene presto abbandonato dalla madre che, dopo tre mesi, torna a prenderlo presentandosi come la sorella del neonato.

Ted Bundy crescerà accudito da una madre che in realtà altri non è che sua sorella. Ted non riuscirà neanche ad accettare il rapporto di questa con il marito Johnny.

Nonostante i buoni voti durante la carriera scolastica e l'interesse per lo studio e per la politica, Ted presenta molti limiti, tra cui il fatto di non riuscire a portare a termine alcun progetto e venendo quindi considerato una persona poco affidabile.

Il giovane Bundy si innamora tra il 1967 e 1969 di una studentessa che non lo ricambia con lo stesso amore.
Questa delusione amorosa segnerà l'esistenza di Ted per il resto della sua vita.

Ancor piu' traumatico sarà l'evento del 1968 quando Bundy, entra in possesso di alcuni documenti tramite i quali scopre che la sorella è in effetti sua madre.

Nonostante tutto, Ted Bundy vive una vita normale fino al 1973, data in cui incontra per la seconda volta il suo primo amore Stephanie Brooks. La ragazza stupita dal cambiamento di Bundy si innamora perdutamente fino al punto di chidergli di sposarla.

All'apice dell'innamoramento di lei, Ted si vendica del rifiuto ricevuto anni prima e la abbandona per sempre, cadendo, da qui in poi, in un vortice di crimini.

Nei primi mesi del 1974, almeno 5 studentesse svaniscono nel nulla. Le uniche tracce che la polizia trova in relazione al serial killer sono informazioni di uno sconosciuto con un braccio e una gamba ingessata che avvicina le vittime. Purtroppo la mancanza di comunicazione tra le forze di polizia di diversi stati negli USA,
fa si che questa informazione non possa essere utilizzata pienamente.

Finalmente identificato nel 1975, Bundy viene arrestato. Condannato a 15 anni di prigione, nel 1977 riesce ad evadere per ben due volte e a scappare in Florida, dove in poco tempo ricomincia la mattanza di giovani donne.

Ted Bundy viene nuovamente assicurato alla giustizia il 15 febbraio del 1978 in Florida, stato in cui vige la pena di morte.

Il processo a Theodore Robert Bundy si svolge dal  1979 al 1980 con una forte attenzione mediatica, fino alla condanna alla sedia elettrrica. La sentenza viene comunque evitata fino al 1989 a seguito di una serie di ricorsi architettati dallo stesso Bundy che si difendeva da solo, e una serie di omicidi, oltre ai 28 confessati, ancora oggetto di indagine perchè non chiaramente attribuibili al serial killer.

Il 24 gennaio 1989, Ted Bundy viene giustiziato sulla sedia elettrica mettendo definitivamente fine alla storia del piu' sanguinario Serial Killer di sempre.




martedì 23 novembre 2010

Gianni Rodari - Il Vigile Urbano


Chi è più forte del vigile urbano?
Ferma i tram con una mano.
Con un dito, calmo e sereno,
tiene indietro un autotreno:
cento motori scalpitanti
li mette a cuccia alzando i guanti.
Sempre in croce in mezzo al baccano:
chi è più paziente del vigile urbano?

G.Rodari


sabato 20 novembre 2010

The Last King of Scotland - Un bel film


Oggi, di ritorno dall'Uganda, ho visto il film "The Last King of Scotland".

Il film parla dell'ascesa al potere del dittatore Idi Aimin, a seguito di un colpo di stato nel 1970.

Idi Aimin è ritenuto responsabile di circa 300.000 vittime ugandesi durante il periodo di dittatura dal 1971 al 1979.

Ex militare delle truppe inglesi in Uganda, Idi Amin è stato campione ugandese di boxe per sei anni consecutivi, prima della sua ascesa al potere.

Amin è morto in esilio in Arabia Saudita nel 2003, ma ad oggi parte della popolazione Ugandese lo considera come un Presidente che era vicino alla sua gente.

Il film ripercorre la presa del potere da parte di Idi Amin in Uganda e altri eventi storici come il dirottamento di un aereo con 246 passeggeri all'Aeroporto di Entebbe nel 1976, ad opera di un gruppo palestinese, successivamente liberato dalle truppe speciali israeliane.

Nel film, Amin non è demonizzato come storicamente è avvenuto sui mass-media internazionali, ma vengono messi in luce aspetti privati e caratteriali che ne rivelano il duro modo di amministrare il potere ma anche le paure e le paranoie.

Un bel film e una bellissima interpretazione di Forest Whitaker nel personaggio di Amin.


venerdì 19 novembre 2010

mercoledì 17 novembre 2010

Situazione in Kosovo


E' del 15 Novembre la notizia dell'ennesimo attentato a Zvecan, paese a Nord del Kosovo, a pochi chilometri da Kosovska Mitrovica, area popolata prevalentemente dall'etnia di minoranza serba.

La tensione nella regione rimane alta. I motivi del contendere, se pur vasti, sono riferibili alla situazione che si è creata nella regione del Kosovo a seguito dell'autodichiarata indipendenza da parte della maggioranza albanese.

La minoranza serba che popola in prevalenza il nord, ma anche altre zone della regione (cosiddette enclavi serbe), non riconosce il diritto dell'etnia albanese di governare sul Kosovo che storicamente è una regione che appartiene alla Serbia. 

Inoltre come si legge in molti rapporti di osservatori internazionali, il Governo kosovaro albanese è lontano dal raggiungimento di standard democratici, nonostante gli oltre 10 anni di supervisione internazionale ONU e negli ultimi anni dell' Unione Europea. 

Infatti le minoranze non albanesi del Kosovo, soprattutto Zingari, vivono ancora in situazioni di indigenza e discriminazione, se la minoranza è quella serba, la vita va avanti in uno stato costante di minaccia da parte albanese e impossibilità di affermare diritti fondamentali quali la libertà di movimento, fuori dalle enclavi. 

Senza considerare la questione dei profughi serbi del Kosovo (circa 300.000 persone), che a oltre 10 anni dall'offensiva dell'UCK, favorita dai bombardamenti NATO, sono costretti a vivere in campi profughi in Serbia, senza possibilità di tornare nelle loro case, oramai distrutte o in possesso di kosovari albanesi.  
  
La situzione del Kosovo è ancora instabile, soprattutto per problemi inter-etnici che potrebbero peggiorare nei prossimi mesi. Questo è anche cio' che traspare dall'ultimo rapporto trimestrale del Rappresentante ONU a Pristina, al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Niente di nuovo.

venerdì 12 novembre 2010

Ho letto un bel libro


Ho letto veramnete un bel libro.
TIRATORE SCELTO è la storia di Carlos Norman Hathcock II, Sergente Armiere, Tiratore Scelto - Esploratore (Sniper-Scout) dei Marine. Nato a Little Rock (USA) nel 1942 e morto a Virginia Beach (USA) nel 1999.

Arruolatosi nel corpo dei Marines all'età di 17 anni, ha vinto la Wimbledon Cup di Tiro alla distanza di 1000 yards nel 1965.

La vittoria della Wimbledon Cup è uno degli eventi di cui si narra nel libro.

Nel 1966 fu inviato in Vietnam dove ha fatto fuori quasi 100 nemici e dove il suo soprannome di White Feather (Penna Bianca), per via della piccola piuma bianca che portava sul berretto, era diventato un mito tra i Marines e uno spettro per i nemici, tanto da mettere una taglia sulla sua testa pari a tre anni di stipendio, a chi lo avesse ucciso.

La narrazione degli eventi in Vietnam è assolutamente da romanzo. Hathcock si è reso partecipe di azioni ad oggi inimitate, sia in squadra che da solo in missioni speciali, che gli sono valse molte onoreficenze militari.

Carlos Hathcock è anche uno dei fondatori della scuola per Sniper - Scout dei Marines Americani e un modello da imitare per ogni tiratore scelto americano.

Il suo talento ancora un mito sia tra le forze armate che tra gli appassionati del tiro sportivo a lunga distanza.

Se come me sei un appassioanto delle guerre dell'ultimo secolo, ti risulterà semplice contestualizzare la storia di Carlos Hathcock, ma anche se non conosci la guerra del Vietnam, le gesta di Hathcock ti sembreranno un romanzo da leggere tutto d'un fiato.

A me è piaciuto.

lunedì 8 novembre 2010

Tolerance

I am perplexed that so many are against a mosque being built near Ground Zero. I think it should be the goal of every American to be tolerant. The mosque should be allowed, in an effort to promote tolerance.

That is why I also propose, that two gay nightclubs be opened next door to the mosque thereby promoting tolerance within the mosque. We could call the clubs "The Turban Cowboy" and "You Mecca Me So Hot".

Next door should be a butcher shop that specializes in pork and have an open barbeque with spare ribs as its daily special. Across the street a very daring lingerie store called "Victoria Keeps Nothing Secret” with sexy mannequins in the window modeling the goods.

Next door to the lingerie shop, there would be room for an Adult Toy Shop (Koranal Knowledge?), its name in flashing neon lights, and on the other side a liquor store, maybe call it "Morehammered"?

If you agree in promoting tolerance and you think this is a good plan, pass it on.
 
It is not mine, I received it via e-mail from a friend)

Terremoto a Kraljevo (Serbia)

Il 3 Novembre scorso c'è stato un terremoto che ha interessato il centro e il Sud della Serbia, compreso il Kosovo.

La città Kraljevo, che sorge nella Serbia centrale, sulle sponde del fiume Ibar, è risultata particolarmente provata dal terremoto di magnitudo 5.3. Molte case sono risultate seriamente lesionate e danneggiate.

La zona di Kraljevo, nel distretto di Raska, ospita campi di accoglienza per molti profughi Kosovari-Serbi, che furono costretti a lasciare il Kosovo a causa dei bombardamenti della NATO nel 1999 e la conseguente offensiva delle milizie kosovare albanesi dell'UCK.

Questi profughi, circa 300.000 persone, di cui circa 20.000 vivono ad oggi nella zona di Kraljevo, vivono in condizioni precarie da circa 10 anni, aspettando la possibilità di tornare a casa, e soffrendo la carenza di aiuti da parte della Serbia, a causa della crisi finanziaria globale.

Ci sono ancora alcune NGO, per fortuna, che portano avanti programmi di aiuti per profughi della guerra del kosovo, cercando, nei limiti delle loro possibilità, di alleviare i disagi delle singole famiglie. Purtroppo non basta....

Vorrei sapere esattamente cosa fanno le istituzioni internazionali come l'UNHCR, il cui scopo è quello di occuparsi dei profughi e rifugiati, sia a livello umanitario e di aiuti, sia a livello politico istituzionale, per risolvere i problemi di 300.000 profughi kosovari serbi, cacciati da casa oramai 10 anni fa.... ma questo non centra niente con il terremoto.... 

Il terremoto del 3 Novembre 2010, è andato a peggiorare ulteriormente, come se ce ne fosse stato bisogno, le condizioni di vita di queste persone, che in alcuni casi si troveranno senza un tetto sulla testa e con l'inverno balcanico in arrivo. 

Concludendo, è ogni volta piu' sorprendente, la quasi totale mancanza di notizie relative a questi fatti che avvengono a due passi da casa nostra, sui mass-media italiani.


domenica 7 novembre 2010

In Kosovo Elezioni Anticipate


In Kosovo si andrà al voto anticipato per eleggere il nuovo Governo, dopo le dimissioni di Fatmir Sejdiu, Presidente della "Republika e Kosoves" che contrariamente a quanto stabilito dalla Costituzione di questo stesso "paese", ricopriva anche la carica di leader dell'LDK, uno dei maggiori partiti politici del Kosovo (partito fondato dal Dr. Ibrahim Rugova, defunto nel 2006).

Mantenendo la doppia carica di Presidente del Kosovo e Segretario dell'LDK, per circa 2 anni, Fatmir Sejdiu, Presidente del Kosovo, è stato il primo cittadino di questo neo istituito stato, ad infrangere i dettami della Costituzione, scritta e approvata solo nel 2008.

Comunque.... dopo le dimissioni di Sejdiu, l'LDK è uscito dalla coalizione di maggioranza che governava il Kosovo (LDK 22% circa e PDK 38% circa). Conseguantemente è venuta a mancare la maggioranza e il Primo Ministro Hashim Thaqi (detto "il serpente" negli ambienti dell'ex UCK), è stato sfiduciato dal parlamento.

Oggi la commissione elettorale del Kosovo ha fissato la data per le elezioni anticipate per il 12 Dicembre 2010.

Alle ultime elezioni in Kosovo, sembra che abbiano votato alcuni cittadini di 120 anni. Incredibile ma vero, nonostante le guerre e i "serbi cattivi", alcuni cittadini del Kosovo sono tra i piu'  longevi al mondo.... peccato che nessuno li conosca... o meglio qualcuno li conosceva... quando erano in vita.   

Sempre alle ultime elezioni, su un totale di circa 2.000.000 di persone, ha votato il 42% degli aventi diritto e alla fine circa 30 seggi sono stati invalidati per evidenti brogli elettorali. Significa che dai circa 600.000 voti, circa 30.000 sono stati invalidati.

Alla fine significa che il Governo uscente aveva vinto le elezioni con un pugno di voti, quelli dei parenti, degli amici intimi e di alcuni fenomeni della natura di 120 anni. Alla faccia della rappresentatività.

Il parlamento del Kosovo si compone di 120 parlamentari. 100 di questi sono eletti dal popolo, 10 sono riservati alle minoranze serbe (che non vanno a votare perchè non riconoscono l'autorità di questo Parlamento) e 10 riservati alle altre minoranze tra turchi, askali, gorani, zingari e bosniaci.


mercoledì 3 novembre 2010

Tarek Aziz Condannato a Morte


Tareq Aziz, nato nel 1936, numero due del regime iracheno al tempo di Saddam Hussein è stato condannato a morte tramite impiccagione.

La sentenza è stata emessa il 26 Ottobre 2010 dall'Alta corte di Baghdad. Aziz sarebbe accusato di persecuzione nei confronti dei gruppi Sciiti Iracheni, i cui leader furono perseguitati e condannati a morte dal regime di Saddam Hussein.

Già nel 2009 Aziz era stato assolto dal Tribunale Speciale Iracheno, dalle accuse di aver contribuito all'uccisione di 42 persone, da parte della Polizia irachena nel 1999.

Ancora nel 2009, in ben due processi, Tarek Aziz era stato condannato a un totale di 22 anni di reclusione per crimini contro l’umanità, avendo contribuito alla deportazione della minoranza Curda dell'Iraq, operata dal regine.

Tarek Aziz ha ricoperto la carica di Vice-Premier dell'Iraq dal 1979 fino al 2003, e quella di Ministro degli Esteri dal 1983 fino al 1991. Aziz, Cristiano Caldeo, ha rappresentato all'estero, la parte buona del regime iracheno. Unico interlocutore esterno, dato che Saddam Hussein non si allontanava dall'Iraq per motivi di sicurezza, temendo di poter essere ucciso, Tarek Aziz ha avuto colloqui con Papa Giovanni Paolo II e ha parlato alle Nazioni Unite.

Ha cercato di scongiurare la guerra contro l'Iraq, seguendo vie diplomatiche sia presso le Nazioni Unite che tramite il Vaticano. Cio' nonostante il destino del suo paese era già praticamente segnato dalla decisione unilaterale degli USA, con la partecipazione del Regno Unito, di "scongiurare il pericolo di attachi con armi chimiche e di distruzione di massa", come era stato rappresentato dall'allora segretario di Stato Americano Colin Powell alle platea delle Nazioni Unite

Armi che alla fine non si sono mai trovate.

Adesso, a breve distanza dal ritiro delle truppe occidentali dall'Iraq, Tarek Aziz è stato ri-giudicato davanti all'Alta Corte del nuovo regime iracheno, (regime "filo occidentale", altrimenti saremmo rimasti in  Iraq) e nonostante versi in pessime condizioni di salute, è stato condannato a morte, anzichè ai 22 anni già sentenziati.

Concludendo, credo che... ancora una volta... abbiamo "sicuramente" insegnato i concetti di democrazia e di rispetto dei diritti umani... ad una paese cone l'Iraq, che ne aveva bisogno...

Agli iracheni "gli abbiamo insegnato proprio bene" e loro "hanno proprio capito tutto"...

Alla faccia dell'ipocrisia.

lunedì 1 novembre 2010

Altri morti a Mogadiscio


Oggi ci sono stati altri 15 morti a Mogadiscio, tra soldati della missione AMISOM, truppe fedeli al governo transitorio e ribelli di Al Shabaab legati ad Al Qaeda, come riferito dall'Agenzia ATS, riportata sul sito Ticinonews.ch.

Notizie simili sono all'ordine del giorno, gli scontri a Mogadiscio non si placano, anzi si intensificano.

Sulla base di tutto cio, io mi domando.... Siamo intervenuti in Afghanistan inventando la così detta "guerra preventiva" al terrorismo, per stananre Bin Laden e i terroristi di Al Qaeda, senza alcuna certezza su dove questi terroristi si trovassero. Abbiamo distrutto l'Irak per lo stesso pericolo legato al terrorismo e ad armi che non si sono mai trovate.

In Somalia c'è un gruppo di ribelli che si autoproclama vicino ad Al Qaeda e noi ancora facciamo finta di nulla. Perchè?

Sarà mica che non c'è il petrolio e non ci devono passare oleodotti.... Magari è anche vero che la Somalia non è piu' zona strategica come lo era durante la guerra fredda.... o magari c'è bastata la lezione del 1993?

L'Africa Union fa quello che può in base al mandato delle Nazioni Unite, ma non si capisce perchè le potenze occidentali, che in passato si sono elevate a salvatori e promotori dei diritti umani e del modello democratico occidentale, non si decidano ad intervenire anche in Somalia.

Altre guerre le abbiamo giustificate con la liberazione di "popoli afflitti": il Kosovo afflitto dalla Jugoslavia di Milosevic, l'Afghanistan afflitto dai talebani, la popolazione civile dell'Irak afflitta da Sadam Hussain...

In tutti questi luoghi siamo intervenuti arbitrariamente, senza il benestare del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, (che ha messo "una pezza" solo successivamente), giustificandoci come i salvatori del mondo e i promotori dei diritti umani, puntualmente istaurando regimi ancora peggiori dei precedenti... ma allineati alle nostre politiche.

In Somalia chi ci pensa ai civili Somali afflitti dai terroristi islamici e dai pirati? Non sarebbe anche questo un "lavoro" per i soliti promotori dei diritti democratici?

Pietro Pacciani - Il Mostro di Firenze



Oggi, nel 1994 si concludeva il Processo di primo grado al Mostro di Firenze.
Nel giorno di Tutti i Santi, nel 1994, Pietro Pacciani veniva condannato all'ergastolo per 14 dei 16 omicidi attribuiti al mostro.

Dalla lettura della sentenza di primo grado emergeva immediatamente il dubbio che Pietro Pacciani avesse agito da solo. Infatti successivamente furono indagati, anche i così detti "Compagni di Merende", Mario Vanni e Marcello Lotti, Fernando Pucci e Giovanni Faggi, ritenuti complici di Pietro Pacciani per commissione degli omicidi.

Anche a seguito di queste nuove scoperte, la parola fine al caso del Mostro di Firenze, non è ancora stata scritta.

I "Compagni di Merende" potrebbero essere solo gli esecutori dei delitti del Mostro, mentre si profila una pista esoterica che potrebbe portare ai veri mandanti degli omicidi.

Il Mostro di Firenze è probabilmente il piu' noto e prolifico serial killer italiano. Dal 1968 fino al 1985 ha inanellato 8 duplici omicidi nelle campagne Fiorentine, riconducibili allo stesso Modus Operandi e commessi con la stessa pistola calibro 22..

Il manifesto sulla sinistra fu realizzato nel 1991 per invitare le coppie di giovani a non appartarsi nelle campagne fiorentine.

Anniversario della Fondazione della Juventus


Oggi 1 Novembre, è l'anniversario della nascita del Football Club Juventus.
La società veniva fondata a Torino il 1 Novembre del 1897.

Da allora la Juventus ha vinto 2 volte la Coppa dei Campioni (oggi Champions League), il piu' importante trofeo calcistico europeo, nel 1984/85 e nel 1995/96.

Per ben 27 volte la Juve ha vinto il Campionato Italiano, nel 1905, 1926, 1931, 1932, 1933, 1934, 1935, 1950, 1952, 1958, 1960, 1961, 1967, 1972, 1973, 1975, 1977, 1978, 1981, 1982, 1984, 1986, 1995, 1997, 1998, 2002, 2003.

Ne avrebbe vinti altri 2 di Scudetti, nel 2005 e nel 2006, ma in qualche modo questi non contano a causa dei fatti di "calciopoli".

Auguri !!   Forza Juve !!

sabato 30 ottobre 2010

La Spada Nella Roccia


La Cappella di Montesiepi, si trova sull'omonima collina, vicina all'Abbazia di San Galgano.
Fu costruita per volere del Vescovo di Volterra nel 1186 per ospitare la Spada che Galgano Guidotti, per volere di Dio, aveva piantato nella roccia sul culmine della collina. 

La Cappella a pianta rotonda, è caratterizzata da un soffitto semisferico a striche concentriche dai colori alternati chiaro scuro. 

Nella prima metà del 1300, la Cappella rotonda di Monte Siepi fu ampliata da un lato, aggiungendo una piccola Cappella che ospita affreschi del Lorenzetti, rappresentanti la vita di San Galgano.

La spada nella roccia si trova al centro della Rotonda, luogo che in base alla leggenda ospitava Galgano Guidotti, cavaliere medioevale, originario di Chiusdino, che dopo aver rinunciato alle battaglie, si era ritirato in preghiera presso Monte Siepi, vivendo da eremita e usando la sua spada non piu' come strumento di morte ma come strumento di preghiera.




Recenti studi sembrano confermare che la spada sia effettivamente inserita profondamente nella roccia, e le caratteristiche della lega metallica di cui è forgiata, la daterebbero effettivamente intormo al periodo in cui è vissuto San Galgano.

La Cappella di Monte Siepi, unitamnete all'Abbazia di San Galgano, sono ad oggi il piu' importante centro storico religioso della Toscana.